
40 medaglie. Eguagliato il record di Tokyo ma con più ori. 12 ori, 13 argenti, 15 bronzi. Giornate ricche di emozioni che non possono che farci ripetere ancora: GRAZIE, azzurri!

40 medaglie. Eguagliato il record di Tokyo ma con più ori. 12 ori, 13 argenti, 15 bronzi. Giornate ricche di emozioni che non possono che farci ripetere ancora: GRAZIE, azzurri!

Bruno Vespa: «Egonu e Sylla brave, nere e italiane, esempio di integrazione». La gaffe su X scatena le polemiche
Bufera social per il giornalista di Porta a Porta che voleva festeggiare come tutti sui social la vittoria della nazionale di volley femminile
Anche Bruno Vespa come tutti gli italiani, vip e non, ha voluto condividere la gioia del prima medaglia d’oro della nazionale femminile di pallavolo sui social, ma qualcosa è andato storto. Il giornalista, sbaglia a scrivere il cognome di Paola Egonu e soprattutto parla di «Esempio di integrazione vincente», in riferimento al colore della pelle di Egonu e Sylla. Parole che hanno scatenato una bufera su X.
La polemica – «Straordinaria la nazionale pallavolista femminile. Complimenti a Paola Enogu e Myriam Sylla: brave, nere, italiane. Esempio di integrazione vincente». È il messaggio postato su X da Bruno Vespa per celebrare la medaglia d’oro conquistata a Parigi dall’Italvolley femminile. Parole che fanno discutere gli utenti della rete e suscitano polemiche.
C’è chi evidenzia l’errore nel nome di Egonu e chi sottolinea: «Sono nate in Italia, di quale integrazione parli esattamente? E poi, ‘nere’: proprio non ci riesci a non sottolineare il colore della pelle?“, si legge tra i commenti. O ancora: «Chiedete a Bruno Vespa di quale integrazione parla visto che le ragazze a cui si riferisce sono nate in Italia». «Bruno – scrive un altro utente – ma sono nate in Italia, l’Africa l’avranno vista nel film di Checco Zalone al massimo».
La risposta – Non si fa attendere la risposta di Vespa che mantiene il punto: «So benissimo che Paola Egonu e Myriam Sylla sono nate in Italia. Ma basta questo a salvare dalle polemiche chi nasce con la pelle nera?»
«Anche loro – prosegue Vespa – purtroppo debbono integrarsi in un mondo più razzista di quanto s’immagini. E le due campionesse ci sono riuscite benissimo». Il tweet viene inondato, come il primo di commenti. C’è chi da un lato concorda con il ragionamento del giornalista e chi commenta sarcasticamente: «La toppa è peggio del buco».
«Non capisco dove nasca la polemica. Nascere in Italia – ha spiegato Vespa all’Ansa – non significa niente: contano la famiglia, la formazione e purtroppo anche il colore della pelle. È l’elemento più vistoso, ma non il più rilevante. I meridionali che arrivarono a Torino negli anni Cinquanta e Sessanta altro che integrazione dovettero affrontare… Figuriamoci Paola e Myriam in un paese dove il razzismo non è certo scomparso. Quelle due ragazze sono simbolo di terra e aria. E hanno fatto volare anche chi non le ama».
09 agosto 2024

La squadra di Campagna all’inizio della sfida contro la Spagna valida come semifinale per il 5° posto, poi persa 11-9, ha voluto lanciare evidenti segnali di protesta.
Clamoroso gesto di protesta del Settebello, che ha deciso di voltare le spalle agli arbitri prima di Italia-Spagna valida come semifinale per il quinto posto. L’obiettivo è World Aquatic, che ha rigettato il ricorso per la ripetizione della partita dei quarti persa ai rigori ma originata da un gol annullato e da un’espulsione per brutalità inesistente da parte di Condemi. Durante gli inni, i giocatori azzurri hanno giocato i primi quattro minuti con l’uomo in meno e hanno lasciato il gioco agli spagnoli. Alla nazionale italiana della pallanuoto quanto accaduto nel quarto di finale contro l’Ungheria e le successive motivazioni da parte della giuria d’appello di World Aquatic, non sono affatto piaciute. L’Italia aveva chiesto una accurata revisione della decisione della partita e del fallo di Francesco Condemi, chiedendo la possibilità di rigiocare il match.
la protesta – Dopo la protesta all’inizio del match quando, durante l’inno, la squadra aveva voltato le spalle alla giuria, l’Italia ha poi voluto disputare l’inizio della partita in inferiorità numerica per protesta nella semifinale per il quinto posto con la Spagna. Nelle azioni di attacco degli spagnoli, infatti, un giocatore azzurro si disinteressa dell’azione difensiva. La protesta è durata 4′, gli stessi in cui Condemi è stato ingiustamente punito nella gara valida per i quarti di finale contro l’Ungheria che ha provocato vibranti proteste dell’Italia fino al ricorso al Tas, respinto. Alla fine, la Spagna ha battuto gli azzurri 11-9 che giocheranno domani, sabato, alle 19.35 per il settimo posto contro la perdente di Grecia-Australia.
Furia Settebello: “Scandaloso”. Ricorso respinto, nessuna ripetizione. Ma non è finita…
08 agosto 2024

L’espulsione di Condemi, che ha portato pure all’annullamento del gol del 3-3 e a un rigore per gli avversari, era finita sotto la lente d’ingrandimento del jury della World Aquatics. Alla fine, l’azzurro non verrà squalificato, ma resta il paradosso: questa decisione conferma che il colpo non era violento… E la Fin pensa al ricorso al Tas di Losanna
Italia-Ungheria di pallanuoto non è finita ieri sera al rigore di Manhercz, che ha eliminato il Settebello dalle Olimpiadi ai quarti di finale. Ma purtroppo, l’esito è stato lo stesso. Il jury della World Aquatics ha rigettato il ricorso dell’Italia per errore tecnico, presentato in seguito all’espulsione di Condemi nel secondo quarto, con il conseguente gol del 3-3 annullato e rigore concesso agli ungheresi. Dopo aver convocato e ascoltato stamani lo stesso giocatore azzurro, il vicepresidente della Fin, Giuseppe Marotta, e il direttore tecnico azzurro, Fabio Conti, il giudice ha stabilito che la partita non si rigiocherà, ma Condemi non verrà squalificato. Resta, però, un paradosso: questa decisione conferma, infatti, che il colpo del giocatore italiano non era violento e, che, quindi, l’errore degli arbitri è stato palese. Tanto che la Federnuoto sta pensando di presentare un ulteriore ricorso al Tas di Losanna.
Settebello fuori, quante polemiche– Già nell’immediato post-partita giocatori, dirigenti e tecnici italiani non avevano nascosto la propria rabbia. “La decisione arbitrale che ha coinvolto Condemi è scandalosa – aveva attaccato il senatore Paolo Barelli, presidente della Federnuoto -. Ha falsato una partita olimpica vista da milioni di persone che si staranno domandando come sia possibile un atto di totale incompetenza. Quello che è accaduto è inaccettabile e la componente arbitrale dovrebbe ravvedersi“. Più tenero, ma non meno deciso, era stato il c.t. Sandro Campagna: “Non voglio pensare alla malafede. Scientificamente è impossibile il gioco violento quando un giocatore tira – aveva spiegato -. È impossibile perché tu stai tirando, sei concentrato, compi il gesto e non puoi colpire l’avversario. È stata una decisione inaccettabile“. E così resta anche dopo il rigetto del ricorso. In attesa del Tas.
Ricorso al tas – La giuria di appello, con comunicazione delle 14:10, respinge il ricorso della Federnuoto motivandolo esclusivamente “on World Aquatics Competetion Regulations 13.1.1 and 20.3.7” (competetion scritto con la e). Il 13.1.1 riguarda le norme che disciplinano ricorsi e appelli; il 20.3.7 non risulta esistere. Inoltre non viene comunicata alla Federnuoto nessuna squalifica comminata a Condemi, che quindi potrebbe essere regolarmente in vasca nella prossima partita. Alle 18:51 la FIN riceve le motivazioni argomentate che, tra l’altro, evidenziano la mancanza di violenza nell’azione di Condemi, limitate riprese video disponibili per gli arbitri che altrimenti avrebbero potuto decidere diversamente, l‘impossibilità di ripetere la partita per decisioni che coinvolgono il VAR secondo i regolamenti in vigore. Questa sequenza di incongruenze inducono la Federnuoto a presentare ricorso al TAS. “Quanto accaduto in semifinale è un errore bestiale, che è stato stigmatizzato da tutti i social e i siti internazionali di pallanuoto – ribadisce il presidente Paolo Barelli, ospite a Casa Italia per omaggiare il bronzo di Ginevra Taddeucci nella 10 chilometri – I ragazzi hanno ricevuto solidarietà di tutti, ma sono disperati per un’opportunità persa a causa dell’arbitraggio. I due ricorsi sono stati respinti; ne presenteremo un terzo al Tas per un riscontro formale al nostro disappunto perché non credo che sortirà ulteriori effetti. Un aspetto clamoroso è che l’appello alla World Aquatics non possa modificare il risultato di una competizione secondo regolamento. Allucinante anche che ieri era gioco violento, oggi non lo sia più. L’errore è plateale e incomprensibile perché è evidente l’intenzione del ragazzo di tirare in porta. Trovo allucinante che arbitri esperti, convocati per le olimpiadi, non siano in grado di distinguere un gesto violento da uno tecnico“.
articolo: https://www.adnkronos.com/sport/olimpiadi-pallanuoto-italia-ungheria-oggi-decisione-tas_6YBiVtW6O7qodfF8T3TPCC
09 agosto 2024

Dopo il match che ha sancito l’eliminazione del Settebello nei quarti di finale del torneo
Il Tas, Tribunale di arbitrato sportivo, decide oggi sul ricorso della Federnuoto dopo il match Italia-Ungheria, che ha sancito l’eliminazione del Settebello nei quarti di finale del torneo di pallanuoto maschile alle Olimpiadi di Parigi 2024
La federazione italiana si è rivolta al Tas dopo la bocciatura del ricorso presentato al Jury d’appello della federazione internazionale, inviando, a quanto apprende l’Adnkronos, una memoria difensiva aggiuntiva con nuove considerazioni: l’Italia contesta le decisioni arbitrali che nel primo quarto del match, perso dagli azzurri ai rigori, hanno portato all’annullamento di un gol regolare, alla concessione di un rigore ai magiari e all’espulsione per 4 minuti dell’azzurro Condemi
A seguito della richiesta alle parti di nuove memorie, la Federnuoto ribadisce nelle memorie aggiuntive che la World Aquatics e il management commettee nelle loro motivazioni confermano che non c’era violenza nel gesto tecnico di Condemi. Il ricorso può essere accettato solo se c’è abuso, arbitrarietà o discrezionalità. In questo caso il Tas, che ha una sezione speciale ai Giochi sarà chiamato a decidere se ripetere il match dei quarti di finale entro poche ore.
09 Agosto 2024
Scandalo pallanuoto. Il report della Federazione mondiale ammette: “Partita del Settebello falsata”
La decisione con cui è stato annullato il gol del 3 a 3 dell’Italia all’Ungheria è stata inventata: “Partita completamente stravolta dalla decisione arbitrale”. Gli azzurri si sono ritrovati sotto 4 a 2 e con un’espulsione che li ha condannati a giocare quattro minuti in inferiorità numerica. Nei quarti di finale l’Italia è poi uscita ai rigori
In attesa di quanto sentenzierà il Tribunale Arbitrale dello Sport (Tas) al quale è ricorsa la Federnuoto, il Management Committee della World Aquatic (federazione mondiale) in un suo report ha parlato di “partita falsata” dalle decisioni arbitrali. Non si placano le polemiche in merito alla partita dei quarti di finale del torneo di pallanuoto maschile delle Olimpiadi di Parigi tra Italia e Ungheria fortemente influenzata da decisioni arbitrali che hanno poi portato all’eliminazione del Settebello dal tabellone principale. Il Management Committee ha smentito arbitri, delegati e Var e ha definitivamente ammesso che Condemi non ha commesso violenza (“brutalità“). Quindi il 3-3 segnato dall’attaccante del Settebello contro l’Ungheria nei quarti di finale delle Olimpiadi era valido.
Secondo il comitato della World Aquatic, “l’attaccante non doveva essere espulso, l’Italia non avrebbe dovuto giocare 4 minuti in meno, i magiari non avrebbero dovuto beneficiare del rigore del 4-2. Insomma, partita completamente stravolta dalla decisione arbitrale“. Il documento redatto dalla commissione composta da Antonio Silva (Portogallo; presidente della European Aquatics), Joo Hee Park (Corea del Sud), Erik Van Heijningen (Paesi Bassi e coordinatore della giuria di appello), si riferisce ai provvedimenti da adottare in relazione all’espulsione di Condemi per gioco violento. Nella relazione si legge che “dopo aver preso in considerazione le circostanze del caso e aver esaminato il video disponibile dell’azione, il Management Committee non può concludere che ci sia stato un intento malevolo nell’atto di tirare la palla da parte di Condemi, la cui mano ha colpito il volto dell’avversario. Pertanto Condemi non sarà escluso da altre partite del torneo per questa azione“.
08 agosto 2024
Scandalo pallanuoto, Condemi attacca: “Politica al di sopra dello sport. Cosa imparano i bambini?”
Il centrovasca dell’Italia, protagonista dell’episodio che ha innescato il caso arbitrale nella partita contro l’Ungheria, si esprime duramente sul suo profilo Instagram. E lancia un grido di battaglia: “Sono orgoglioso di essere nato italiano, torneremo!“

Non si placa la furia del Settebello della pallanuoto dopo l’eliminazione dalle Olimpiadi ai quarti di finale contro l’Ungheria e il rigetto del ricorso presentato per errore tecnico. Adesso a esprimersi è Francesco Condemi, ovvero la causa scatenante di tutto: un suo tiro, che aveva portato al gol del momentaneo 3-3, è stato trasformato dagli arbitri, dopo revisione al Var, in fallo violento, rete annullata e rigore concesso agli avversari con quattro minuti da giocare in inferiorità numerica, provocando un vespaio di polemiche. Così, dopo essere stato ascoltato dal jury della World Aquatics, insieme al vicepresidente della Fin, Giuseppe Marotta, e al direttore tecnico azzurro, Fabio Conti, il centrovasca azzurro si fa sentire duramente sui social.
“Non riesco ad esprimere nessun tipo di emozione per quanto accaduto e mi chiedo cosa possano imparare i bambini da un atto come quello di ieri, in cui la politica è al di sopra dello sport – attacca Ciccio sul suo profilo Instagram -. L’unica cosa di cui sono certo è che, anche se il percorso è molto lungo, la ruota della vita gira per tutti: se ne può stare certi“. Poi, Condemi chiude con una sorta di grido di battaglia: “Siamo italiani e siamo superiori a tutto questo: sempre a testa alta e mani sul cuore – conclude -. Sono orgoglioso di essere nato italiano: torneremo!“.
08 agosto 2024

Secondo trionfo consecutivo nel Nacra dopo quello di Tokyo
Ruggero Titas e Caterina Marianna Banti conquistano la medaglia d’oro nella Vela Nacra 17 alle Olimpiadi di Parigi 2024. E’ il secondo titolo olimpico consecutivo per la coppia dopo quello di Tokyo 2020 nelle acque di Enoshima: la doppietta è la prima nella storia della vela tricolore. Il trionfo regala il decimo oro alla spedizione italiana ai Giochi. In totale, le medaglie azzurre sono 30: 10 ori, 11 argenti e 9 bronzi.
L’ultima regata– Malgrado l’aria leggera in partenza, al limite del minimo per poter effettuare la prova, il 32enne trentino e la 37enne romana hanno vinto la medal race programmata per ieri e rinviata a oggi. In avvio di regata, con l’Argentina seconda in classifica costretta a ripetere la partenza e la Gran Bretagna squalificata per falsa partenza, gli unici a poter dare un minimo grattacapo agli azzurri restano i neozelandesi.
Ma è oro fin dalla prima boa, quella di bolina, passata in seconda posizione dietro alla barca francese in testa dalla partenza. Bastava un settimo posto ma Tita e Banti anche se con una tattica prudente hanno il pieno controllo della loro andatura e arrivano secondi con appena un minuto di scarto.
L’argento va alla coppia argentina Mateo Majdalani ed Eugenia Bosco, mentre la Gran Bretagna (John Gimson e Anna Burnett) straccia la sua occasione per la squalifica rimediata in partenza e lascia il bronzo alla coppia neozelandese Micha Wilkinson ed Erica Dawson.
Le parole dei campioni olimpici – “In realtà oggi rispetto ad altri giorni di questa regata era molto più semplice, il nostro lavoro era più un lavoro di controllo: non fare errori e non fare partenza anticipata come è successo ai poveri inglesi. Penso che siano stati i giorni precedenti, soprattutto il quarto giorno di regata, che è stato più difficile sia tecnicamente ma anche mentalmente da gestire con una con una squalifica per partenza anticipata e con delle condizioni abbastanza ‘tricky’, come si dice in inglese“, dice Banti alla Rai. Il Nacra è una barca scelta per favorire l’inclusività grazie all’equipaggio misto: “Queste sono le prime Olimpiadi in cui c’è una parità di genere, di partecipazione al 50% uomini e donne e nella vela abbiamo due classi miste, il Nacra 17 e il 470“.
“Sicuramente una regata difficilissima quella di oggi, una regata con vento estremamente leggero che quindi complica di molto le cose. Ma siamo riusciti a gestirla in maniera molto tranquilla senza rischiare nulla, dovevamo portare a casa una regata in maniera tattica restando vicini agli argentini. Poi ci siamo trovati davanti e abbiamo portato a casa un secondo posto nella medal race. Sicuramente potevamo fare qualcosa di più ma abbiamo fatto una regata in controllo per assicurarci la medaglia“, dice Tita.
Ettorre: “Hanno scritto storia del nostro sport” -à “Come sto? Quando si entra nella storia della vela come puoi stare… La regata dei ragazzi è stata incredibile, hanno dimostrato di essere i più forti in una settimana nelle condizioni di vento che non prediligono: i più forti e i più tranquilli“, afferma all’Adnkronos il presidente della Federvela, Francesco Ettorre. “Meritano questo secondo oro che è storia nella vela italiana, per noi federazione, per tutto il movimento. Non può che essere un premio a loro, alla direzione tecnica, ai tecnici che hanno guidato la squadra in maniera perfetta“.
Certo ci vuole una concentrazione unica per resistere a due giorni di tira e molla come quelli vissuti a Marsiglia: “Esatto. Ed è una concentrazione che ha mollato oggi qualcuno e di grandi“, l’Argentina che ha dovuto ripetere la partenza e la Gran Bretagna che si è mangiata il bronzo a favore della Nuova Zelanda per una squalifica in partenza, “quindi sono stati veramente bravi, bravi e consci della loro forza, che però poi bisogna mettere sul campo. Oggi abbiamo visto com’è andata. Veramente sono due grandi campioni, gestiti in una maniera perfetta e supportati da una federazione nel miglior modo possibile. Soddisfazione massima“.
06 agosto 2024

Mattia a 19 anni sale sul podio olimpico. Vince il greco con 8.48, argento al giamaicano Pinnock con 8.26. Ma il futuro della specialità parla italiano
Mattia Furlani, orgoglio d’Italia. A soli 19 anni, l’azzurro nella finale olimpica del salto in lungo centra 8.34 (due volte) e strappa un meraviglioso bronzo. L’oro va all’invincibile greco Tentoglu con 8.48, argento con 8.36 è del giamaicano Pinnock. Ma il futuro della specialità è di Furlani. Vola Mattia, vola!
articolo: https://www.today.it/attualita/malago-pressioni-iba-carini-gara-khelif-messaggi.html
06 agosto 2024

Il presidente del Coni mostra i messaggi ricevuti dalla pugile italiana dalla Federazione mondiale di pugilato, la stessa che aveva squalificato l’atleta algerina
Nuovi sviluppi sul caso Angela Carini–Imane Khelif. ll ritiro dalla gara della pugile italiana, valida per l’accesso ai quarti di finale della categoria 66 Kg alle Olimpiadi di Parigi, ha scatenato una polemica che dal ring si è estesa ai social e ha poi coinvolto la politica, passando per Palazzo Chigi fino ad arrivare alla Casa Bianca. Già alla vigilia alcuni post di politici italiani avevano fatto confusione sul caso, sostenendo che l’atleta algerina fosse transessuale. Ora, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha svelato che prima della gara Carini avrebbe ricevuto “pressioni” dall’Iba, la Federazione mondiale di pugilato legata alla Russia.
Malagò: “Carini mi ha mostrato i messaggi dell’Iba ricevuti prima della gara” – Malagò è stato intervistato da La Stampa sul caso ed è probabile che le sue dichiarazioni faranno discutere. Il presidente del Coni si è detto infastidito dal fatto che “i media per un paio di giorni abbiano parlato più di questo caso che delle medaglie vinte da atleti che si preparavano da anni. Tutto viene strumentalizzato oggi dalla politica. A destra come a sinistra“, le parole di Malagò.
Poi le dichiarazioni sulle pressioni dell’Iba a Carini: “Angela mi ha mostrato le pressioni cui è stata sottoposta nei giorni precedenti l’incontro dall’Iba e io le ho detto di non farci caso e di pensare solo a combattere”, ha detto il presidente del Coni, che ha anche mostrato i messaggi a La Stampa.
“Non parlo di quello che non conosco. Ho ricevuto dalla massima autorità medica del Cio il documento – anche questo mostrato a La Stampa ndr – sulla regolarità della partecipazione di Khelif al torneo. Il resto sono chiacchiere che hanno travolto Angela. Non lancio nessun j’accuse ma non mi sorprendo affatto che la questione sia diventata politica“.
L’Iba, la Federazione mondiale di pugilato, aveva escluso Khelif e un’altra pugile, Lin Yu-Ting, taiwanese anche lei alle Olimpiadi di Parigi, dai mondiali dell’anno scorso a causa di “alti livelli di testosterone”. I criteri scientifici che hanno portato a questi risultati non sono mai stati resi noti dall’organizzazione.
L’Iba non è più riconosciuta dal Comitato olimpico internazionale e negli anni è stata coinvolta da vari casi di corruzione. Ha sede in Russia e il presidente, Umar Kremlev, è un imprenditore considerato molto vicino a Vladimir Putin. I principali introiti dell’organizzazione arrivano da Gazprom, compagnia petrolifera di stato russa.
articolo: https://www.agi.it/sport/news/2024-08-06/allenatore-jacobs-accusato-di-violenze-sessuali-27391399/
06 agosto 2024
L’accredito dei Giochi sarebbe stato revocato dal Comitato olimpico canadese, con la cui squadra il 53enne tecnico si trova alle Olimpiadi, dopo la causa intentata in Florida da tre donne
L’allenatore americano Rana Reider, il tecnico di Marcell Jacobs e del canadese Andre De Grasse, è stato espulso dalle Olimpiadi di Parigi 2024 per presunti abusi sessuali dopo che tre donne hanno intentato una causa contro di lui in Florida. Stando alle prime informazioni, al 54enne tecnico californiano lunedì pomeriggio è stato revocato l’accredito P ai Giochi (quello che consente l’accesso per allenamenti e gare) dal Comitato olimpico nazionale canadese, in quanto allenatore personale del campione olimpico in carica dei 200 metri, De Grasse. Reider è diventato l’allenatore dell’oro olimpico dei 100 metri a Tokyo dal settembre scorso, dopo la separazione tra Jacobs e il coach Paolo Camossi.
Lo sprinter azzurro si allena con lui a Jacksonville, in Florida, ma la Federazione Italiana di atletica leggera (Fidal), che ‘collabora’ soltanto con Reider, non è coinvolta nella vicenda. Il caso delle tre donne che hanno intentato cause legali presso un tribunale della Florida risale al novembre del 2021. In particolare, un’atleta ha accusato Reider di abusi sessuali ed emotivi e molestie, mentre un’altra ha accusato il tecnico di molestie sessuali e verbali. In una nota il Comitato olimpico canadese (Coc) ha spiegato che domenica ha appreso “nuove informazioni sull’opportunità che Reider rimanesse accreditato dal Team Canada ai Giochi di Parigi 2024“. “In un confronto con Athletics Canada (federazione canadese, ndr), è stato concordato che l’accredito del signor Reider venisse revocato“.
Venerdì scorso la World Athletics aveva sollevato dubbi sull’accredito a Reider avendo il tecnico scontato 12 mesi di libertà vigilata in seguito alla sanzione della Us SafeSport per una relazione che “presentava uno squilibrio di potere” con una delle sue atlete. A Reider era stato negato l’accredito per le ultime due edizioni dei Campionati del mondo, Eugene 2022 e Budapest 2023. La decisione del Comitato olimpico canadese di accreditare Reider alle Olimpiadi era stata messa in discussione da World Athletics (federazione mondiale) dato che il 54enne tecnico californiano aveva recentemente concluso un periodo di prova di un anno nel corso del quale lo stesso allenatore ha ammesso uno ‘squilibrio’ durante una relazione intima con una delle sue atlete.
Nel 2022, De Grasse aveva lasciato e si era trasferito a Orlando per allenarsi con l’allenatore irlandese John Coghlan. Nell’autunno scorso De Grasse ha deciso di tornare da Reider al fine di creare un ambiente migliore per i suoi figli, incluso l’accesso a scuole migliori nella zona di Jacksonville, credendo che le ‘distrazioni’ della stagione precedente fossero state risolte.
L’Italia della ginnastica fa la storia! Alla trave D’Amato d’oro ed Esposito di bronzo. Cade Biles
05 agosto 2024

La 21enne genovese è stata la più brava di tutte, terzo posto per l’altra azzurra. Soltanto quinta l’americana
Una meravigliosa Alice D’Amato conquista la medaglia d’oro alla trave con 14.366 mettendosi dietro la cinese Zhou e una straordinaria Manila Esposito. Due ginnaste azzurre sul podio dell’attrezzo degli attrezzi, dieci centimetri che dividono paradiso e e inferno. Inferno è stato per Simone Biles, caduta e fuori dal podio (solo quinta). Paradiso per le azzurre che dopo l’argento a squadre si mettono al collo due metalli pesantissimi. E tra poco, Alice e Manila saranno in pedana anche al corpo libero.
esercizio – Una prova straordinaria della ginnasta genovese, già argento a squadre e quinta ieri alle parallele asimmetriche, il suo esercizio d’elezione. Alice, fata d’argento anche sull’attrezzo più difficile, ha svolto un esercizio ai limiti della perfezione in una finale in cui sono cadute quasi tutte le protagoniste, compresa la divina Simone Biles. Solo Alice, insieme a Manila Esposito sono state impeccabili, straordinarie. L’attesa del verdetto di Simone, la regina di questi Giochi, già con tre medaglie d’oro al collo, è stata snervante, le giurie hanno impiegato diversi minuti per decidere che il suo punteggio sarebbe stato soltanto 13.100. L’ultima a salire all’attrezzo è stata Rebeca Andrade, finalmente davanti alla Biles per una volta ma non abbastanza per una medaglia. Le Fate non si fermano più.
Italia d’oro anche nello skeet misto! Bacosi e Rossetti battono gli Usa in finale
05 agosto 2024

Uno splendido oro nel tiro a volo. Ce lo regala la coppia Diana Bacosi-Gabriele Rossetti, piegando in finale il duo Usa Jewell Austen Smith e Vincent Hancock. Un solo piattello mancato nelle prime tre serie per gli azzurri, punteggio che gli ha permesso di arrivare poi all’ultima serie con due piattelli di vantaggio, 38-36. Un altro errore di Hancock, mentre Smith faceva percorso netto, permetteva al duo italiano di presentarsi all’ultimo atto ancora avanti. Il piattello mancato da Rossetti faceva salire l’ansia, ma Diana non falliva: 5 su 5 e medaglia d’oro col punteggio finale di 45-44.
a breve il servizio completo premere Qui
le emozioni non finiscono qui….
Pazzesca Italia, vince in rimonta 3-2 sul Giappone e va in semifinale
05 agosto 2024

ore 15:42 – Chiude una rimonta incredibile l’Italia e batte il Giappone 3-2 andando in semifinale dove troverà la vincente di Francia-Germania
articolo: https://www.ilpost.it/2024/08/05/belgio-ritira-triathlon-olimpiadi-atleta-ammalata/
05 agosto 2024

Una nuotatrice, Claire Michel, si è sentita male dopo aver nuotato nel fiume di Parigi: per ora non si hanno altre informazioni
Il comitato olimpico belga (BOIC) ha annunciato il ritiro della propria squadra dalla staffetta mista di triathlon, in programma lunedì mattina alle Olimpiadi di Parigi, dopo che la sua atleta Claire Michel, che aveva partecipato alla gara individuale nella Senna, si è sentita male.
Il triathlon è composto da una porzione di nuoto, una di ciclismo e una di corsa: quella di nuoto si svolge nella Senna, il fiume di Parigi. Michel aveva gareggiato nella gara triathlon femminile mercoledì, chiudendo al 38esimo posto. Il comitato olimpico belga non ha specificato i dettagli della malattia di Michel. Il quotidiano belga De Standaard ha parlato di un’infezione da Escherichia coli, un batterio che può causare soprattutto gastroenteriti.
Sabato era stato invece il comitato olimpico svizzero ad annunciare il ritiro dalla staffetta mista di triathlon di un proprio atleta, Adrien Briffod, che dopo la gara di thriatlon maschile di mercoledì scorso si era sentito male per via di un’infezione gastrointestinale. Il comitato ha aggiunto che non è stato possibile dire se l’infezione fosse collegata alla qualità dell’acqua della Senna, e ha annunciato la sostituzione di Briffod con un altro atleta svizzero, Simon Westermann.
La Senna è un fiume non balneabile da circa un secolo ma negli ultimi anni, sfruttando proprio l’occasione delle Olimpiadi, è stato investito quasi un miliardo e mezzo di euro per rendere possibile nuotarci di nuovo in sicurezza. In vista delle Olimpiadi era stato inaugurato per esempio il bacino di Austerlitz, un enorme cilindro scavato fino a ottanta metri sotto terra che permette di immagazzinare circa 50mila metri cubi di acqua, per impedire che venga scaricata nella Senna.
A giugno le analisi avevano trovato livelli troppo alti di Escherichia coli; a luglio invece per la prima volta l’inquinamento era sceso sotto il limite ritenuto pericoloso. Per dimostrare la sicurezza delle acque della Senna, il 17 luglio la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, aveva anche organizzato un evento pubblico in cui, dopo aver indossato una muta e un paio di occhialini, si era tuffata nel fiume. Nei giorni precedenti lo avevano fatto anche alcuni altri politici francesi (nei mesi scorsi aveva promesso di farlo anche il presidente Emmanuel Macron, che però alla fine non lo ha fatto).
Nelle scorse settimane alcuni allenamenti del triathlon erano stati annullati perché i test sui livelli di inquinamento avevano dato risultati sopra alle soglie considerate sicure per la salute degli atleti: alla fine però i livelli erano tornati nella norma e le gare si erano disputate regolarmente.
Tamberi shock: “Febbre alta e probabile calcolo renale, non me lo merito! Ma ci sarò”
04 agosto 2024

L’azzurro, oro a Tokyo nel salto in alto, bloccato in ospedale a tre giorni dalla gara: “Volo posticipato. Ho fatto di tutto per questa Olimpiade, non mollerò…”
Una foto di lui su un letto d’ospedale con la flebo attaccata al braccio sinistro. La mascherina sul volto. Un cappellino con scritto “dream it“, “sognalo“, in bella vista. E uno sguardo nel vuoto molto preccupato, dopo aver annunciato sui social il suo problema: un probabile calcolo renale. Gianmarco Tamberi rischia di saltare la gara di salto in programma il 7 agosto. Le qualificazioni inizieranno alle 10,05 del mattino. Il campione olimpico azzurro, oro a Tokyo nel 2021, ha pubblicato un post su Instagram dove ha svelato le sue condizioni a pochi giorni dalla gara.
il post – Questo quanto annunciato da Tamberi: “Incredibile, non può essere vero. Ieri, due ore dopo aver scritto “me lo merito“ sui social, ho avvertito una fitta lancinante a un fianco. Pronto soccorso, tac, ecografia, analisi del sangue… probabile calcolo renale. E ora mi ritrovo, a 3 giorni dalla gara per cui ho sacrificato tutto, sdraiato in un letto, impotente, con 38.8 di febbre. Sarei dovuto partire oggi per Parigi e iniziare il mio percorso verso questo grande sogno e invece sono stato consigliato di posticipare il volo a domani, nella speranza che, con un po’ di riposo, questo incubo finisca. Non mi resta che aspettare e pregare. Non mi merito tutto questo, ho fatto di tutto per questa Olimpiade. Non me lo merito. Una cosa è certa, non so come ci arriverò, ma io in quella pedana ci sarò e darò l’anima fino all’ultimo salto, qualsiasi sarà la mia condizione. Lo giuro a voi ma ancora prima lo giuro a me stesso!“.
Errani/Paolini-Andreeva/Shnaider 2-6 6-1 10-7: fantastico oro per le azzurre!
04 agosto 2024

Le azzurre sfidano da favorite l’inedita coppia russa che ai Giochi partecipano da indipendenti. In palio il primo oro del tennis italiano alle Olimpiadi
Grande oro! – Le azzurre non mollano, recuperano dopo un brutto primo set e si impongono 10-7 al super tiebreak! Splendido oro per l’Italia
Paltrinieri, splendido argento! Battuto nei 1500 solo da Finke, oro con record del mondo
04 agosto 2024

Il 29enne azzurro dietro lo statunitense, che in 14’30″67 stabilisce il nuovo primato del mondo. Dopo il bronzo negli 800, Greg vince la quarta medaglia olimpica. Terzo l’irlandese Wiffen
Fantastico Greg, grandissimo Finke. Alla soglia dei 30 anni Gregorio Paltrinieri conquista la quinta medaglia ai Giochi nei 1500 di cui è stato campione olimpico a Rio 2016, mentre l’americano Bobby Finke si conferma d’oro come a Tokyo ma con il record mondiale. Una gara di stupenda intensità, che ha visto Greg combattere come un drago. Era già stato bronzo negli 800, farà anche i 10 km sulla Senna.
la gara – Greg accetta la sfida anche dell’olimpionico uscente che ai 400 passa in 3’50″38 contro 3’52″05 dell’azzurro e 3’53″30 dell’irlandese. Agli 800 Finke passa in 7’45″88, Greg a 7’45″42 e Wiffen a 7’47″24. Ai 1000 Greg riduce di un secondo e mezzo il gap dall’americano, mentre l’irlandese dà segnali di cedimento e per non perdere di vista i due deve accelerare. Gli ultimi 500 metri sono a ritmi infernali con l’americano che non molla, Greg neanche. I passaggi restano sempre sotto al record mondiale. Un finale spaziale con Finke che trionfa in 14’30″67 e cancella Sun Yang e il suo 14’31″02 di Londra 2012, con Greg d’argento a 14’34″55 e Wiffen di bronzo a 14’39″63. All’ultima gara individuale il secondo record mondiale individuale. continua a leggere
Italia, che peccato: fioretto a squadre d’argento dopo il ko in finale col Giappone
04 agosto 2024

Bianchi, Foconi (entrato per l’ottavo assalto), Macchi e Marini mancano l’appuntamento con l’oro. A trionfare sono i nipponici 45-36
Niente da fare, i ragazzi del fioretto a squadre si arrendono in finale al Giappone, testa di serie numero uno del torneo e trascinato da un grande Iimura, e mancano l’appuntamento con l’oro. Bianchi, Foconi (entrato per l’ottavo assalto), Macchi e Marini cedono 45-36 disunendosi negli ultimi assalti. Bronzo alla Francia, che nella ‘finalina’ aveva superato gli Stati Uniti.
03 agosto 2024

La federazione internazionale voleva premiare la pugile campana che si è ritirata dopo 46″ nel match contro Khelif: “Per noi ha vinto l’oro”
La sua Olimpiade è durata appena 46 secondi, con un sogno a lungo coltivato e troppo presto spezzato. Eppure c’è chi ha deciso di premiare comunque Angela Carini. “Per noi è come se avesse vinto la medaglia d’oro”. A dirlo è l’Iba, acronimo di International Boxing Association, la federazione internazionale che gestisce il pugilato Elite, cioè l’ex dilettantistico, e che ha deciso di riconoscere all’atleta campana i 100 mila dollari che aveva promesso ai campioni olimpici prima dei Giochi.
La somma, in realtà, spetta per il 50% a lei, per il 25% al suo allenatore e per il 25% alla federazione italiana, per quanto quest’ultimo sia uscita dall’Iba, associandosi alla Wba. Il denaro, però, non finirà delle tasche di Angela, né sui conti correnti della federazione che ha rifiutato il premio in denaro, come dichiarato in un comunicato, così come l’atleta o il suo allenatore. Va detto, tra l’altro, che la Fpi è uscita dall’Iba proprio prima dell’Olimpiade.
Com’è noto, l’Iba aveva escluso dagli ultimi Mondiali Imane Khelif, l’avversaria di Carini nel primo turno dei Giochi, dopo averla sottoposta a uno specifico test di idoneità, nel quale sarebbe emerso che l’algerina avrebbe un vantaggio competitivo rispetto alle altre atlete per il suo iperandrogenismo. Il Cio ha regole diverse e ha ammesso a Parigi 2024 la nordafricana che poi, nelle prime fasi del match contro Carini, le ha rifilato due pesantissimi colpi al volto che hanno indotto la napoletana a lasciare il ring.
“Non riuscivo a guardarla mentre piangeva – ha detto il presidente dell’Iba Ubar Kremlev -, e non posso rimanere indifferente a una situazione del genere. Non capisco perché uccidano il pugilato femminile. Per mantenere le condizioni di sicurezza, dovrebbero competere solo le atlete eleggibili“.
Il Cio ha commentato in modo duro la scelta dell’Iba: “La dice lunga sulla sua credibilità, non vogliamo dargli alcuna attenzione”, ha detto il portavoce Mark Adams. “Khelif è donna, non ci sono dubbi”, ha ribadito il presidente Thomas Bach spiegando di non aver intenzione di partecipare ad alcun dibattito politico sul tema.

A otto anni, dopo aver provato basket, volley e ginnastica, ha optato per la tavola grazie al papà Alessandro che frequentava il Windsurfing Club Cagliari. Mai scelta fu più azzeccata
Ventotto anni, cagliaritana, l’oro olimpico ottenuto nelle acque di Marsiglia per Marta Maggetti è il coronamento di una carriera sempre al top, sin dalle giovanili.
Da bambina ha provato il basket, il minivolley e la ginnastica artistica, a otto anni ha scelto la tavola grazie alla passione trasmessa dai genitori: il papà Alessandro, che con gli amici ha sempre frequentato il Windsurfing Club Cagliari (che la celebra sui social), e la mamma Elisabetta, che ha sempre seguito i suoi allenamenti.«Il mio rapporto con le onde è sempre stato un affare di famiglia», raccontava a Vanity Fair in un’intervista prima delle Olimpiadi di Tokyo, dove si piazzò quarta.
A livello giovanile vittorie a raffica, il quarto posto a Tokyo e, un anno più tardi, l’oro mondiale a Brest, in Francia. In Olanda, l’anno successivo sempre ai Mondiali, ha staccato il pass per le Olimpiadi, dove oggi ha trionfato consacrandosi come una delle più forti al mondo nella sua specialità e riportando un oro olimpico in Sardegna ad appena tre anni dal trionfo di Patta e compagni nella 4×100 di atletica leggera.
Ama le acque del Golfo di Cagliari dove è cresciuta e ha imparato a praticare lo sport che l’ha portata nell’Olimpo, ma anche quelle francesi evidentemente, visto l’oro mondiale di Brest e quello odierno a Marsiglia.
Marta Maggetti è appassionata di disegno e fotografia, e della sua Sardegna: «Mi piace immortalare, con un disegno o sulla pellicola, la mia terra. La Sardegna non finisce mai di farmi innamorare», raccontava sempre a Vanity Fair tre anni fa.
articolo: https://www.today.it/sport/olimpiadi-parigi/angela-carini-50-mila-dollari-premio.html
03 agosto 2024

A sborsare la cifra sarà l’Iba, l’Associazione internazionale di boxe non riconosciuta però dal Cio
Come se avesse vinto l’oro. La pugile azzurra Angela Carini riceverà dall’Iba, l’Associazione internazionale di boxe non riconosciuta però dal Cio, un premio in denaro “come se fosse una campionessa olimpica“. Con questo annuncio il presidente della Federazione, Umar Kremlev, è intervenuto nella polemica sull’algerina Imane Khelifi, squalificata lo scorso anno ai Mondiali per l’elevato livello di testosterone e invece ammessa alle Olimpiadi.
Cinquantamila dollari – Nella sfida contro di lei, Carini si è ritirata dopo 46 secondi tra le lacrime. “Non posso essere indifferente – ha detto Kremlev– e posso assicurare che proteggeremo ogni pugile. Non capisco perché stiano uccidendo il pugilato femminile: solo le atlete idonee dovrebbero salire sul ring per una questione di sicurezza”. Il premio consiste in 100mila dollari (netti), di cui 50mila all’azzurra, 25mila al suo allenatore e 25mila alla federazione di appartenenza e quindi alla federazione pugilistica italiana (Fpi), che però di recente ha lasciato l’Iba per confluire in un nuovo ente, “World Boxing“. La federazione pugilistica italiana ha fatto sapere però che non accetterà alcun premio in denaro proveniente dall’Iba. “Relativamente all’offerta economica avanzata dal Presidente Iba Umar Kremlev a favore della Fpi – è scritto in un comunicato -, la Federazione Pugilistica Italiana smentisce riguardo l’ipotesi di accettazione di qualsivoglia premio in denaro“. Nella nota non si fa menzione della Carini, ma dalla federazione fanno sapere che nemmeno l’atleta accetterà il denaro dell’Iba.
Il premio è una novità introdotta a maggio dall’Iba nell’ottica di sostenere gli atleti, gli allenatori e le Federazioni nazionali. Stesso sostegno sarà dato dall’Iba anche all’uzbeka Today Turdibekova, sconfitta dalla taiwanese Lin Yu-ting, anche lei squalificata dall’Iba agli scorsi Mondiali dopo non aver superato il gender test. Khelif, come detto è una delle due pugili, insieme a Lin Yu-ting della Cina di Taipei, che sono state squalificate dai campionati del mondo dell’anno scorso per non aver soddisfatto i criteri di ammissibilità di genere. Tuttavia, l’Iba, che ha eseguito i test nel 2023, è stata spogliata del suo ruolo di organo di governo globale per la boxe a giugno dell’anno scorso dal Comitato Olimpico Internazionale, che amministra lo sport a Parigi e ha difeso i diritti della due atlete a competere.
Va specificato che l’algerina Imane Khelif è stata in modo errato identificata da moltissime persone (anche politici) come pugile trans, ma ciò non risulta in alcun modo. Non solo: non sono pubblici elementi sufficienti nemmeno per dire se Imane, che ha un aspetto mascolino, abbia semplicemente livelli di testosterone elevati o se rientri nello spettro della cosiddetta intersessualità. La destra europea si è impadronita, in modo molto discusso e discutibile, della narrazione della vicenda. Ma Imane non è “invincibile“, ha perso parecchi incontri in carriera, anche alle Olimpiadi di Tokyo nel 2021. Sempre contro pugili donne, ovviamente.
Soldi russi – “Questo la dice lunga sulla credibilità dei responsabili dell’Iba. Non vogliamo dare loro alcuna attenzione“. La reazione sprezzante del portavoce del Cio, Mark Adams, sul premio in denaro promesso dall’Iba ad Angela Carini.
L’Iba non è più riconosciuta dal Cio e ha perso molta credibilità a livello internazionale da quando, alcuni anni fa, fu coinvolta in una serie di gravissimi scandali di corruzione. Da allora ha sede in Russia (il suo presidente Umar Kremlev è un imprenditore considerato molto vicino a Vladimir Putin), ed è finanziata principalmente da Gazprom, la ricchissima compagnia petrolifera di stato russa.
Marta Maggetti, chi è la campionessa di windsurf oro alle Olimpiadi: il passaggio di testimone con Alessandra Sensini

La velista ha trionfato nella gara di Iqfoil
Ha ottenuto il sesto oro azzurro alle Olimpiadi 2024 di Parigi dominando la propria gara di vela nella nuova categoria Olimpica Iqfoil, ovvero windsurf. Stiamo parlando di Marta Maggetti, che già alla vigilia dei Giochi veniva considerata una speranza concreta per la spedizione italiana di raggiungere il gradino più alto del podio.
Marta non ha deluso le aspettative e alla Marina di Marsiglia si è aggiudicata la sua prima medaglia Olimpica in carriera.
Chi è – Marta Maggetti è nata a Cagliari nel 1996 e a Parigi ha partecipato alla sua seconda Olimpiade dopo aver debuttato a Tokyo. Marta è da sempre una ragazza con un grande legame verso lo sport tanto da aver praticato diverse discipline: pallacanestro, minivolley e ginnastica artistica.



Prima di prendere definitivamente la strada della tavola a vela seguendo così le orme di suo padre. Già nelle categorie giovanili si dimostra essere un talento indiscusso. A Tokyo, nell’ultima edizione dei Giochi, si piazza al quarto posto ma la consacrazione non tarda ad arrivare. Nel 2023, infatti, si aggiudica l’oro mondiale a Brest nell’Iqfoil. Fino ad arrivare ad oggi, 3 agosto 2024, data in cui Marta ha ottenuto il tanto ambito oro Olimpico.
I problemi con lo studio – Marta si è diplomata al Liceo Scientifico e cercare di combinare la vita scolastica con quella sportiva non è stato sempre semplice. La velista, infatti, ha perso un anno di scuola perché le molte assenze derivate dagli impegni sportivi non venivamo ammesse e nel secondo anno è stata bocciata. Ha intrapreso un percorso universitario in Scienze Motorie e dall’età di 19 anni è entrata a far parte delle Fiamme Gialle. L’obiettivo è specializzarsi in fisioterapia.
La consacrazione di Alessandra Sensini – L’ultima donna italiana a vincere un oro Olimpico nel windsurf, prima di oggi, era Alessandra Sensini. Sono passati 24 anni da quel successo arrivato ai Giochi di Sydney 2000. L’ex velista ha commentato in diretta sulla Rai l’impresa di Marta Maggetti, esprimendo tutta la sua emozione e gioia. Un vero e proprio passaggio di consegne da parte di Alessandra Sensini che ha sicuramente visto in Marta la sua erede.
articolo & video:https://www.open.online/2024/08/02/olimpiadi-2024-parigi-calcio-francia-argentina-rissa-fine-partita-video/

È accaduto durante il match del torneo di calcio maschile delle Olimpiadi 2024
Schiaffi, spintoni, lancio di oggetti. Si è chiusa con una rissa tra calciatori e componenti delle panchine la partita tra Francia e Argentina nei quarti di finale del torneo olimpico di calcio a Bordeaux. Il match, vinto dalla Francia con un 1 a 0 grazie al gol di Mateta al 5′ del primo tempo, era caratterizzato da una palpabile tensione sin dalla vigilia, dovuta anche ai cori razzisti della nazionale maggiore contro i francesi durante la Coppa America. Cori che avevano preso di mira in particolare Kylian Mbappé, con la Fifa che ha poi annunciato un’indagine. Al fischio finale della partita di oggi, la tensione è esplosa in una rissa con schiaffi e spintoni da entrambe le parti. La situazione è poi degenerata ancora di più quando è partito il lancio di oggetti in campo, con diversi giocatori e membri dello staff che hanno tentato di fuggire verso il tunnel degli spogliatoi. Nonostante il caos, alcuni calciatori francesi sono poi tornati in campo per festeggiare la qualificazione alle semifinali con il pubblico. Già all’ingresso dei giocatori sudamericani e durante il riscaldamento, erano partiti i fischi dal pubblico, così come durante l’inno argentino.

Bufera in Francia per le frasi dei commentatori di radio RMC durante la sfida di doppio tra Sara e Paolini contro le francesi Garcia-Parry
In una dichiarazione congiunta, l’Associazione francese delle giornaliste sportive e l’Unione dei giornalisti sportivi di Francia hanno condannato “i commenti sessisti fatti durante una partita di tennis femminile ai Giochi Olimpici del 2024 alla radio RMC“. “A sinistra c’è Sara Errani che è il capo, fa tutto lei: lava i piatti, cucina, pulisce“. I commenti in questione, seguiti da risate, sono stati fatti martedì durante la partita tra le francesi Caroline Garcia e Diane Parry e le italiane Sara Errani e Jasmine Paolini. “Ribadiamo che i commenti sessisti e misogini non trovano spazio in una competizione internazionale“, è scritto in una nota diffusa dalle due organizzazioni. Per ora non ci sono reazioni da parte di RMC.
Precedente – Le due associazioni di giornalisti francesi hanno anche accolto con favore “la decisione di Eurosport nel Regno Unito di sospendere un commentatore dopo frasi sessiste“. “Beh, le donne finiscono di truccarsi. Sapete come sono le donne… se ne stanno in giro a rifarsi il trucco”, aveva detto sabato scorso durante le gare di nuoto il commentatore Bob Ballard, ironizzando sul tempo impiegato dal quartetto australiano della 4×100 femminile per raggiungere il podio. Il giornalista è stato richiamato a casa con effetto immediato. “Notiamo che altrove in Europa, quando qualcosa va storto, viene punito”, conclude la nota delle due associazioni della stampa francese.
articolo: https://www.lapresse.it/sport/2024/08/02/parigi-2024-nuotatrice-collassa-dopo-la-gara-dei-200-metri/
02 agosto 2024

L’atleta 21enne si è accasciata a terra, a bordo piscina. Il personale medico ha fatto sapere che era cosciente
Attimi di paura Tamara Potocka, nuotatrice slovacca che è collassata dopo la gara dei 200 metri misti femminili alle Olimpiadi di Parigi. La 21enne si è accasciata a terra, a bordo piscina, poi è stata soccorsa con una maschera d’ossigeno e portata via in barella. Il personale medico della piscina ha fatto sapere che era cosciente, secondo quanto riferisce AP.
Alla Defense Arena di Nanterre è arrivata settima nella sua batteria, chiudendo col 23° tempo totale e non riuscendo a qualificarsi per le semifinali.
Potocka è crollata mentre usciva dall’acqua e quasi immediatamente è stata circondata da diversi infermieri che l’hanno messa su una barella dopo circa un minuto e l’hanno portata fuori dal bordo della piscina.
Imane Khelif, chi è l’atleta intersex (e non transgender) e perché è stata ammessa dal Cio alle Olimpiadi. «Voglio l’oro, ringrazio tutto il popolo algerino»

Angela Carini abbandona il ring a soli 46 secondi dall’inizio del match di pugilato con Imane Khelif. «Ero salita sul ring per combattere. Non mi sono arresa, ma un pugno mi ha fatto troppo male e dunque ho detto basta».
Dopo le polemiche sui test ormonali superati dall’atleta algerina, Carini aggiunge: «Esco a testa alta». Ma il caso Khelif è ormai esploso. La premier Giorgia Meloni è intervenuta per un commento dopo la fine del match: «Non era ad armi pari», ha detto. Ma perché?
Imane Khelif, la polemica – Nell’avvicinamento alla sfida del primo agosto, l’atleta algerina, era già finita sotto i riflettori: l’esclusione dagli ultimi Mondiali per un livello elevato di testosterone e la presenza di cromosomi maschili nel DNA ha acceso il dibattito. Khelif, secondo il Cio, però ha tutti i requisiti per partecipare alla competizione femminile ai Giochi. Non è una trans, come è stata erroneamente definita. Khelif, sulla base delle informazioni disponibili, è una persona intersex.
Imane Khelif: ringrazio tutto il popolo algerino – «Ringrazio tutto il popolo algerino»: Imane Khelif, dichiarata vincente nel primo match dei pesi welter al torneo di Parigi 2024 per il ritiro di Angela Carini, rivolge il primo pensiero ai suoi tifosi che la sostengono anche contro le accuse di essere un uomo. «Tutte queste polemiche le danno la forza per andare avanti», dice il suo allenatore, Mohamed Chaoua. «È la prima vittoria, spero di ottenere la seconda per essere certa della medaglia: poi, piunto all’oro».
Cosa significa persona intersex – La definizione – come ricorda l’Istituto superiore di sanità – «include tutte le variazioni innate (ovvero presenti fin dalla nascita) nelle caratteristiche del sesso“. Tali variazioni “possono riguardare i cromosomi sessuali, gli ormoni sessuali, i genitali esterni o le componenti interne dell’apparato riproduttivo».
Khelif si è sempre socializzata come donna e tutta la sua carriera agonistica si è sviluppata nelle competizioni femminili. Quindi come Caster Semenya, Imane non è transgender (genere peraltro ammesso dal Cio) ma persona con differenza dello sviluppo sessuale ovvero con un tasso di testosterone più elevato di quello medio di una donna.
Il motivo della decisione del Cio – Come avvengono gli esami prima delle competizioni? Tutto è fatto in modo riservato, la privacy tutelata e vale la vecchia regola della soglia di testosterone che deve rimanere inferiore alle 10 nmol/L nei 12 mesi precedenti al torneo e per tutta la durata delle competizioni è applicata con raziocinio.
Sulla base di abbondante documentazione medica presentata, ha spiegato Mark Adams, portavoce del Cio, gli organizzatori hanno certificato che Imane non dispone di alcun vantaggio derivante dalla sua situazione ormonale. C’è anche da dire che l’atleta ha disputato 15 incontri e persi 6.
Chi è Imane Khelif – Nata il 2 maggio del 1999 a Tiaret in Algeria, Imane Khelif. Ha scoperto la boxe pochi anni fa, dopo aver visto in tv le Olimpiadi di Rio 2016. Dal villaggio di Tairet, è iniziata la sua rincorsa. Contro la volontà della famiglia, che all’inizio non l’ha appoggiata. Dieci chilometri ogni giorno per arrivare in palestra, ha venduto metallo raccolto nei rifiuti per pagarsi l’autobus e gli allenamenti. ma poi sono arrivati i risultati. nel 2018 debutta ai Campionati mondiali di pugilato femminile a New Delhi (arrivando al 17° posto), poi ha gareggiato in Russia l’anno successivo, ha partecipato a Tokyo 2020 giungendo fino ai quarti di finale e nei Mondiali femminili del 2022 a Istanbul è arrivata seconda. Nel 2022 è stata premiata come migliore atleta algerina, ora è anche ambasciatrice dell’Unicef. «Ho iniziato con nulla, ora ho tutto – ha detto in un colloquio con l’Unicef -. E ora entrambi i miei genitori mi sostengono, sono i miei più grandi tifosi».
Lo stop ai Mondiali del 2023 – Poi l’arresto ai Mondiali 2023 organizzati dall’Iba (International Boxing Associaton, associazione non riconosciuta dal Comitato Olimpico Internazionale che organizza le Olimpiadi) nei quali è stata squalificata dopo un test di idoneità di genere, che avrebbe riscontrato in lei il cromosoma XY. Il presidente dell’Iba, Umar Kremlev, riferendosi a lei e alla taiwanese Yu-Ting, in una situazione simile, aveva dichiarato che «stavano cercando di ingannare le loro colleghe e di fingere di essere donne», mentre Khelif si era difesa parlando di un complotto politico per non farla vincere.
A Parigi, invece il Cio pur non scendendo nei dettagli si è limitato ad evidenziare che tutte le atlete iscritte alle competizioni rispettano i requisiti. La polemica è ormai riesplosa ma Khelif è determinata a farcela: «Non lasciate che gli ostacoli vi fermino – disse qualche tempo fa nel colloquio con l’Unicef – Io sogno la medaglia d’oro».
articolo: https://www.ilpost.it/2024/07/31/polemica-pugile-imane-khelif/

Dopo essere stata esclusa dai Mondiali per livelli troppo alti di testosterone è stata invece ammessa alle Olimpiadi, e combatterà domani contro Angela Carini
Martedì il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha ammesso alle competizioni di boxe due pugili, l’algerina Imane Khelif e la taiwanese Lin Yu-ting, che erano state escluse dai Mondiali femminili di boxe poco più di un anno fa perché i risultati dei loro esami medici non rispettavano i criteri per l’accesso alle categorie femminili dell’International Boxing Association (IBA), l’associazione di riferimento del pugilato professionistico.
Khelif combatterà giovedì contro l’italiana Angela Carini negli ottavi di finale dei pesi welter femminili, e questo ha provocato una serie di polemiche in Italia, che hanno coinvolto tra gli altri il leader della Lega Matteo Salvini, che ha criticato la decisione di ammettere Khelif, definendola “pugile trans”. Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, ha detto che «desta grande preoccupazione sapere che in gare di pugilato femminili alle Olimpiadi siano stati ammessi uomini che si identificano come donne».
In realtà non risulta che Khelif sia una donna trans, lei non ha mai parlato pubblicamente della sua identità sessuale e di genere, né sono pubblici esami medici che lo abbiano mai indicato. Si sa invece per certo che rispetta i criteri per l’accesso alle categorie femminili del CIO, ma non quelli dell’IBA, che inizialmente aveva detto di non voler divulgare i dettagli dell’esclusione, per proteggere la privacy di Khelif e di Yu-ting. I media algerini avevano parlato di un livello troppo alto di testosterone, una versione che è stata confermata in questi giorni dai documenti sugli atleti messi a disposizione dei giornalisti dal CIO, citati tra gli altri dal Guardian, da BBC News e da Libération. BBC aggiunge di non aver potuto verificare indipendentemente di che tipo di test si trattasse.
Ciononostante Khelif è stata identificata come trans da molte persone, specialmente in ambienti conservatori, per via di una cosa che aveva detto ai media russi il presidente della IBA Umar Kremlev, secondo cui «sulla base dei risultati dei test del DNA, abbiamo identificato un certo numero di atleti che hanno cercato di ingannare i loro colleghi e fingevano di essere donne. Sulla base dei risultati dei test, è stato dimostrato che avevano i cromosomi XY. Tali atleti sono stati esclusi dalla competizione».
L’IBA però non è più una federazione affiliata al CIO, da quando fu sospesa nel 2019 per scandali amministrativi e di corruzione. Da allora Kremlev, imprenditore russo molto vicino a Vladimir Putin, ha spostato in Russia la sede dell’organizzazione, il cui sponsor principale è la società petrolifera statale russa Gazprom. CIO e IBA sono organizzazioni oggi rivali, e i loro criteri di ammissibilità per le categorie femminili sono diversi.
Se anche l’affermazione di Kremlev dovesse essere verificata, comunque, non implicherebbe necessariamente che Khelif sia trans, visto che esistono condizioni nello spettro dell’intersessualità per cui potrebbe avere quei cromosomi sessuali pur presentando dalla nascita caratteristiche fisiche prevalentemente femminili. A questo si aggiunge che in Algeria anche solo avere rapporti omosessuali è reato, per cui è decisamente improbabile che Khelif sia riuscita a fare una transizione di genere, cambiare i propri documenti e poi essere selezionata come atleta olimpica per rappresentare la nazione. Il portavoce del CIO Mark Adams ha ribadito che «tutte coloro che gareggiano nella categoria femminile rispettano le regole di ammissibilità alla competizione».
La valutazione delle caratteristiche biologiche delle atlete con caratteristiche fisiche riconducibili alla maschilità, e l’eventuale esclusione dalle competizioni di quelle che potrebbero per questo avere un vantaggio competitivo sulle altre, è una questione complessa che ha una lunga storia nello sport e su cui le federazioni e i vari comitati sportivi non hanno ancora trovato una linea comune. A questo proposito il portavoce del CIO Mark Adams ha detto al Guardian che «tutti vorremmo una risposta unica: sì, no, sì, no, ma è incredibilmente complesso».
La complessità è data principalmente dal fatto che nelle competizioni sportive esistono solo due categorie, quella maschile e quella femminile, ma sia a livello biologico che a livello di identità di genere il binarismo non è così rigido: esistono persone la cui identità di genere è diversa da quella legata al proprio sesso (persone trans) e altre che hanno caratteristiche biologiche sia maschili che femminili (persone intersessuali, o intersex).
Il criterio che si è affermato di più negli ultimi anni per stabilire se un’atleta può competere come donna o no è quello che si basa sui livelli di testosterone, l’ormone presente in quantità maggiore negli uomini e che segna la differenza principale tra i due sessi a livello ormonale. Sia una donna trans che una donna con una certa condizione nello spettro dell’intersessualità potrebbero avere livelli di testosterone superiori alla media femminile e quindi anche una maggiore forza fisica. La priorità del testosterone nella valutazione dell’ammissibilità delle atlete negli ultimi anni è però stata gradualmente messa in discussione, anche perché non esiste al momento una posizione unanime della comunità scientifica rispetto alla correlazione tra i suoi livelli e i risultati sportivi.
Se inizialmente alcune federazioni sportive avevano allargato le maglie dell’ammissibilità delle atlete, in modo da includere gradualmente anche donne trans nelle competizioni femminili, in certi casi ci sono stati dei ripensamenti, e i criteri sono stati nuovamente resi più restrittivi. Uno dei casi più discussi degli ultimi anni, e che aveva maggiormente stimolato le discussioni sulla questione, è quello della nuotatrice trans statunitense Lia Thomas, che aveva messo in fila una serie di vittorie schiaccianti nelle competizioni universitarie dopo essere passata dalle categorie maschili a quelle femminili.
Anche in riferimento alla vicenda di Thomas, il dibattito si è concentrato sul momento in cui le atlete trans che vogliono competere nelle categorie femminili hanno iniziato la transizione, cioè se prima o dopo la pubertà. Un corpo biologicamente maschile che è passato per lo sviluppo sessuale ha infatti una forza maggiore e più vicina a quella degli standard sportivi maschili rispetto a uno che è stato sottoposto a terapia ormonale (i cosiddetti bloccanti della pubertà) prima dello sviluppo.
Se è vero che il ricorso a queste terapie prima della pubertà ha cominciato a diffondersi di recente e che quindi non riguarda la maggior parte delle atlete trans che competono oggi (che ad alti livelli sono comunque ancora poche), Thomas è stata esclusa dalle qualificazioni per la squadra olimpica statunitense per Parigi 2024 proprio perché non rispettava i nuovi criteri della World Aquatics, che escludevano dalle categorie femminili le nuotatrici trans che avevano presentato segni della pubertà maschile oltre il secondo livello della scala di Tanner, o comunque oltre i 12 anni.
30 luglio 2024

Italia seconda dietro agli Stati Uniti di Simone Biles
Storico argento per la ginnastica artistica femminile azzurra ai Giochi di Parigi 2024. L’Italia ha chiuso al secondo posto il concorso a squadre, dietro solo agli Stati Uniti guidati dalla superstar Simon Biles.
Le ginnaste azzurre avevano vinto un solo argento olimpico nella storia, nel 1928 ad Amsterdam
articolo di Luca Taidelli: https://www.gazzetta.it/olimpiadi/discipline/nuoto-tuffi/29-07-2024/olimpiadi-parigi-2024-fioretto-maschile-filippo-macchi-argento.shtml?refresh_ce29 luglio 2024

Il pisano tiene testa al vincitore di Tokyo 2020 e si arrende all’ultima stoccata, ripetuta tre volte. Flippo si supera nel fairplay: “Dovevo chiuderla sul 14-12…”. La maledizione degli assalti azzurri decisivi: persi 8 su 8
Probabilmente alla vigilia del torneo Filippo Macchi per questo argento nel fioretto avrebbe firmato. Ma perdere così la finale contro il campione in carica Cheung Ka Long fa davvero male. Anche perché il ragazzo pisano era in vantaggio 14-12 e, una volta raggiunto, ha creduto per due volte di avere piazzato la stoccata decisiva. Il giudice invece ha sancito la ripetizione dell’assalto e anche nella terza occasione la decisione non ha trovato d’accordo Pippo e soprattutto il c.t. Stefano Cerioni, letteralmente imbelvito. Macchi avrà bisogno di tempo per smaltire la delusione, tanto che anche sul podio non è proprio riuscito a sorridere nemmeno con la medaglia d’argento al collo.
stoccate decisive maledette – A fine gara, disperato, Macchi aveva comunque stretto la mano all’avversario ma poi aveva preferito lasciare subito la pedana, senza fermarsi per la consueta intervista flash. L’addetto stampa della federazione ha fatto sapere che l’Italia studierà se ci sono gli estremi per una protesta ufficiale. Ma al momento rimane la grande amarezza. Anche perché la scherma, di solito una garanzia azzurra anche a livello olimpico, per ora ci ha portato soltanto un bronzo con Samele nella sciabola e questo argento beffardo. L’ennesima sconfitta all’ultima stoccata, visto che il bilancio italiano al momento recita 8 sconfitte su 8 quando si è arrivati all’assalto decisivo, che fosse sul 14 pari come stasera o perché scadeva il tempo. Una vera e propria beffa. Speriamo che i nostri schermitori adesso sappiano convogliare la rabbia nella giusta maniera per rifarci da domani con le prove a squadra.

oro nel fairplay – Dopo la premiazione, ritrovata un po’ di serenità, Macchi si presenta davanti alle telecamere e vince l’oro del fairplay: “Scusate se non sono venuto prima, ma credo possiate capire la mia delusione. La scherma è una sport a discrezione degli arbitri, ma è colpa mia perché era sul 14-12 e dovevo chiuderla prima. Ora bisogna guardare avanti perché c’è ancora una prova a squadre e lo devo ai miei compagni. Dalla scherma azzurra ci si attendono sempre tante medaglie, ma sul podio salgono soltanto in tre, la nostra disciplina si è evoluta in tutti i paesi. Cheung è un campione“. Macchi ancora di più.

Mostruoso Ceccon! Trionfa nei 100 dorso e regala il secondo oro all’Italia dopo Martinenghi
articolo di Luca Taidelli: https://www.gazzetta.it/olimpiadi/discipline/nuoto-tuffi/29-07-2024/olimpiadi-parigi-2024-nuoto-ceccon-nei-100-dorso-oro.shtml
29 luglio 2024
Thomas da favola, in finale schianta il cinese Xu e l’americano Murphy con una fantastica rimonta nella vasca di ritorno. L’abbraccio con Nicolò
Grandissimo Thomas Ceccon che bissa l’oro di Nicolò Martinenghi e domina la finale dei 100 dorso con una fantastica rimonta nella vasca di ritorno, superando il cinese Xu e l’americano Murphy. É l’ottava medaglia azzurra, in attesa di capire il metallo del fiorettista Macchi, in pedana alle 22.10.
NON ERA IL FAVORITO – Ceccon, che aveva virato al terzo posto, ha chiuso con 52″00 recuperando metro su metro al veterano Murphy e schiantando nel testa a testa Xu, che alla vigilia era indicato come favorito. Il dorsista veneto, già bronzo con la 4×100 stile libero, nei 100 dorso è anche il primatista mondiale. Sul podio anche un personaggio istrionico come lui ha trattenuto a stento le lacrime e poi è stato festeggiato dai compagni di squadra, tra cui lo stesso Martinenghi.
Ceccon: “Sognavo quest’oro da bambino. Avevo preparato tutto, pure l’intervista…”
articolo di Michele Antonelli: https://www.gazzetta.it/olimpiadi/discipline/nuoto-tuffi/29-07-2024/thomas-ceccon-dopo-l-oro-vinto-a-parigi-avevo-preparato-tutto.shtml
29 luglio 2024
Thomas Ceccon si mette al collo un oro da gigante e poi scherza davanti alle telecamere come se tutto fosse normale: “La vittoria? Sono davvero tanto felice, molto emozionato. Avevo preparato questa gara in ogni minimo dettaglio. Anche l’intervista post-vittoria, ma ora rischio di fare brutta figura, come ieri Martinenghi. Ci vediamo tra un po’, così provo a spiegare meglio qualcosa”. Dopo il trionfo olimpico, il fuoriclasse azzurro dei 100 dorso si presenta ai microfoni Rai. Con ancora addosso i brividi del trionfo di Parigi.
sogno olimpico – L’aneddoto guarda indietro nel tempo: “Da ragazzino, a 15 anni – ha spiegato Ceccon dopo la premiazione – stavo andando con il mio allenatore Alberto in piscina. Mi chiese: ‘Qual è il tuo sogno?’. E io: ‘Vincere le Olimpiadi’. Mi disse di stare calmo ed è vero, perché ai Giochi bisogna arrivarci, ma alla fine ce l’ho fatta. Lo sapevo e non potrei essere più contento di così”.
seconda medaglia – Per l’azzurro, già vincitore del bronzo nella 4×100 stile libero, è fin qui un’Olimpiade straordinaria. Ma i suoi occhi guardano già avanti: “La cosa brutta, se così possiamo dire, è che avendo anche i 200 tra due giorni me la posso godere solo stasera. Ho ancora delle gare da fare. Stasera si giocherà a carte con gli altri, domani è un altro giorno. Promesse? Il nuoto negli ultimi tempi sta vincendo tantissimo, speriamo che negli altri sport le cose vadano bene perché nel medagliere non siamo messi male”.
sguardo avanti – Le parole successive raccontano le difficoltà di una gara unica: “Perché sono così emozionato? Ai Mondiali non mi è successo, ma qui è una gara che capita ogni 4 anni e ci si gioca tutto in un minuto. Si gioca sui decimi e puoi buttare via tutto con poco. Tra l’altro è un tempo buono, ma valgo di meno e cercherò di gestirmi meglio nella staffetta. Oggi dovevo fare così, passare forte e tenere duro fino alla fine”. Strategia da 10.
Parigi 28 luglio 2024

L’azzurra fuori nella semifinale e nella finalina, entrambe dirette dalla romena Babiuc
“L’arbitraggio? Anche nella finale l’ultimo shido era dubbio. Con questo arbitro un giorno prenderò un caffè e le chiederò che problemi ha con me. Va avanti da tanto. Quando vedo che sale lei, già so che devo fare qualcosa in più di quello che basterebbe. Non ha molta simpatia per me“.
Così la judoka azzurra, Odette Giuffrida, commenta l’arbitraggio della romena Ioana Babiuc in semifinale e finale terzo posto. “Non so cosa dire, è ancora tutto troppo fresco. Mi sto ripetendo che ho dato tutto. Sicuramente il Signore vuole mostrarmi qualcosa. Mi dispiace perché ci credevo. Non mi piace dare la colpa agli arbitri, ma meritavo di più“.
“Onestamente dire che fa riflettere è dir poco“. Così il presidente del Coni, Giovanni Malagó, ha commentato all’ANSA l’arbitraggio di semifinale e finalina di judo di Parigi perse entrambe da Odette Giuffrida, in una giornata in cui il team azzurro discute anche sul pugile Mouhiidine e la fiorettista Errigo fanno discutere. “Ho visto la semifinale e finale per il bronzo col presidente Falcone e il segretario generale Benucci, persone competenti ed equilibrate – ha aggiunto -. La cosa che ci ha sorpreso è che lo stesso arbitro della semifinale persa da Giuffrida lo hanno rimandato alla finalina: credo che questo si commenti da solo”
Niente medaglia ai Giochi di Parigi per Odette Giuffrida. La judoka azzurra ha perso anche la finalina per il terzo posto, battuta 10-0 dalla brasiliana Larissa Pimento, bronzo.
articolo di Ugo Milano: https://www.open.online/2024/07/29/francia-sabotaggio-reti-fibra-ottica/
29 Luglio 2024

La polizia ha comunicato che Parigi non sarebbe stata colpita. Intanto domenica è stato arrestato un “estremista di sinistra” per il maxi-sabotaggio alla rete ferroviaria
Un nuovo atto di sabotaggio in Francia durante le Olimpiadi 2024. Questa volta a essere state colpite sono le reti di fibra ottica in sei dipartimenti. Lo ha detto la polizia, sottolineando che Parigi non sarebbe stata colpita. Secondo i media francesi, le installazioni apparterrebbero alle compagnie di telecomunicazioni francesi SFR e Bouygues Telecom. Intanto il servizio di treni ad alta velocità (Tgv) è tornato finalmente alla normalità dopo i disagi dovuti al sabotaggio di venerdì, quando diverse stazioni
sono state colpite con incendi e atti vandalici. Dopo le teorie degli ultimi giorni, è arrivato un primo arresto: un attivista identificato come di “estrema sinistra” è stato arrestato domenica nei pressi di una stazione ferroviaria a Oissel (Seine-Maritime). Nella sua automobile sono stati ritrovati «chiavi d’accesso ai locali tecnici della Sncf», «tronchesi», e un «set di chiavi universali».
articolo: https://www.open.online/2024/07/29/olimpiadi-2024-parigi-licenziato-bob-ballard-battuta-sessista/
29 Luglio 2024

L’annuncio dell’azienda: «Commento inappropriato, è stato rimosso con effetto immediato»
«Stanno terminando, sapete come sono le donne, se ne stanno in giro a truccarsi». Questa battuta sessista che Bob Ballard di Eurosport ha scelto di sfoderare dopo che le nuotatrici australiane hanno conquistato l’oro nella staffetta 4×100 stile libero femminile alle Olimpiadi di Parigi 2024, non è passata inosservata. Anzi, gli è costata cara: il commentatore sportivo inglese è stato licenziato in tronco. È quanto emerge da un chiaro comunicato di Eurosport, che lascia spazio a poche interpretazioni: «Durante un momento della copertura di Eurosport ieri sera, il commentatore Bob Ballard ha fatto un commento inappropriato. A tal fine, è stato rimosso dal nostro elenco di telecronisti con effetto immediato». La battuta sessista è diventata rapidamente virale, scatenando una vera e propria bufera online. Un’affermazione, quella di Ballard, che ha lasciato indignata anche la co-conduttrice al fianco del commentatore, Lizzie Simmonds, nonché campionessa britannica di nuoto. In diretta, l’ha definita «oltraggiosa», provocando altre risate inopportune di Ballard. Quest’ultimo, nel frattempo, si è chiuso nel silenzio e non ha ancora commentato né chiesto scusa pubblicamente quanto accaduto.
28 luglio 2024

Giuffrida penalizzata sul tatami, la federpugilato grida allo scandalo per la sconfitta di Mouhiidine. Errigo out nel fioretto: “L’ultima stoccata era mia”
“Ma basta, è un furto continuo oggi!“. Un tweet pubblicato da un utente su X sintetizza l’umore dello sport italiano dopo una giornata a dir poco controversa alle Olimpiadi di Parigi 2024. Decisioni discutibili, in alcuni casi palesemente errate, pesano sui risultati di atleti azzurri che vedono sfumare medaglie e terminare avventure iniziate con ambizioni di podio.
Giuffrida stangata nel judo – La vittima numero 1 della giornata è Odette Giuffrida, che arriva in semifinale nel judo, categoria –52 kg, e poi viene stangata a ripetizione. La 29enne atleta romana rimane tra le ultime 4 in lizza. In semifinale, affronta la kosovara Distria Krasniqi. Ai ‘supplementari‘, la beffa.
L’italiana, sanzionata 2 volte con lo shido – il cartellino giallo – rimedia la terza decisiva sanzione per una decisione incomprensibile della giuria, che scavalca anche l’arbitro. Giuffrida viene penalizzata l’avversaria: per Krasniqi, che ripetutamente evita le prese dell’italiana, si tratta della prima indolore sanzione. Per l’azzurra, invece, è determinante e il provvedimento provoca la sconfitta. Giuffrida torna sul tatami un paio d’ore più tardi per la finale che vale il bronzo. E il copione, con qualche variazione sul tema, si ripete contro la brasiliana Larissa Pimenta: uno, due, tre shido. Altra squalifica, altra sconfitta.
Boxe, Mouhiidine derubato – Non può passare inosservato il surreale verdetto che nella boxe esclude dal torneo deli 92 kg l’azzurro Abbes Aziz Mouhiidine. Il match contro l’uzbeko Lazizbek Mullojonov sembra facile da decifrare per i giudici: lo score di 2-1 per l’italiano sarebbe stretto. Invece, viene annunciata la vittoria di Mullojonov che accoglie la decisione con evidente imbarazzo.
Il presidente della federazione italiana, Flavio D’Ambrosi, esplode con un comunicato durissimo. “Vergognatevi. Ancora una volta l’Italia è scippata. Pensavamo che il Cio tutelasse i pugili ed evitasse le nefandezze del passato. Niente. Siamo alle solite. L’incontro dominato da Abbes e perso con un verdetto sciagurato dimostra che niente è cambiato. Ciò mi induce a fare serie riflessioni sulla mia ulteriore permanenza in questo mondo che ho amato e che amo al di là delle misere posizioni di potere che qualcuno anela“, le parole di D’Ambrosi.
“Purtroppo gli sciacalli, anche quelli più anziani, approfitteranno di questa palese ingiustizia e fermeranno anche il cambiamento che a livello nazionale il pugilato lentamente stava subendo. Sono il Presidente e devo rispondere degli insuccessi anche quando non sono a me direttamente riconducibili. Non so, quindi, se mi ricandiderò. Non so se ne troverò la forza. Intanto spero che i pugili italiani ancora in gara non subiscano lo stesso oltraggio di Abbes. Con affetto per tutto il movimento pugilistico italiano”, conclude D’Ambrosi.
Scherma, l’amarezza di Errigo – Nei quarti di finale del fioretto femminile finisce il cammino di Arianna Errigo. La portabandiera azzurra, alla quarta Olimpiade della carriera, viene sconfitta dalla statunitense Lauren Scruggs, che si è impone per 15-14. La rimonta di Errigo si ferma sul più bello, complice una decisione discutibile dell’arbitro, nonostante il ricorso al video. “Non condivido la decisione dell’arbitro nel finale, l’ultima stoccata era mia ma questo sport è così. L’errore arbitrale fa parte dello sport, non dovevo permettere alla mia avversaria di arrivare a 14 stoccate“, dice Errigo a Rai Sport.
“La delusione e’ fortissima. Non era la gara che speravo di fare, purtroppo è andata male. Ho iniziato malissimo, poi ho sempre rincorso e non sono stata lucida nei momenti decisivi. Ora mi commuovo ma in realtà non sono triste, non voglio esserlo. Ho 36 anni, una famiglia bellissima e sono ancora competitiva. Le Olimpiadi sono una cosa a sé e già prima di questa gara mi sono detta: io sono Arianna con o senza medaglia. Non sarei stata una atleta e una persona migliore e questo mi basta“, aggiunge poco dopo rispondendo ai cronisti.
28 luglio 2024

La pioggia quasi costante dalla cerimonia di apertura di venerdì ha esacerbato il problema della scarsa qualità dell’acqua
Una prima sessione di allenamento di nuoto per i triatleti olimpici nella Senna è stata annullata oggi a causa della scarsa qualità dell’acqua. Da mesi si teme che il piano di Parigi 2024 di tenere il nuoto di triathlon e il nuoto in acque libere nel fiume della città mettesse a rischio gli atleti a causa dell’inquinamento della Senna. Gli organizzatori hanno insistito affinché il piano andasse avanti e il sindaco di Parigi era tra coloro che hanno nuotato nel fiume per provare a dimostrarne la pulizia.
Ma la pioggia quasi costante dalla cerimonia di apertura di venerdì ha esacerbato il problema. Sul percorso del triathlon si svolgeranno solo sessioni di allenamento di corsa e ciclismo. La competizione vera e propria è martedì (uomini), mercoledì (donne) e una settimana di lunedì (staffetta mista). Il nuoto in acque libere si terrà l’8 e il 9 agosto. I test dell’acqua effettuati sabato non avevano fornito le garanzie richieste dall’organismo di governo del triathlon.
“Parigi 2024 e World Triathlon ribadiscono che la salute degli atleti è una priorità“, hanno affermato gli organizzatori olimpici. Negli ultimi anni, la Francia ha speso 1,4 miliardi di sterline per gli impianti di trattamento delle acque reflue e il sistema fognario nell’area metropolitana di Parigi per migliorare la qualità dell’acqua. Ma le precipitazioni e le temperature inferiori alla media delle ultime settimane hanno fatto sì che la qualità dell’acqua ne abbia risentito. Questo perché temperature più elevate e un livello dell’acqua più basso nella Senna avrebbero scomposto i patogeni più rapidamente. Le previsioni meteo indicano molto sole nei prossimi giorni, il che significa che gli organizzatori rimangono ottimisti sul fatto che le competizioni non dovranno essere rinviate.
“I problemi di qualità dell’acqua della Senna, dove i triatleti nuoteranno la prossima settimana? La qualità dell’acqua migliorerà. Abbiamo visto che la qualità dell’acqua dei fiumi migliorerà significativamente nel corso della prossima settimana. Siamo ancora molto fiduciosi“, ha dichiarato Anne Descamps, direttore esecutivo delle comunicazioni di Parigi 2024 al centro media dei Giochi.