La centrale unica di risposta Nue 112 e la sala operativa regionale presso la centrale operativa della Protezione civile a Palmanova non hanno ricevuto segnalazioni di danni a persone o a cose
CLAUT (PORDENONE) – La terra torna a tremare in Friuli con una scossa di terremoto di magnitudo 3.1 della scala Richter con epicentro a Claut ma sentita da Belluno a Udine.
La scossa è stata stata registrata ieri sera verso le 21.45 nel Pordenone
Secondo le rilevazioni effettuate dai tecnici dell’Ogs-Crs per la Protezione civile della Regione Friuli Venezia Giulia, il sisma è avvenuto a 12 km di profondità, con epicentro nell’abitato di Claut, in alta Valcellina.
La centrale unica di risposta Nue 112 e la sala operativa regionale presso la centrale operativa della Protezione civile a Palmanova non hanno ricevuto richieste di informazioni né segnalazioni di danni a persone o a cose.
La sala operativa regionale non ha inoltre ricevuto informazioni di danni da parte dei Comuni e dei Comandi provinciali dei vigili del fuoco. Il sisma è stato comunque avvertito in una zona piuttosto ampia, compresa la pedemontana pordenonese, una parte della provincia di Belluno e di Udine.
Secondo quanto raccolto dall’INGV a Roma, sisma è stato localizzato da: Sala Sismica INGV-Roma
Terremoto di magnitudo 5.8 nel mar Ionio, la potente scossa a 18km di profondità nella notte
Nella notte del 16 dicembre, un terremoto di magnitudo 5.8 è stato registrato sul Mar Ionio Meridionale, alle ore 00.41 italiane. Con coordinate geografiche (lat, lon) 37.5293, 20.2377 e più verso la Grecia, ad una profondità di 18 km, il sisma è stato localizzato da: Sala Sismica INGV-Rom
Terremoto di magnitudo mb 5.1 del 16-12-2025 ore 00:41:49 (Italia) in zona: Mar Ionio Meridionale (MARE)
La violenta scossa è stata registrata nella prefettura di Aomori, nel nord del Paese, con epicentro a 20 km di profondità. Si tratta del secondo sisma di elevata intensità nel giro di pochi giorni
L’epicentro del terremoto in Giappone (Fonte Ingv)
Trema la terra in Giappone. Un violento terremoto di magnitudo 6.7 ha colpito il nord del Paese, facendo scattare inizialmente l’allerta tsunami. Nelle ore successive le autorità giapponese hanno revocato l’allerta. L’agenzia meteorologica del Giappone (Jma) aveva diffuso l’allerta per possibili onde fino a un metro lungo la costa settentrionale pacifica. La stessa agenzia ha reso noto che si sono registrate finora due onde di 20 centimetri in due diverse località.
La scossa – Secondo le informazioni fornite dall’Ingv, il terremoto è stato registrato nella prefettura di Aomori, a nord del Giappone, alle ore 11:44 locali (3:44 in Italia) con epicentro nelle acque a circa 20 chilometri di profondità. Lo rende noto la Japan meteorological agency (Jma), che ha lanciato un allarme tsunami, misurando poi l’intensità della scossa in 4 sulla scala nipponica massima di 7 livelli. L’epicentro del sisma di oggi è stato registrato a 130 chilometri dalla città di Kuji nella prefettura di Iwate sull’isola principale di Honshu.
Si tratta del secondo sisma di elevata intensità nel giro di pochi giorni: martedì scorso il Giappone era stato colpito da un altro terremoto di magnitudo 7.6. Secondo l’emittente pubblica Nhk, l’intensità della scossa è stata inferiore rispetto a quella di inizio settimana, che ha fatto cadere oggetti dagli scaffali, danneggiato le strade, frantumato vetrate e scatenato onde di tsunami fino a 70 centimetri. L’Autorità di regolamentazione nucleare ha sottolineato che non sono state rilevate anomalie nelle strutture nucleari della regione.
L’epicentro del terremoto in Giappone (Fonte Ingv)
Al momento non si registrano danni a persone o cose. Una scossa di magnitudo 4 aveva colpito il comune lo scorso 25 ottobre
Rilevazione di un terremoto
Una scossa di terremoto di magnitudo 3.0 è stata registrata un minuto dopo la mezzanotte di oggi martedì 9 dicembre a Montefredane, in provincia di Avellino, dove il 25 ottobre c’era già stato un evento sismico, ma di magnitudo 4.
Scuole chiuse – L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha rilevato il movimento sismico, che è stato avvertito dalla popolazione, a una profondità di 11 chilometri. “Al momento non si registrano danni a persone o cose“, ha comunicato nella notte il sindaco del comune irpino, Ciro Aquino in un post social, in cui ha spiegato di essersi “subito messo in contatto con la Prefettura di Avellino” e di aver “emanato un’ordinanza di chiusura della scuola, in via precauzionale, per la giornata di oggi” al fine di “effettuare – si legge nel provvedimento – le verifiche tecniche di integrità strutturale degli edifici“.
Il sindaco ha aggiunto: “A quanti mi hanno scritto, desidero rassicurare che la situazione sembra sotto controllo. Le verifiche più accurate saranno effettuate con la luce del giorno“.
“Era trascorso appena un minuto dalla mezzanotte quando la terra è tornata a tremare con una scossa di magnitudo 3.0. Tanta paura, molti cittadini si sono svegliati di soprassalto, soprattutto dopo tre giorni di festa, Fiano&Fuoco, e di spensieratezza, durante i quali la nostra comunità si era animata per l’iniziativa di valorizzazione dei prodotti tipici e delle tradizioni locali. E invece, ancora una volta, il terremoto è tornato a farsi sentire qui a Montefredane, a circa quaranta giorni dagli eventi del 28 e 29 ottobre”, ha riferito ancora Aquino aggiungendo: “Ci siamo immediatamente attivati per monitorare la situazione e capire ciò che stesse accadendo. Eravamo già pronti ad adottare tutte le misure necessarie, perché in queste settimane abbiamo lavorato per mettere in piena efficienza la nostra macchina organizzativa. Presso il Comune sono giunti subito i volontari della Misericordia e della Croce Rossa. Abbiamo disposto, in via precauzionale, la chiusura delle scuole. Nel frattempo, abbiamo installato nuove centraline di monitoraggio sugli edifici pubblici e abbiamo avviato l’installazione delle centraline anche nel Castello Caracciolo, per un controllo più approfondito delle scosse sismiche”, ha proseguito il sindaco nella sua comunicazione.
“È naturale essere preoccupati, ma siamo in costante contatto con gli organi istituzionali e con la Prefettura, con cui ho parlato immediatamente, già nelle prime ore della notte. Resta comprensibilmente un clima di inquietudine, perché queste scosse che si ripresentano dopo quaranta giorni alimentano timori nella popolazione. Speriamo che nelle prossime ore la situazione torni completamente alla normalità e che già domani si possano riaprire senza problemi gli edifici scolastici“, ha concluso
Sei scosse da ieri sera: quella più forte, di magnitudo 2.5, è stata registrata tra Cesena e Arezzo alle ore 3.36
Terremoto di magnitudo ML 2.5 è avvenuto nella zona: Verghereto (FC)
Uno sciame sismico è in corso da ieri sera tra Romagna e Toscana.
Alle 5.30 del mattino sono state registrate sei scosse di terremoto, a partire dalle 22:38. Di queste, la più rilevante è stata alle 3:36 ed ha avuto magnitudo 2.5.
L’epicentro degli eventi sismici è tra il comune romagnolo di Verghereto (Forlì-Cesena) e quello toscano di Chiusi della Verna.
Terremoto oggi in Emilia-Romagna, scosse nella notte nel Parmense
articolo:
Sisma avvertito dalla popolazione: si è verificato a una profondità di 9 km con epicentro a Corniglio, in Appennino. Magnitudo 3.2 e 2.5
L’epicentro della scossa di terremoto in Emilia del 2 novembre 2025 (foto Ingv, Openstreetmap)
Lievi scosse di terremoto, di magnitudo 3.2 e 2.5, sono state rilevate poco dopo la mezzanotte dall’Ingv, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, in Emilia Romagna, in provincia di Parma.
L’epicentro delle scosse del 2 novembre 2025 – L’epicentro si trova nel paese di Corniglio, un centro montano medioevale con poco più di 1700 abitanti, a 43 chilometri dalle città di Parma e di Carrara.
Il sisma di magnitudo più elevata si è verificato a una profondità di 9 Km, riporta l’Ingv, a 7 Km da Monchio delle Corti, a 9 Km da Berceto e a 10 Km da Palanzano.
Diversi utenti sui social dichiarano di aver avvertito la scossa più forte, che è stata di breve durata.
Lo sciame sismico di febbraio 2024 in Appennino – Uno sciame sismico importante aveva interessato l’Appennino in provincia di Parma nell’inverno dell’anno scorso, nella zona tra Langhirano, Calestano e Frassinoro (intorno alla faglia del Monte Bosso) e dovuto ai movimenti della catena montuosa verso nord-est.
Una scossa di magnitudo 3.6 è stata registrata dall’Ingv a Messina alle 23:16. La profondità stimata è di circa 49 km. L’epicentro è situato a sette chilometri a nord di Itala, a circa venti minuti a sud ovest dalla città dello Stretto. Al momento non ci sono segnalazioni di possibili danni a persone o edifici
Il sisma è stato registrato a circa 35 chilometri da Khulm, nei pressi della città di Mazar-e-Sharif, nella provincia di Balkh
Tgcom24
Un terremoto di magnitudo 6.3 ha colpito il nord dell’Afghanistan. Secondo quanto comunicato dallo United States Geological Survey (USGS), il sisma è stato registrato a circa 35 chilometri da Khulm, nei pressi della città di Mazar-e-Sharif, nella provincia di Balkh. L’agenzia Usa precisa che la profondità dell’evento sismico è stata di circa 10 chilometri.Le scosse sono state percepite anche a Kabul, la capitale, situata a centinaia di chilometri di distanza dall’epicentro. Al momento non sono state diffuse informazioni ufficiali su eventuali danni o vittime.
L’Euro-Mediterranean Seismological Centre (Emsc) ha confermato che l’epicentro della scossa, che è avvenuta alle 00.58 ora locale (le 20.28 in Italia), è stato localizzato a 10 chilometri di profondità, mentre la distanza da Khulm sarebbe di 20.
I precedenti – I terremoti sono comuni nel Paese, in particolare lungo la catena montuosa dell’Hindu Kush, vicino al punto di incontro tra le placche tettoniche euroasiatica e indiana. Dal 1900, l’Afghanistan nord-orientale è stato colpito da 12 terremoti di magnitudo superiore a 7, secondo Brian Baptie, sismologo del British Geological Survey.
Un sisma di magnitudo 6 avvenuto il 31 agosto 2025 nell’Afghanistan orientale, vicino al confine con il Pakistan, aveva ucciso più di 2.200 persone. Il 7 ottobre 2023, un terremoto di magnitudo 6,3 seguito da forti scosse di assestamento causò almeno 4.000 morti, secondo il governo talebano.
Il sisma è avvenuto nella zona occidentale del Paese a una profondità di 10 km
Un terremoto di magnitudo 6.1 ha colpito la zona occidentale della Turchia. Lo ha riferito il Centro tedesco di ricerca per le geoscienze (GFZ). Il sisma è stato registrato nella città di Sindirgi a una profondità di 10 km. L’Agenzia turca per la gestione dei disastri (AFAD) ha dichiarato che il sisma è stato avvertito anche in molte altre città, tra cui Istanbul e Smirne. Al momento non sono state segnalate vittime.
Notte di paura in Campania, dove la terra ha tremato per tre volte in poche ore. L’Irpinia è tornata a rivivere momenti di apprensione, ma fortunatamente senza conseguenze gravi.
Un terremoto di magnitudo 4.0 è stato registrato sabato sera, alle 21.49, con epicentro a un chilometro da Montefredane, in provincia di Avellino. La scossa, chiaramente avvertita anche nei comuni limitrofi, ha spinto centinaia di persone a lasciare le proprie abitazioni per riversarsi in strada. Dieci minuti dopo, alle 21.59, una seconda scossa di magnitudo 2.0 è stata localizzata a Prata di Principato Ultra, a una profondità di 19 chilometri. Infine, alle 22.08, la terra ha tremato di nuovo: un nuovo evento sismico di magnitudo 2.4, sempre con epicentro a Montefredane, è stato registrato a 11 chilometri di profondità.
Secondo gli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), le scosse sarebbero legate alle faglie regionali dell’Irpinia, un’area storicamente sismica, e non avrebbero alcuna correlazione con l’attività del Vesuvio o dei Campi Flegrei, dove in serata si è comunque registrato un lieve evento di magnitudo 3.1.
La paura, però, è stata tanta. Nel centro di Avellino decine di persone hanno passato la notte in auto o all’aperto, temendo ulteriori scosse. La Protezione Civile regionale e i Vigili del Fuoco hanno immediatamente attivato i protocolli di emergenza, allestendo due centri di accoglienza nelle scuole cittadine per chi non ha voluto fare ritorno a casa. “Non si registrano danni né a persone né a edifici”, ha rassicurato Italo Giulivo, capo della Protezione civile della Campania, mentre i Vigili del Fuoco, guidati da Mario Bellizzi, hanno avviato controlli sugli edifici pubblici e sulle strutture più esposte.
Per precauzione, i sindaci di Avellino, Montefredane e dei comuni vicini — tra cui Grottolella, Altavilla Irpina, Capriglia Irpina e Atripalda — hanno disposto la chiusura delle scuole per lunedì 27 ottobre.
A complicare la situazione, un’ondata di maltempo ha interessato la zona nella stessa notte: forti piogge e vento hanno spinto la Protezione civile a diramare un’allerta meteo. Una notte difficile, dunque, per l’Irpinia, che torna a fare i conti con la paura del terremoto, ma anche con la consapevolezza di una risposta tempestiva ed efficace delle autorità locali.
Terremoto Campi Flegrei, scossa di magnitudo 3.1 nella notte. In Irpinia lo sciame sismico fa registrare altri eventi
In diversi comuni della provincia di Avellino molta gente ha preferito dormire in strada. Ma la Protezione Civile tranquillizza: nessun danno
Trema tutta la Campania, con due distinti – e assolutamente non collegati – epicentri sismici. Da oramai quasi due giorni, la provincia di Avellino è interessata da una serie di eventi tellurici, con la scossa più forte ieri sera – 25 ottobre alle 21.49 – di magnitudo 4 avvertita in tutta la regione. Qualche ora dopo, si è fatto sentire anche l’altro fronte sismico campano: quello dei Campi Flegrei.
A mezzanotte e 51 minuti, con epicentro nell’area della Solfatara, gli strumenti dell’Osservatorio Vesuviano hanno registrato una scossa di magnitudo 3.1. La più forte di una lunga serie, alcune decine, che nella notte si sono susseguite seppur con intensità molto bassa. E solo qualcuna che ha superato la magnitudo 1 a una profondità di due chilometri nel sottosuolo.
La scorsa settimana era già stato registrato uno sciame sismicocon oltre 60 scosse. E sempre ad ottobre, il 5, una scossa di intensità 3.3 era stata avvertita in maniera nitida dalla popolazione. Ma le scosse più forti nell’area dei Campi Flegrei sono state registrate sempre quest’anno: una di magnitudo 4.4, il 13 maggio poco dopo mezzogiorno; l’altra più potente il 13 marzo di intensità 4.6. Quest’ultima la più forte mai registrata nella zona.
In Irpinia, invece, oltre al terremoto di magnitudo 4 avvertito ieri in tutta la Campania e anche nella provincia di Foggia con epicentro a Montefredane, si sono susseguite altre scosse. In sequenza, alle 21.59 un sisma di magnitudo 2 con epicentro a Prata di Principato Ultra e alle 22.08 ancora a Montefredane con magnitudo 2.4. Infine alle 2.45 l’ultima scossa importante di intensità 2.1.
Molta gente, in provincia di Avellino, ha preferito dormire in auto o nei centri di accoglienza predisposti dai comuni. Ma, comunque, dalla Protezione Civile è stato confermato che non ci sono danni rilevanti. In ogni caso, nel corso di una riunione in Prefettura ad Avellino, è stato deciso che lunedì 27 ottobre le scuole resteranno chiuse.
La terra ha tremato alle 14:40 di venerdì. La scossa è stata percepita distintamente anche in provincia di Napoli
credits: Global Quake
La terra torna a tremare in Campania. Una forte scossa di terremoto si è verificata alle 14:40 di oggi, venerdì 24 ottobre, con epicentro localizzato in provincia di Avellino, a 16 chilometri di profondità. La magnitudo, inizialmente stimata compresa tra 3.4 e 3.9, è stata rivista dall’Ingv a 3.6.
Earthquake alert system
La scossa sismica è stata avvertita distintamente in alcune zone della provincia di Napoli e di Caserta, senza contare la provincia di Salerno, più vicina all’avellinese. Il sisma non avrebbe ragioni vulcaniche non essendo legato né al Vesuvio, né ai Campi Flegrei.
L’Ogs, l’Istituto nazionale di Oceanografia e Geofisica sperimentale di Trieste, ha registrato alle ore 09:43 un terremoto di Magnitudo 3.1 a 8 chilometri Sud-Sud Est di Verzegnis (Udine), alla profondità di 10,2 chilometri.
Cile, scossa di magnitudo 7.8, l’epicentro del sisma a circa 263 chilometri a nord-ovest della base Presidente Eduardo Frei Montalva, nel canale di Drake
Un violento sisma ha colpito la regione cilena di Magallanes e l’Antartide, spingendo le autorità a dichiarare lo stato di precauzione per rischio tsunami. L’epicentro è stato individuato nel canale di Drake, tra capo Horn e le isole Shetland Meridionali. Al momento non si segnalano danni né interruzioni dei servizi. Evacuate in via preventiva le aree costiere dell’Antartide cilena, mentre le squadre di emergenza sono al lavoro per verificare eventuali conseguenze
Un forte terremoto di magnitudo 7,8 ha scosso nel pomeriggio la regione cilena di Magallanes e l’Antartide, senza che al momento si registrino danni né interruzioni nei servizi essenziali. Lo rendono noto i principali media del Paese andino. Secondo il Centro sismológico cileno (Csn), l’epicentro del sisma è stato localizzato circa 263 chilometri a nord-ovest della base Presidente Eduardo Frei Montalva, nel canale di Drake, il tratto di mare che separa capo Horn, l’estremità più meridionale dell’America meridionale, dalle isole Shetland Meridionali, in Antartide, collegando l’Oceano Pacifico con l’Atlantico.
Potenziale rischio tsunami – A seguito del movimento tellurico, il Servizio idrografico e oceanografico della Marina cilena ha dichiarato lo “stato di precauzione” per il territorio antartico cileno, a causa del rischio potenziale di tsunami. Il Senapred, l’organismo cileno di gestione delle emergenze, ha disposto l’evacuazione preventiva delle aree costiere e delle spiagge dell’Antartide cilena. Le autorità continuano a monitorare la situazione, mentre squadre di emergenza e personale militare verificano eventuali danni nelle basi presenti nella zona.
Il sisma è stato localizzato con epicentro in mare
Terremoto nelle Filippine. Fonte ingv
Un terremoto di magnitudo 7.4 ha colpito oggi, 10 ottobre, le Filippine meridionali. Il sisma è stato localizzato con epicentro in mare a circa 20 chilometri dalla città di Manay, nella regione di Mindanao, alle 9.43 locali. L’ufficio sismico locale che ha dichiarato che si prevedono danni e scosse di assestamento. È stata diramata un’allerta tsunami “con onde di altezza tale da mettere in pericolo vite umane“. Ci sarebbe almeno una vittima. Diversi gli edifici crollati.
Terremoto nelle Filippine. Fonte Usgs
Terremoto nelle Filippine, è allerta tsunami – Gli esperti dell’Istituto filippino di vulcanologia e sismologia sono stati chiari, prevedono “uno tsunami distruttivo con onde di altezza tale da mettere in pericolo vite umane” sulla costa orientale dell’arcipelago, ha avvertito. L‘agenzia ha esortato i residenti delle zone costiere colpite a evacuare “immediatamente verso zone più elevate o a spostarsi nell’entroterra“.
Lingua originale: spagnolo. Traduzione di Google Forte terremoto nelle Filippine | Rapporto sismico n. 2 [Aggiornato] Oggi alle 01:43:59 (UTC) | 22:43:59 (CL) si è verificato un evento sismico di magnitudo 7,4 Mww, l’epicentro si trova a circa 20 chilometri dalla città di Santiago, nelle Filippine, la profondità/ipocentro è di circa 58,1 chilometri secondo le informazioni fornite dal Servizio sismico degli Stati Uniti. Sono previste scosse di assestamento moderate a causa della magnitudo dell’evento sismico, che si prevede si protraggano per giorni o settimane. L’evento è di origine subduttiva (interazione tra placche) e la faglia è in direzione nord-sud, di tipo inverso secondo il meccanismo focale fornito dall’USGS. Sono state segnalate intensità elevate nella regione epicentrale, con magnitudo pari all’VIII grado della scala Mercalli. A Davao, sono state segnalate anche interruzioni di corrente, internet e comunicazioni e intensità da forti a molto forti (da VI a VII grado). Sono probabili danni, soprattutto alle infrastrutture deboli o non resistenti ai terremoti, dove i danni potrebbero essere più gravi. [Immagine 2] PHIVOLCS ha dichiarato un’allerta tsunami per Samar, Dinagat, Davao Oriental, Leyte, Surigao del Norte e Surigao del Sur. Si dichiara l’immediata evacuazione della zona costiera, in particolare della zona occidentale entro un raggio di circa 300 chilometri dall’epicentro. [Immagine 3] .
⚠Fuerte Terremoto en Filipinas 🇵🇭 | Reporte Sísmico N°2 [Actualizado]
➡Un evento sísmico ocurrió hoy a las 01:43:59 (UTC) | 22:43:59 (CL) la magnitud es de 7.4 Mww, su epicentro está ubicado a unos 20 kilómetros de la ciudad Santiago, Filipinas, la profundidad/hipocentro de… pic.twitter.com/6wvH6uECIu
Il presidente filippino Ferdinand Marcos Jr. ha ordinato l’evacuazione delle aree costiere. “Stiamo lavorando senza sosta per garantire che gli aiuti raggiungano tutti coloro che ne hanno bisogno“, ha detto Marcos.
Traduzione di Google Terremoto: magnitudo 7,4, 20 km a est di Santiago, #Filippine Immagini su http://x.com/ che mostrano l’intensità del #terremoto nelle #Filippine.
SENIGALLIA – Una forte scossa diterremotoè stata distintamente avvertita lungo tutta la costa centro-settentrionale delleMarche. L’epicentro della scossa di Magnitudo 4.2 (inizialmente era stata stimata da Ingv in 4.4, poi è stata declassata di due punti) è stato localizzato, alle 12.13, nel tratto di mare a poco più di 30 km al largo di Pesaro e Fano, ma ha creato un certo allarme anche nella zona costiera della provincia di Ancona. La scossa ha avuto origine a circa 8 km di profondità. Non ci sono notizie di danni consistenti a persone o cose. A Senigallia, in alcunescuole, gli alluni sono stati fatti uscire in anticipo. Evacuata la scuola De Amicis di corso Amendola ad Ancona, dove c’è anche la scuola materna Piaget.
Lo sciame sismico –Poco più tardì, alle 12.22, si è verificata una scossa più piccola (magnitudo 2.5) con il medesimo epicentro a 6 km di profondità. Alle 12.50 la terza replica: epicentro leggermente più a sud di quelle precedenti e magnitudo 1.7, infine alle 14.15 un 1.8 a 10 km di profondità.
La mappa della sismicità – Dalla mappa della sismicità dal 1985 ad oggi – si legge sul sito Ingv – notiamo che l’epicentro di questo terremoto ricade nell’area della sequenza sismica del novembre/dicembre 2022, che ha fatto registrare due importanti terremoti di magnitudo superiore a 5.0, entrambi il 9 novembre del 2022 (Mw 5.5 e Mw 5.2).
In particolare il terremoto di magnitudo Mw 5.5 delle 07:07 del mattino del 9 novembre ha avuto risentimenti molto estesi in un’area molto vasta dell’Italia centro settentrionale, in particolare lungo la costa Adriatica, dal Friuli alla Puglia. Questo evento è stato seguito a distanza di circa un minuto da un secondo terremoto di magnitudo Mw 5.2 alle 7:08 ora italiana. La quasi concomitanza dei due eventi è stata percepita dalla popolazione come un unico evento di lunga durata.
La sequenza sismica fece registrare nei giorni e mesi successivi centinaia di eventi, superando, in alcuni casi, magnitudo 4.0 come per quello del 13 settembre 2023 (Mw 4.0).
Alle 23.28 di ieri un evento di lieve intensità è stato registrato a ovest dell’isola che si trova di fronte il capoluogo siciliano. Il presidente dell’Ingv: “Si tratta notoriamente una zona in cui la parte nord della Sicilia sta convergendo con la parte meridionale del Tirreno generando movimenti di tipo compressivo”
L’epicentro del terremoto delle 23.29 di ieri sera al largo di Ustica
La terra continua a tremare lungo la fascia tirrenica tra il Messinese e il Palermitano. Sono 15, l’ultima alle 3 di stanotte, le scosse di terremoto registrate dall’Ingv, istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, dopo quella più intensa di magnitudo 4.8 delle 16.19 di ieri. Un evento, molto lieve, è stato segnalato alle 23.28 di ieri al largo di Ustica, tutti gli altri con epicentro in mare non lontano da Filicudi e Alicudi, le isole delle Eolie più vicine a Palermo.
Il presidente dell’Ingv, Carlo Doglioni ha detto che i terremoti sono dovuti al movimento di convergenza tra la parte settentrionale della Sicilia e la parte meridionale del Tirreno. “La zona colpita si trova in una fascia che corre da est verso ovest, grossomodo dalle Eolie a Ustica, che è notoriamente una zona in cui la parte nord della Sicilia sta convergendo con la parte meridionale del Tirreno generando terremoti di tipo compressivo“, ha affermato Doglioni. “È escluso ogni tipo di legame con i recenti terremoti di Santorini, che invece rientrano in un contesto geodinamico completamente distinto e separato. L’evento rilevato alle Eolie, come osserva il direttore dell’Osservatorio Etneo di Catania Stefano Branca, è stato di media intensità e profondità, in linea con l’attività sismica della zona interessata“, ha aggiunto Doglioni.
“La zona interessata dalla sequenza sismica in corso – si legge in un report dell’Ingv diffuso dopo la forte scossa di ieri pomeriggio – appartiene a una più ampia fascia di deformazione ben nota per la sismicità precedente. Si tratta di una fascia orientata in senso circa est-ovest che corre parallelamente alla costa settentrionale siciliana (30-50 chilometri a nord di essa) che in passato ha avuto terremoti di magnitudo fino a circa 6, tra i quali ricordiamo quello al largo di Palermo nel settembre 2002“.
Non sono al momento giunte segnalazioni di danni o crolli di edifici
Turchia: un terremoto di magnitudo mwp 5.3 vicino Istanbul
Un sisma di magnitudo 5.1 si è verificato nel Mare di Marmara facendo tremare la metropoli di Istanbul. In base a quanto reso noto dalla protezione civile turca la scossa tellurica ha avuto luogo alle 14,55 ora locale, le 13,55 in Italia. La prefettura di Istanbul ha emesso un comunicato con cui specifica che non sono al momento giunte segnalazioni di danni o crolli di edifici. La protezione civile è ora al lavoro per controllare edifici considerati potenzialmente a rischio.
Non si esclude che il bilancio delle vittime possa aggravarsi. L’istituto di vulcanologia e sismologia (Phivolcs) ha segnalato più di 600 scosse di assestamento
Violento terremoto nelle Filippine – (Afp)
E’ di almeno 69 morti il bilancio delle vittime del forte terremoto che martedì ha colpito la zona centrale delle Filippine. Le ultime notizie parlano di edifici distrutti,blackout. Più di 140 persone sono rimaste ferite a causa del sisma di magnitudo 6.9 che ha colpito la provincia centrale di Cebu e le province limitrofe, hanno confermato le autorità che non escludono possa aggravarsi il bilancio delle vittime e che evidenziano come la priorità siano al momento le operazioni di ricerca e soccorso, soprattutto a Bogo City.
Qui sono morte 30 delle vittime. Altre 22 persone hanno perso la vita a San Remigio. Cinque persone sono morte per il crollo di un impianto sportivo. “Stavano giocando a pallacanestro all’interno della struttura, quando è crollata“, ha detto il capitano della Polizia, Jan Ace Elcid Layug.
L’istituto di vulcanologia e sismologia (Phivolcs) ha segnalato più di 600 scosse di assestamento, la più forte di magnitudo 4.8, dopo il terremoto di magnitudo 6.9 registrato ieri al largo della costa delle Filippine con epicentro, secondo i primi dati che arrivavano dall’Usgs (Us Geological Survey), a circa 11 chilometri a est-sudest della zona di Calape, nella provincia di Bohol.
L’epicentro è stato registrato a circa 11 chilometri a est-sudest della zona di Calape
Un terremoto di magnitudo 6.9 è stato registrato oggi, martedì 30 settembre, al largo della costa delle Filippine. L’epicentro, secondo l’Us Geological Survey, è stato registrato a circa 11 chilometri a est-sudest della zona di Calape, nella provincia di Bohol con una popolazione di circa 33mila persone.
L’ufficio di sismologia locale ha avvertito di una possibile “lieve alterazione del livello del mare” e ha chiesto agli abitanti delle isole di Leyte, Cebu e Bilirandi “stare lontani dalla spiaggia“. “Non c’è alcun rischio tsunami collegato a questo terremoto“, hanno fatto sapere dal Centro allerta tsunami nel Pacifico. I dati iniziali parlavano di magnitudo 7, che è stata poi corretta. Non ci sono al momento notizie di conseguenze a causa del sisma.
Un terremoto di magnitudo 4.3 ha colpito Berkeley, in California, nelle prime ore del mattino (circa mezzogiorno in Italia. Lo fa sapere l’Istituto statunitense per il monitoraggio dei terremoti (Usgs).
Al momento non si ha notizia di vittime o danni ma la scossa è stata chiaramente avvertita a San Francisco e in tutta la baia. Il sisma – precisa l’Usgs, è stato registrato alle 2:56 ora locale a una profondità di circa 7,6 chilometri. E’ stato attivato il sistema di allerta terremoti.
L’Ingv ha registrato una scossa con epicentro proprio a Latina, a circa 8 chilometri di profondità
Una scossa di terremoto è stata avvertita nelle prime ore del mattino di oggi nel capoluogo. La terra ha tremato alle 4,10 di oggi, 17 settembre.
I sismografi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia hanno registrato una scossa di magnitudo 3.2 con epicentro proprio a Latina, nella zona di Santa Fecitola, a una profondità di 8 chilometri. Queste le coordinate geografiche (lat, lon) 41.4662, 12.9528.
La scossa ha risvegliato bruscamente la città ed è stata avvertita distintamente da tutta la popolazione. Tanti i messaggi sui social di persone che hanno raccontato di aver sentito in maniera forte il sisma, anche in altre zone della provincia pontina.
Annullata l’allerta per onde anomale lungo le coste entro 300 chilometri dall’epicentro del sisma
Un terremoto di magnitudo 7.4 si è verificato al largo della costa della Kamchatka, nell’estremo oriente russo, secondo quanto riportato dall’United states geological survey (usgs).
Il Pacific tsunami warning center aveva inizialmente dichiarato che onde “pericolose” erano possibili lungo le coste entro 300 chilometri dall’epicentro del sisma. Poi l’allerta è stata revocata.
Un terremoto di magnitudo 7.4 si è verificato al largo della costa della Kamchatka (@web)
L’Usgs ha affermato che il sisma ha colpito 111 chilometri a est della città russa di Petropavlovsk–Kamchatsky, capoluogo della regione della Kamchatka, a una profondità di 39,5 chilometri.
Le evacuazioni a luglio – A luglio, uno dei terremoti più forti mai registrati ha colpito la penisola di Kamchatka, innescando tsunami alti fino a quattro metri attraverso il Pacifico e provocando evacuazioni dalle Hawaii al Giappone.
Il sisma a largo dell’isola di Eubea, avvertito anche nella capitale. L’epicentro in mare. Il sindacdo di Maratona: “Intenso, ma finora non sono stati segnalati danni”
Un terremoto di magnitudo 5,1 è stato registrato in Grecia, a Nea Stira, a nord est di Atene. Il sisma si è verificato al largo dell’isola di Eubea ed è stato fortemente avvertito ad Atene. L’epicentro è stato localizzato in mare a 45 km a nord-est della capitale greca e a 4 km dalla costa della località balneare di Nea Stira. Sul canale televisivo pubblico ERT, il sindaco della città di Maratona Stergios Tsirkas vicino all’epicentro, ha assicurato: “Il terremoto è stato molto intenso, ma finora non sono stati segnalati danni“.
Già nel mese di maggio un violento terremoto di magnitudo 6.1 ha scosso il mare al largo di Creta, facendo tremare la terra fino all’Egitto e arrivando a essere percepito persino ad Atene. Già nei mesi precedenti, l’arcipelago aveva dato segnali di inquietudine: a gennaio e febbraio la zona di Santorini, celebre meta turistica del Mar Egeo, era stata attraversata da un’intensa sequenza sismica, con migliaia di scosse che avevano costretto molti abitanti ad abbandonare le proprie case.
La Grecia, adagiata su più faglie geologiche del Mediterraneo sud-orientale, convive da sempre con il rischio sismico. L’episodio più tragico degli ultimi anni risale all’ottobre 2020, quando un terremoto di magnitudo 7 colpì l’isola di Samo e la vicina costa turca: due le vittime sull’isola greca, oltre cento nella città portuale di Smirne.
La scossa di 6.0 alle 23:47 del 31 agosto: “L’area colpita è di difficile accesso”
Un’immagine del terremoto in Afghanistan (foto: X)
Una scossa di terremoto di magnitudo 6.0 ha colpito l’Afghanistan alle 23:47 del 31 agosto, ora locale. I morti sarebbero almeno 622 e si contano migliaia di feriti. Sharafat Zaman, portavoce del ministero della Salute afgano, ha spiegato che l’area colpita “è di difficile accesso“.
Il terremoto – La scossa è stata localizzata a 9 chilometri di profondità nella provincia di Kunar, nel nordest del Paese, vicino al confine con il Pakistan. Erano le 21:17 italiane quando la terra ha iniziato a tremare nella valle circondata dalle montagne. “Il numero di vittime e feriti è elevato”, ha dichiarato Zaman, per questo le operazioni di soccorso sono ancora in corso.
“Secondo le informazioni, diversi villaggi nel distretto di Noor Gul, nella provincia di Kunar, sono stati completamente distrutti (Sholat, Aret, Mama Gul, Wadira e altri villaggi) e hanno subito gravi danni“, ha fatto sapere il portavoce del ministero della Salute. In molti si stanno riversando negli ospedali locali per donare il sangue ai feriti. Decine sono le case crollate e i soccorritori sono alla ricerca di sopravvissuti.
L’epicentro del terremoto in Afghanistan (fonte: Ingv)
È di 4,7 la magnitudo registrata dall’Ingv e l’epicentro è stato in mare, a circa 80 chilometri dalla costa e a 10 di profondità. Nessun danno
Il punto in cui è avvenuto il terremoto nella cartina dell’Ingv
Una scossa di terremoto di magnitudo 4.7 è stata registrata oggi (26 agosto 2025), alle 6.07 nel Tirreno meridionale ed è stata nitidamente avvertita a Trapani, ma anche in alcune zone di Palermo. L’epicentro in mare, a circa 82 chilometri dalla costa di Trapani, con coordinate geografiche 38.1913 di latitudine e 11.3808 di longitudine, e a una profondità di 10 chilometri, come riporta il sito dell’Ingv.
E’ stato proprio l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha localizzare il sisma che non ha determinato nessun tipo di danno.
Martedì 26 agosto 2025
Paura a Cassino, scossa di terremoto di magnitudo 3 all’alba
L’epicentro a Villa Santa Lucia. Il sindaco rassicura: “Nessun danno solo spavento”
Terremoto di magnitudo 3.0 è stata avvertita poco dopo le 6 della mattina di oggi, martedì 26 agosto, vicino Cassino. Il sisma, registrato dall’Ingv, ha avuto come epicentro Villa Santa Lucia nel Frusinate a una profondità di 19 chilometri.
“La scossa è stata avvertita in modo molto forte dalla popolazione, causando preoccupazione tracittadini – ha scritto su Facebook il sindaco di Villa Santa Lucia Orazio Capraro – Desidero rassicurare tutti: al momento non si segnalano danni a persone o cose. Per qualsiasi necessità o segnalazione, questa mattina sono presente in Comune e a disposizione della cittadinanza“
La scossa di magnitudo 2.6 è stata registra dalla sala sismica Ingv di Roma alle 6.31 di questa mattina a una profondità di 11 km
Terremoto Stretto
Un terremoto di magnitudo ML 2.6 è stato registrato dalla sala sismica dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia alle 6:31 con epicentro lo Stretto a una profondità di 11 km.
Il sisma è stato preceduto da un’altra scossa, registrata intorno alle 4:31.Al momento non si segnalano danni a persone o cose.
Un terremoto di magnitudo 6.8è stato registrato intorno alle 7:30 ora italiana al largo delle isole Curili, tra la penisola russa della Kamchatka e l’isola giapponese di Hokkaido. A quanto riferito dall’Ingv, il sisma ha avuto epicentro a quasi 15 chilometri di profondità.
Intanto è tornato attivo nella Kamchatka il vulcano Kracheninnikov, che ha eruttato per la prima volta da oltre 450 anni pochi giorni dopo il potente terremoto che ha colpito la penisola russa. Ne ha dato notizia l’ufficio locale del ministero delle Situazioni di emergenza.
Dalla montagna, alta più di 1.800 metri, si è levata una colonna di cenere che ha raggiunto i 6 chilometri, si legge in un post su Telegram. “La nube si è diffusa verso est, verso l’Oceano Pacifico“, ha spiegato il ministero, dove non ci sono aree abitate e non si segnalano turisti.
La penisola della Kamchatka, che conta una trentina di vulcani attivi, è una delle regioni sismiche più attive del pianeta, nel punto di incontro tra le placche tettoniche del Pacifico e del Nord America. Secondo il Global Volcanism Program dello Smithsonian, l’ultima eruzione registrata del Kracheninnikov risale al 1550. Il risveglio arriva dopo l’eruzione nella stessa zona del Kliuchevskoi, il vulcano più alto dell’Eurasia, pochi giorni fa.
Il sisma è avvenuto alle 22:18 e il suo epicentro era a Hasbrouck Heights, nel New Jersey, vicino all’aeroporto di Teterboro, secondo il Servizio Geologico. Le persone hanno riferito di aver sentito le scosse in varie zone di New York City, incluso Brooklyn, così come nella contea di Westchester e fino al Connecticut.
Non sono stati segnalati danni o feriti a New York, ha dichiarato il dipartimento di emergenza della città. “Se avete sentito tremare, controllate eventuali pericoli come oggetti spostati, detriti caduti o crepe”, ha raccomandato.
Le testimonianze dei residenti – Le persone in tutto il nord del New Jersey hanno riferito di aver sentito una scossa breve ma intensa. Le chat di quartiere e i social media si sono subito animati, con alcuni che temevano fosse esplosa una conduttura del gas o fosse caduto un grosso albero.
In 129th Street ad Harlem, Bradford Billingsley ha raccontato che stava guardando la televisione con degli amici quando il suo tavolino ha iniziato a tremare. “Abbiamo entrambi sentito una scossa improvvisa e ci siamo guardati dicendo: ‘era un terremoto quello?‘”, ha riferito.
Un fenomeno non così raro – Anche se la regione di New York e New Jersey sperimenta numerosi piccoli terremoti ogni anno, di solito passano inosservati, secondo i geologi. I terremoti di magnitudo 3.0 non sono inusuali per quest’area e raramente causano danni significativi, spiegano gli esperti.
Pericolo onde anomale non solo in Russia ma anche in Giappone, Guam, Hawaii, Alaska, Ecuador e tutta la costa ovest degli Usa
Terremoto a Kamchatka. Un asilo danneggiato – fonte X
Un violentissimo terremoto è stato registrato oggi, 30 luglio, al largo della Kamchatka, nell’estremo oriente russo. La magnitudo è stata di 8.8 con epicentro a circa 136 chilometri a est di Petropavlovsk a una profondità di 19 chilometri. Il terremoto è stato il più forte in quell’area dal 1952, secondo quanto riporta il Servizio di monitoraggio sismico regionale. Ci sono danni e feriti ed è scattato l’allarme tsunami nel Pacifico con minaccia di onde fino a 3-4 metri che potrebbero raggiungere le coste della Russia, del Giappone e delle Hawaii, così come l’isola statunitense di Guam, l’Alaska, l’Ecuador e l’intera costa ovest americana.
❗️🌊🌐 – New images from Severo-Kurilsk, a city in Russia's far east, show the aftermath of flooding caused by a tsunami, which began to recede this afternoon.
The port sustained significant damage due to complete inundation.
Devastante terremoto oggi in Russia: le immagini – La Kamcatka è una penisola che si sviluppa lungo tra il Mare di Ochotsk (a ovest) e l’Oceano Pacifico (a est). Ha una superficie di poco inferiore all’intera estensione dell’Italia. Il terremoto è avvenuto alle 8,24 locali, poco dopo la mezzanotte italiana.
Il terremoto di oggi è stato il più forte in quell’area dal 1952. Lo sostiene il Servizio di monitoraggio sismico regionale. La magnitudo del sisma era stata inizialmente segnalata a 8, poi corretta a 8.7 e successivamente a 8.8. Alla prima scossa ne sono seguite altre due a poca distanza con magnitudo 7 e 6.5.
“Esorto tutti a stare lontani dalla costa nelle aree a rischio tsunami e ad ascoltare gli annunci degli altoparlanti“, ha scritto il governatore della Kamchatka, Vladimir Solodov, su Telegram.
Allerta tsunami: le aree a rischio Dopo il terremoto è scattata l’allerta in tutto il Pacifico per onde anomale. L’allarme tsunami è stato lanciato dall’US Pacific Tsunami Warning Center che ha sede a Honolulu e interessa anche Giappone, Guam, Hawaii, Alaska Ecuador e tutta la costa ovest degli Usa. La zona a rischio è stata estesa col passare delle ore. Anche il Perù ha emesso un’allerta tsunami. “Dopo un’analisi e una valutazione da parte del centro nazionale di allerta tsunami è stato deciso di diramare un’allerta tsunami per la costa peruviana”, si legge in un post della Marina Militare peruviana su X.
Anche il ministero delle Risorse naturali cinese ha deciso di emettere un avviso di allerta. Lo riferiscono i media statali di Pechino, secondo cui la misura interessa la costa orientale del Paese.
La prima ondata dello tsunami ha colpito la zona costiera di Severo-Kurilsk, nella regione russa di Sakhalin. “Gli abitanti dell’insediamento rimarranno al sicuro sulle alture finché la minaccia non sarà completamente superata“, si legge in un post del governatore Valery Limarenko, sul suo canale Telegram. Dopo la scossa, è stata annunciata l’evacuazione della cittadina che conta meno di 2.500 abitanti e che il 5 novembre 1952 fu distrutta da un maremoto innescato da un terremoto di magnitudo 9.
Ordine di evacuazione per le coste delle Hawaii – Il governatore delle Hawaii, Josh Green, ha dichiarato lo stato di emergenza. Ai cittadini è stato intimato di lasciare la costa per spostarsi in zone più elevate. “Questa è l’allerta più grave che possiate ricevere. Non è un avviso, ma un’allerta, il che significa che dobbiamo evacuare immediatamente le zone costiere“, ha detto.
Allarme tsunami Honolulu – AP Photo Jennifer Sinco Kelleher Associated Press LaPresse
Anche i cittadini della California hanno ricevuto sui loro cellulari l’allerta tsunami e le autorità statunitensi hanno emesso l’allarme per l’intera costa ovest del Paese. Il National Weather Service ha diramato un avviso per California, Oregon e per lo Stato di Washington.
Il presidente americano Trump ha esortato alla massima cautela.”A causa di un violento terremoto che ha colpito l’Oceano Pacifico – ha scritto su Truth – è in vigore un’allerta tsunami per chi vive alle Hawaii. Un’allerta tsunami è in vigore per l’Alaska e la costa pacifica degli Stati Uniti. Anche in Giappone è in arrivo lo tsunami. Restate forti e state al sicuro!“.
Evacuata la centrale nucleare di Fukushima – In Giappone, l‘agenzia meteorologica ha emesso un’allerta tsunami per la costa pacifica del Paese: si stima che uno tsunami alto fino a 3 metri potrebbe colpire la costa di Hokkaido, nel nord del Paese, e le isole Ogasawara, nel sud. È stata ordinata l’evacuazione degli operai impegnati nei lavori di smantellamento della centrale nucleare di Fukushima.
Almeno 42 linee appartenenti a 17 compagnie ferroviarie sono state sospese e la pista dell’aeroporto di Sendai, nel nord-est , è stata chiusa per prevenire eventuali incidenti.
Terremoto in Kamchatka (Russia): l’anello di fuoco del Pacifico e perché questa zona è tra le più sismiche al mondo
In questa fascia si concentra circa il 90% dell’attività sismica mondiale e il 75% dei vulcani attivi del pianeta
L’epicentro del terremoto nella regione russa della Kamchatka (US geological survey)
Un terremoto violentissimodi magnitudo 8.8 al largo della Kamchatka, nell’estremo oriente russo, ha innescato oggi (mercoledì 30 luglio) un allarme tsunami nel Pacifico, con la minaccia di onde fino a 3-4 metri che già nelle prossime ore potrebbero raggiungere le coste della Russia, del Giappone e delle Hawaii, così come l’isola statunitense di Guam, l’Alaska, l’Ecuador e l’intera costa ovest americana, dallo Stato di Washington alla California. L’allarme è stato lanciato dall’Us Pacific tsunami warning center che ha sede a Honolulu (la capitale delle Hawaii), dopo la fortissima scossa con epicentro a circa 136 chilometri a est di Petropavlovsk, nella penisola russa, a una profondità di 19 chilometri.
Terremoto di magnitudo 8.8 in Kamchatka – Il terremoto è stato il più forte in quell’area dal 1952, secondo quanto riporta il servizio di monitoraggio sismico regionale, e – se confermato ufficialmente – tra i 10 più forti terremoti mai registrati. Su Telegram la sezione locale del servizio geofisico dell’Accademia russa delle scienze ha definito il terremoto “un evento unico“, sostenendo che le scosse di assestamento potrebbero durare fino a un mese. La magnitudo del sisma era stata inizialmente segnalata a 8, poi corretta a 8.7 e successivamente a 8.8. La prima scossa è stata seguita, mezz’ora dopo, da una seconda scossa di magnitudo 7 e da una terza di magnitudo 6.5.
L’anello di fuoco del Pacifico – Il terremoto di magnitudo 8.8 che ha colpito la Kamchatka, in Russia, ha riportato l’attenzione su una delle zone più pericolose e instabili del pianeta: il cosiddetto anello di fuoco del Pacifico. Le scosse e i conseguenti tsunami sono l’espressione di un’attività geologica continua, che interessa una vasta fascia dell’oceano Pacifico. Proprio la Kamchatka rientra tra le aree più esposte a terremoti e fenomeni vulcanici.
L’anello di fuoco del Pacifico. Da Wikipedia
L’anello di fuoco del Pacifico è una “cintura geologica” che circonda l’oceano Pacifico per più di 40mila chilometri. È caratterizzato da una straordinaria attività sismica e vulcanica dovuta alla presenza di numerose placche tettoniche in costante movimento. Le placche principali coinvolte sono quella pacifica, nordamericana, sudamericana, filippina e indo-australiana. Il fenomeno geologico più rilevante è la subduzione, ovvero lo scivolamento di una placca sotto un’altra, che genera terremoti profondi e potenzialmente devastanti.
Questa cintura attraversa le coste orientali dell’Asia (Giappone, Filippine, Indonesia), l’Oceania(Papua Nuova Guinea, Nuova Zelanda), e prosegue lungo le coste occidentali delle Americhe (dall’Alaska al Cile). In questa fascia si concentra circa il 90% dell’attività sismica mondiale e il 75% dei vulcani attivi del pianeta. L’anello di fuoco è quindi una vera e propria cintura di fuoco e instabilità.
Perché la Kamchatka è una zona a rischio terremoti – La penisola di Kamchatka si trova lungo la zona di subduzione tra la placca pacifica e quella dell’Okhotsk, dove l’una scivola sotto l’altra. Questo movimento genera enormi pressioni che si rilasciano in forma di terremoti anche molto forti. Inoltre, la zona è caratterizzata dalla presenza di oltre 160 vulcani, di cui 29 attivi, come il Klyuchevskaya Sopka, uno dei più grandi al mondo:si trova proprio in Kamchatka. La combinazione di movimenti tettonici e attività vulcanica rende questa regione estremamente instabile e monitorata costantemente dagli scienziati.
La Kamchatka, nell’estremo oriente russo
Gli scienziati concordano nel ritenere che l’anello di fuoco continuerà ad essere teatro di eventi sismici violenti. Il monitoraggio costante, l’uso di sensori avanzati e sistemi di allerta precoce sono fondamentali per ridurre il rischio per la popolazione. L‘evento in Kamchatka è un ennesimo promemoria della potenza e imprevedibilità della Terra. La regione ha vissuto numerosi eventi sismici storici:
1952: un sisma di magnitudo stimata tra 8.5 e 9.0 colpì Severo-Kurilsk, generando uno tsunami con onde fino a 18 metri e causando oltre 2.300 morti;
2006: un terremoto di magnitudo 7.7 colpì la costa orientale della Kamchatka, provocando danni moderati;
2020: un sisma di magnitudo 7.5 generò un’allerta tsunami estesa, ma con danni contenuti;
2025: il recente evento da 8.8 ha riattivato la paura del passato, con onde di tsunami e allerta in tutto il Pacifico.
Una lieve scossa ha svegliato la provincia di Avellino: nessun danno, allerta contenuta tra gli abitanti
Una scossa di terremoto ha colpito la provincia di Avellino nella notte tra martedì 29 e mercoledì 30 luglio 2025. Il sisma, di magnitudo 3.5, è stato registrato alle ore 2:54 italiane nei pressi del comune di Bonito, in Irpinia. L’epicentro si trova a circa 3 chilometri a sud-est del centro abitato. La profondità del terremoto è stata stimata a 17 chilometri. L’evento è stato localizzato dalla Sala Sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) di Roma. Sebbene non siano stati segnalati danni a persone o cose, la scossa è stata avvertita in diverse località della zona, destando preoccupazione tra i residenti. Non sono pervenute richieste di intervento da parte delle autorità locali.
Secondo le informazioni diffuse dall’INGV, il terremoto ha raggiunto una magnitudo di 3.5 sulla scala Richter, un valore che lo colloca tra gli eventi sismici di entità lieve, ma potenzialmente percepibili da parte della popolazione. La scossa si è verificata alle 2:54 del 30 luglio 2025 (ora italiana). L’epicentro è stato localizzato a breve distanza dal comune di Bonito, nel cuore dell’Irpinia, una zona notoriamente soggetta ad attività sismica. La profondità ipocentrale, pari a 17 chilometri, ha contribuito a rendere la scossa avvertibile ma non distruttiva. L’INGV ha precisato che si è trattato di un evento isolato e, al momento, non si registrano ulteriori repliche significative. Anche la Protezione Civile, allertata in via precauzionale, ha confermato che non vi sono state segnalazioni di danni o criticità.
Percezione sul territorio – La scossa è stata percepita distintamente in diversi comuni dell’area compresa tra le province di Avellino e Benevento. Numerosi cittadini hanno riferito di essersi svegliati improvvisamente nel cuore della notte, preoccupati dal movimento del terreno. In particolare, la scossa è stata avvertita a Bonito,Grottaminarda, Ariano Irpino e altri centri vicini. Nonostante il timore iniziale, non si sono registrati blackout, interruzioni di servizi essenziali né danneggiamenti a edifici pubblici o abitazioni. I vigili del fuoco e la Protezione Civile hanno monitorato la situazione, ma nessun intervento d’emergenza è stato necessario. Le scuole e gli uffici pubblici della zona hanno aperto regolarmente in mattinata.
L’Irpinia è una delle aree a maggiore rischio sismico del territorio italiano. La memoria collettiva è ancora segnata dal devastante terremoto del 23 novembre 1980, che causò oltre 2.700 vittime e gravi distruzioni in numerosi comuni della Campania e della Basilicata. Da allora, la regione è stata interessata da frequenti eventi tellurici di lieve e media entità, che mantengono alta l’attenzione delle autorità e della popolazione locale. L’INGV continua a monitorare costantemente l’attività sismica della zona e invita i cittadini a consultare le linee guida su come comportarsi in caso di terremoto, disponibili sul sito ufficiale dell’istituto e della Protezione Civile. La consapevolezza e la prevenzione restano fondamentali strumenti per ridurre i rischi legati a eventi naturali come questi.