Femminicidi, non un problema territoriale ma una “guerra” maschile all’emancipazione


E’ ben gradito un’applauso!!! Grazie

ottobre 2025

articolo:
https://demografica.adnkronos.com/popolazione/femminicidi-italia-numeri-studio-emancipazione/
Femminicidi, non un problema territoriale ma una “guerra” maschile all’emancipazione

Femminicidi, strage inarrestabile:….


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Giovedì 03 aprile 2025

articolo:
https://www.adnkronos.com/cronaca/femminicidi-strage-inarrestabile-con-sara-e-ilaria-19-donne-uccise-da-inizio-anno_6uH1ykCTgh0UggXd46AqbB
Bologna, manifestazione dopo i femminicidi di Ilaria Sula e Sara Campanella - Fotogramma /Ipa
Bologna, manifestazione dopo i femminicidi di Ilaria Sula e Sara Campanella Fotogramma /Ipa

Femminicidio diventa reato……..


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Venerdì 07 marzo 2025

articolo: https://www.adnkronos.com/politica/femminicidio-violenza-di-genere-ddl-bozza_41l610nnPeGZIPshsWW16C?refresh_ce

Una studentessa italiana è stata accoltellata…..


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Domenica 22 dicembre 2024

articolo: https://www.today.it/mondo/studentessa-italiana-accoltellata-ex-oslo-norvegia.html
Martina Voce (Instagram)

Accoltellata dall’ex fidanzato …. – Botte tremende alla compagna…


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Al.Be.

Lunedì, 09 dicembre 2024

articolo: https://www.today.it/cronaca/accoltellata-centro-commerciale-giussano.html

Domenica, 08 dicembre 2024

articolo: https://www.today.it/cronaca/picchia-compagna-suocera-torre-del-greco.html

Sfuma la mozione unitaria…….


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Roma, 27 novembre 2024

articolo:
https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2024/11/27/sfuma-la-mozione-unitaria-sulla-violenza-di-genere-scontro-sul-patriarcato_f045cc68-5e59-49d5-9f53-35625a1a745a.html
Scarpette rosse in ceramica contro la violenza sulle donne - RIPRODUZIONE RISERVATA
 Scarpette rosse in ceramica contro la violenza sulle donne 

25 Novembre giornata internazionale contro la violenza sulle donne


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Giornata contro la violenza sulle donne: perché si celebra e tutto quello  che c'è da sapere | Save the Children
https://alessandro54.com/femminicidi-molestie-sul-lavoro-femminicidi-in-italia-ecc/
Targa commemorativa dedicata alle sorelle Mirabal in rue de Prony a Parigi

Morta Cheptegei, maratoneta ugandese bruciata viva dal compagno


articolo: https://www.adnkronos.com/sport/morta-cheptegei-maratoneta-ugandese-bruciata-viva-dal-compagno_7LnFwhZUGFhp6zjY8ZUe9t

05 settembre 2024 

Rebecca Cheptegei

Contro ogni Violenza! In campo oggi e sempre. In rete, insieme.


#25novembre#giornatacontrolaviolenza#giornatacontrolaviolenzaalledonne #1522 #lastanzadelloscirocco

Lo spot inglese sulle molestie sessuali sulle donne: «Pensi che tutto questa sia ok?»


articolo: https://video.corriere.it/esteri/spot-inglese-molestie-sessuali-donne-pensi-che-tutto-questa-sia-ok/8a4d23d8-61a0-11ec-b501-5738353be174?fbclid=IwAR0K6CgBWaPo4pfjh3o9xFHbAU6X6WWicA-INRWPhLstu–1xnPPYD8_k_I

La campagna lanciata dal comune di Manchester contro la violenza di genere

Ansa / CorriereTv

Lo spot inglese sulle molestie sessuali sulle donne: “Pensi che tutto questo sia ok?”

Commenti durante il jogging, sui social media, fuori da un bar e la sera in città. Lo spot lanciato dal comune di Manchester, che sta raccogliendo elogi su internet, mostra tutti i tipi di molestie sessuali in pubblico che una donna può ricevere oggi in tanti Paesi occidentali. Secondo Un Women UK, il 71% delle donne di tutte le età nel Regno Unito ha subito qualche forma di molestia sessuale in un luogo pubblico. Il rapporto rileva inoltre che il 95% delle donne non l’ha mai denunciato. Il video è stato rilasciato dalla Greater Manchester Combined Authority come parte della strategia decennale sulla violenza di genere.

Giornata contro Violenza sulle donne – 2021


La violenza contro le donne è un fallimento di tutti’

Mattarella: “La violenza contro le donne è un fallimento di tutti”

articolo: https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2021/11/25/mattarella-la-violenza-contro-le-donne-e-un-fallimento-di-tutti_1f044d33-a221-4011-aec7-0ad020ef9f3b.html

“La violenza contro le donne è un fallimento della nostra società nel suo insieme, che non è riuscita, nel percorso di liberazione compiuto dalle donne in quest’ultimo secolo, ad accettare una concezione pienamente paritaria dei rapporti di coppia“.

Tale violenza “prende origine da una visione distorta dei rapporti tra uomo e donna, che vede la seconda come oggetto e in ogni caso come soggetto non degno di un pieno rispetto. È nell’idea di inferiorità che pervade, ancora troppo spesso, l’approccio alla questione femminile, in cui si trovano le radici di ogni forma di violenza“. Lo scrive il Capo dello Stato, Sergio Mattarella. 

Violenza sulle donne, nel 2021 in Italia un femminicidio ogni tre giorni: è ora di dire basta

 “È fondamentale che le donne che hanno subito violenza sentano intorno a loro un mondo che le accoglie e le protegge, per consentire loro di uscire dal silenzio e liberarsi da quel recinto dove è nata la violenza.Solo con una società pronta a sostenere le vittime sarà possibile sconfiggere la violenza contro le donne. Per questo è importante l’attività che ogni giorno portano avanti le istituzioni, le associazioni, le volontarie e i volontari, che tentano di costruire rifugi per curare e prevenire gli episodi di violenza“, scrive il Presidente della Repubblica.

Donne, un filo che unisce mondi e culture diverse. 25 novembre 2021

Per uscire da questa spirale – aggiunge – è necessario educare: educare al rispetto, educare alla parità, educare all’idea che mai la forza può costituire uno strumento di dialogo. Già nelle famiglie si deve diffondere questa educazione e poi nelle scuole, fin dalla prima infanzia“.

Questa Giornata impone di confrontarci, ogni anno, con numeri intollerabili – prosegue il presidente – che testimoniano una continua, diffusa e ancora inestirpabile violenza contro le donne. La nostra società è ancora pervasa, in differenti territori e in svariati contesti, da episodi di violenza, verbale, economica, fisica, frutto dell’idea, inaccettabile, che l’uomo possa prevaricare sulla donna utilizzando la forza. In molti casi la violenza contro le donne supera il rapporto di coppia e si riversa anzitutto sui bambini, ma anche su altri familiari, amici e persone che tentano di intervenire per arginare questa folle spirale“. 

“Giornata contro la violenza sulle donne”: il video della scuola Primaria e dell’infanzia, di Ocre

La prevenzione richiede ascolto, interventi, reti di sostegno e in molti casi strumenti per offrire alle donne un’alternativa di vita libera. La dipendenza, spesso di carattere economico, in cui molte di esse si trovano è di ostacolo alla ricerca di protezione e alla stessa denuncia degli episodi violenti. Resta ancora molta strada da fare, ma occorre continuare ad operare, individualmente e con azioni collettive, perché eliminare la violenza sulle donne è un obiettivo essenziale per il nostro vivere in comune“, conclude il Capo dello Stato.

Contro i femminicidi l’inno in sardo di una generazione in un videoclip


articolo: https://www.agi.it/cronaca/news/2021-06-21/femminicidio-sardegna-canto-videoclip-scuola-12975411/?fbclid=IwAR03gf0c7ZjASDckiQ1YzRwQiv0KGY-gJm4Om0vKipUVCWTSt–TAVPzQgM

‘Cancion sin miedo’ della cantautrice messicana Vivir Quintana diventa la commovente ‘Chena Timire’ nella versione tradotta cantata dalle 14enni di una scuola del Sassarese per ricordare le donne uccise in Sardegna

il video lo trovi sul Blog “ https://alessandro54.com/ ”  alla pagina “Femminicidi

oppure piu semplicemente su Youtube

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Terza F istituto comprensivo ‘Deledda’ di Ozieri – Le ragazze delle terza F dell’istituto comprensivo ‘Grazia Deledda’ di Ozieri

AGI – ‘Deo so (io sono, in sardo) Romina, Speranza, Rossella, Zdenka, Susanna, Michela’: lo gridano nel video ‘Chena Timire‘ le ragazze delle terza F dell’istituto comprensivo ‘Grazia Deledda‘ di Ozieri, nel Sassarese, citando i nomi delle donne vittime di femminicidio in Sardegna. Il videoclip, straordinariamente maturo e di forte impatto emotivo, è stato realizzato da alunne e alunni 14enni che hanno adattato in lingua sarda il brano ‘Cancion sin miedo’ della cantautrice messicana Vivir Quintana, diventato un inno internazionale di lotta culturale al femminicidio.

“Abbiamo creato una troupe vera e propria con un nome 18 caddhos rujos’ (18 cavalli rossicon un suo logo, anche questo realizzato dai ragazzi”, racconta all’AGI Alessandro Carta, regista e musicista, docente che ha curato il progetto. “Abbiamo lavorato sulla verità, dopo aver abbandonato l’idea di rappresentare nel videoclip delle scenette sul tema. L’obiettivo era trasferire un’emozione“. Un’emozione che avesse al centro il dolore e la delicatezza che i ragazzi di Ozieri conoscono.

Il ricordo di Romina, uccisa dall’ex – Nel video la telecamera indugia sui volti, sui loro sguardi e in alcuni casi sulle lacrime spontanee riprese nel corso dei lavori in classe, il tema è forte ed è sentito dai giovanissimi protagonisti del videoclip. Una loro compaesana Romina Meloni a 49 anni è stata uccisa dal suo ex nel 2019 a colpi di pistola: “I ragazzi conoscono il figlio di Romina e hanno affrontato il tema con sensibilità e delicatezza”, sottolinea il docente. 

“Il videoclip è il risultato finale di un percorso inserito nella materia curricolare ‘Arte e immagine'”, spiega Carta. “Siamo partiti dal fatto che questa generazione è molto attratta dai videoclip senza, però, conoscere il lavoro che c’è dietro quel prodotto fatto da professionisti. Poi abbiamo scelto il tema del femminicidio”. Un percorso di ricerca interdisciplinare, con la collaborazione dei docenti Maria Paola Maieli e Mario Cola, ha guidato i ragazzi alla conoscenza storica del fenomeno e della condizione femminile nella società, con lo studio dei movimenti che a livello mondiale si sono battuti e ancora si battono per la lotta contro la violenza di genere. I ragazzi si sono confrontati anche in dibattiti.

Più ci mettono paura, più ci crescono le ali (Nos ponent tramentu, nos creschent sas alas) Se ne toccano una, rispondiamo tutte (Si toccant a una, respondimus totu) sono i passaggi centrali del brano che i ragazzi cantano con una potenza scenica inaspettata a soli 14 anni: “Abbiamo lavorato sulla verità artistica e sulla costruzione dell’intenzione dentro di sé”, aggiunge Carta. “Gli sguardi delle ragazze mentre cantano parole così importanti sono potenti e veri”. Nessuna velleità di popolarità nei loro atteggiamenti.

 “È un lavoro scolastico”, precisa il regista, “e non abbiamo mai pensato di farlo percheé diventasse qualcosa di diverso da questo”. Intanto il video ha già ricevuto apprezzamento da alcune associazioni nazionali che si occupano di temi come la violenza di genere e la condizione femminile e in pochi giorni ha raggiunto circa 16 mila visualizzazioni su YouTube. Commuove e sa di manifesto di una generazione ascoltare “Che si senta forte: vogliamo rimanere vive” (Chi s’intendat forte: nos cherimus vivas), cantato con convinzione e forza, in piedi e con il braccio verso il cielo, da giovanissimi ragazzi e ragazze dietro il proprio banco di scuola.