E’ ben gradito un’applauso!!! Grazie
17 dicembre 2025
| Chi paga per i condomini morosi: guida alla riforma. Amministratori laureati e stop al contante |
| Tra le novità più rilevanti del disegno di legge, la possibilità per i creditori di rivalersi sull’intero condominio e non soltanto sui proprietari inadempienti |

Stop ai pagamenti in contanti, amministratori laureati e obbligo in solido per tutti i condòmini di pagare quanto dovuto dai morosi. Sono alcune delle principali novità previste nel ddl di riforma della normativa sui condomini, approdato oggi alla Camera. Il disegno di legge – si legge nel testo – intende dire addio alla figura “ormai anacronistica del condomino-amministratore privo di qualsivoglia formazione, il quale non può più garantire gli interessi del condominio e degli altri soggetti coinvolti, ancor meno quelli economico-sociali, e che, ciò nonostante, ancora oggi può occuparsi della gestione di immobili anche molto complessi, con i conseguenti e gravosi carichi di responsabili
Il ddl 2692, firmato da Elisabetta Gardini e da altri 9 deputati, preoccupa gli amministratori che prevedono oneri in più, non solo economici. Tra le novità più rilevanti e destinate a far discutere, la possibilità per i creditori di rivalersi sull’intero condominio e non più soltanto sui proprietari inadempienti. Ma vediamo in dettaglio cosa prevedono i 17 articoli del ddl.
Laurea necessaria per gli amministratori – Per esercitare la professione di amministratore di condominio sarà necessaria la laurea, anche triennale, in ambito economico, giuridico oppure scientifico-tecnologico. La norma non prevede l’esistenza di un percorso universitario specifico, ma stabilisce criteri generali di qualificazione. Prevista una clausola di salvaguardia per chi già amministra condomini senza essere laureato: l’obbligo infatti non scatterà per chi, alla data di entrata in vigore della legge, risulti iscritto ad albi, ordini o collegi delle aree economica, giuridica o tecnica. Resterebbero invece esclusi coloro che oggi svolgono l’attività con il solo diploma.
Resta l’obbligo formativo per gli amministratori, anche se laureati. Una novità rilevante riguarda poi la durata dell’incarico, che si rinnoverà automaticamente di anno in anno, salvo diversa decisione dell’assemblea.
Revisori contabili, quando sono obbligatori – Nell’elenco degli amministratori dovranno essere iscritti anche i revisori contabili condominiali, indispensabili quando i condomini sono più di 20, considerato – si legge nel testo – che “il 35 per cento del contenzioso civile in Italia è rappresentato da controversie condominiali e, tra queste, le impugnazioni dei rendiconti e i procedimenti per la riscossione forzosa dei contributi condominiali rappresentano una parte sempre più significativa”. Il revisore resta in carica per due anni e non è rinnovabile. Al revisore spetta il compito di certificare la correttezza del rendiconto.
Elenco e sanzioni – Oltre ai requisiti di studio, viene istituito un elenco nazionale presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit). L’iscrizione diventa condizione necessaria per esercitare la professione. Chi lavora senza essere iscritto nell’elenco rischia sanzioni amministrative tra 1.032 e 5.160 euro.
Stop al contante – Per quanto riguarda la gestione contabile, tutti i pagamenti dovranno transitare obbligatoriamente dal conto corrente condominiale, bancario o postale, eliminando definitivamente l’uso del contante.
Per i morosi pagano i proprietari in regola – Cambiano anche le regole per il recupero delle quote condominiali non versate. L’amministratore non sarà più tenuto ad avviare i decreti ingiuntivi entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio, ma solo dopo l’approvazione del rendiconto, che può avvenire entro 180 giorni. Mentre i fornitori, in caso di mancato pagamento, potranno rivalersi sul conto corrente condominiale e, se necessario, anche nei confronti dei condòmini in regola con i versamenti. Una differenza fondamentale rispetto all’attuale regolamentazione che prevede la possibilità di rivolgersi esclusivamente ai condòmini morosi certificati.
“I creditori possono agire sulle somme disponibili sul conto corrente condominiale per l’intero credito vantato e, in via sussidiaria, sui beni dei condomini nella misura della morosità di ciascuno” si legge nel testo del disegno di legge.
Lavori straordinari e fondo spese – Previsto anche il rafforzamento delle regole sulla sicurezza delle parti comuni, la cui conformità dovrà essere verificata e certificata da società specializzate, come prevede l’articolo 3 del disegno di legge. In caso di inerzia dell’assemblea, l’amministratore può disporre direttamente gli interventi di messa a norma.
Regole più rigide per gli interventi di manutenzione straordinaria: il fondo spese dovrà essere costituito integralmente prima dell’avvio dei lavori e non sarà più possibile richiedere i contributi in modo progressivo durante l’esecuzione degli interventi.

