Anche se al momento non si sospetta un omicidio. I corpi si trovavano in due posti diversi della casa
La morte di Gene Hackman e della moglie Betsy Arakawa sono ritenute “sospette” dalla polizia. Anche se al momento non si sospetta un omicidio, gli investigatori hanno avviato ricerche e indagini approfondite per determinarne la causa, secondo quanto riportato da Variety.
Dove sono stati trovati i corpi – I corpi di Hackman e Arakawa si trovavano in aree separate della loro casa di Santa Fe, dove sono stati trovati. Lei è stata trovata distesa sul pavimento del bagno, con accanto un flacone di pillole aperto e alcune sparse per terra. L’attore due volte premio Oscar si trovava in un’altra stanza, adiacente alla cucina, con i suoi occhiali da sole al fianco. Entrambi sembravano essere caduti a terra. Inoltre, anche il loro cane è stato trovato morto nell’armadio del bagno, mentre altri due cani sani sono stati trovati nella proprietà, sempre secondo Variety.
Secondo il detective, di cui TMZ non fornisce il nome, serve un’indagine approfondita perché “la persona che ha fatto la segnalazione” alla polizia “ha trovato la porta d’ingresso della residenza non protetta e aperta“.
Ipotesi fuga di gas – L’ufficio dello sceriffo della contea di Santa Fe, intervenuto sul posto, non ha notato segni di effrazione nell’abitazione. I vigili del fuoco e il personale dell’azienda del gas hanno verificato la presenza di una possibile fuga di gas o di avvelenamento da monossido di carbonio, ma non sono stati rilevati segni di tali pericoli. “Non ci sono segni evidenti di una fuga di gas”, ha dichiarato il detective Roy Arndt in un mandato di perquisizione, anche se le circostanze sono state ritenute abbastanza sospette da giustificare ulteriori indagini, secondo Variety.
Il Cile è rimasto al buio. Un’improvvisa interruzione del servizio elettrico ha colpito oltre l’80 per cento delle utenze nel paese sudamericano, generando un vasto black-out a livello nazionale. L’interruzione di energia si è verificata oggi intorno alle 15:16 (ora locale, le 19:16 in Italia), interessando diverse comuni di Santiago e varie regioni del paese, da Arica fino a Los Lagos. L’organismo, responsabile del funzionamento delle infrastrutture elettriche, ha comunicato attraverso il suo account X che l’emergenza ha provocato una “perdita di energia in diverse regioni del paese“. Il Servizio Nazionale per la Prevenzione dei Disastri (Senapred) ha confermato la situazione, dichiarando che il problema sta coinvolgendo gran parte del Paese. Secondo le autorità, il blackout interessa il 98,5 per cento del paese, colpendo oltre 19 milioni di persone
In risposta all’emergenza, il governo ha convocato con urgenza una riunione del Comitato per la Gestione dei Rischi e dei Disastri (Cogrid) per coordinare gli interventi necessari. Il presidente Gabriel Boric si è recato presso il Centro di Gestione Operativa della Polizia per monitorare personalmente l’evolversi della situazione, come comunicato dall’ufficio stampa del governo.
Migliaia di manifestanti hanno sfilato nel centro di Boston, nel Massachusetts, contro Donald Trump e Elon Musk. La protesta contro quella che i dimostranti descrivono come una “acquisizione miliardaria” del governo e delle politiche dell’amministrazione Usa e al grido “Nessuno ha votato Elon Musk” e “Fermate il colpo di Stato”. Il corteo ha preso il via nel parco pubblico più antico della nazione, il Boston Common e ha riunito organizzazioni che si occupano di questioni che vanno dalla giustizia climatica alla riforma del sistema penale, dai diritti degli immigrati ai diritti dei lavoratori.
L’uomo aveva anche un kalashnikov ma non l’avrebbe usato. La polizia è sulle sue tracce: l’esplosione a Grenoble
Intorno alle 20 di ieri, 12 febbraio, un uomo è entrato in un bar di Grenoble (Francia) e ha lanciato una granata tra la folla di clienti: sarebbero 12 i feriti di cui sei gravi. L’uomo è fuggito subito dopo. Con sé aveva anche un fucile kalashnikov, ma non l’avrebbe usato. La polizia francese è sulle sue tracce. Per ora si esclude l’attentato terroristico. Dietro l’orrendo attacco potrebbe esserci l’ombra di una guerra tra bande per il controllo della droga in città.
L’attacco – L’esplosione è avvenuta all’interno di un bar in rue Claude Kogan, nella zona sud della città. “Una persona è entrata, ha lanciato una granata, apparentemente senza dire una parola, e poi è fuggita“, ha dichiarato alla stampa il procuratore François Touret de Coucy. Nel locale, che si trova nel quartiere del villaggio olimpico di Grenoble, c’era molta gente a quell’ora: “È un luogo di incontro per le persone del quartiere e di fuori, soprattutto per guardare le partite di calcio“, ha spiegato Chloé Pantel, vicesindaco del settore 6 di Grenoble.
“Nessuna ipotesi è favorita in questa fase” – La polizia al momento preferisce non sbilanciarsi sui motivi dietro all’attacco: “Nessuna ipotesi è favorita in questa fase“, ha riferito il procuratore François Touret de Coucy. Ciò che però le autorità si sentono di escludere è la matrice terroristica. Una delle piste battute è che l’atto possa essere legato “a un regolamento di conti, in un modo o nell’altro” tra le bande per il controllo della droga in città.
I feriti – I feriti sono in tutto 12, di cui sei gravi e ricoverati in condizioni di assoluta emergenza. Subito dopo l’esplosione, sul posto sono arrivati 80 vigili del fuoco. Per soccorrere tutti i feriti, l’ospedale di Grenoble ha attivato un piano straordinario.
Le manifestazioni contro il governo andavano avanti da novembre, dopo il crollo di una pensilina che aveva ucciso 15 persone alla stazione di Novi Sad, da poco ristrutturata. L’esecutivo accusato di corruzione e inefficienza
Manifestazioni contro il governo a Belgrado – foto Lapresse – (AP Photo/Darko Vojinovic)
Il primo ministro serbo, Milos Vucevic, si è dimesso cedendo alla pressione degli studenti che da mesi manifestano contro il governo per il crollo di una pensilina che, lo scorso novembre, ha ucciso 15 persone alla stazione di Novi Sad, da poco ristrutturata.
Le manifestazioni hanno finito per coinvolgere vasti strati della popolazione e la tragedia di Novi Sad è stata la miccia che ha fatto esplodere il malcontento per la corruzione e l’inefficienza di cui è accusato l’esecutivo.
“Purtroppo, abbiamo assistito ancora una volta all’abuso politico della tragedia. Anche in questo caso il governo ha dato prova di responsabilità. È emerso che non esistono protetti e privilegiati. Come governo, abbiamo cercato di pubblicare tutti i documenti richiesti dagli studenti in protesta“, ha detto Vucevic nell’annunciare le sue dimissioni.
I tentativi di mediazione – Ieri il presidente Aleksandar Vucic aveva chiesto senso di responsabilità per non destabilizzare il Paese, che ha bisogno di proseguire nelle riforme per non rallentare il processo di ulteriore rafforzamento dell’economia e modernizzazione. Parlando in serata, durante una conferenza stampa, Vucic, affiancato dal premier Vucevic, aveva assicurato che le autorità intendevano accogliere e soddisfare le quattro richieste poste dal movimento degli studenti, che da settimane bloccano molte facoltà universitarie a Belgrado e in altre città, organizzando pressoché quotidianamente manifestazioni e blocchi stradali.
Alla base della protesta vi è la richiesta di fare piena luce sulle responsabilità per il crollo alla stazione di Novi Sad, tragedia attribuita all’incuria e ai mancati controlli legati alla diffusa corruzione nelle alte sfere di governo. Il governo ha pubblicato sul proprio sito, come richiesto dagli studenti, centinaia di documenti relativi ai lavori di ristrutturazione della tettoia crollata, conclusi poche settimane prima del disastro.
Più soldi alla scuola – Il presidente, riferendosi alle altre richieste, aveva dichiarato che sono stati avviati 37 procedimenti penali per attacchi e aggressioni nei confronti di studenti e professori durante le proteste e ha sottolineato, al tempo stesso, di essere pronto a graziare 13 studenti e insegnanti denunciati per atti criminali. Sulla quarta richiesta, l’aumento del 20 per cento degli stanziamenti a sostegno delle università e dell’istruzione superiore, Vucic aveva annunciato l’impegno del governo a mettere a disposizione, a tale riguardo, 72 miliardi di dinari (circa 600 milioni di euro).
Decine di migliaia di persone hanno manifestato in varie città, per contestare la vicinanza del primo ministro alla Russia
La manifestazione di protesta a Bratislava – (AP Photo/Denes Erdos)
Venerdì in diverse città della Slovacchia ci sono state grandi proteste contro il primo ministroRobert Fico, che guida una coalizione che va dal suo partito populista di sinistra (Smer) all’estrema destra nazionalista (SNS), accomunata da posizioni filorusse e idee sovraniste. Nella capitale Bratislava e in altre città decine di migliaia di persone hanno protestato contro le politiche di Fico, e in particolare contro l’avvicinamento del governo slovacco alla Russia.
Nelle manifestazioni di venerdì ci sono stati molti slogan contro la Russia e a sostegno dell’Ucraina, oltre che tante bandiere dell’Unione Europea. Le critiche da parte degli oppositori di Fico vanno avanti da tempo, ma sono diventate sempre più pressanti nelle ultime settimane dopo che a fine dicembre il primo ministro slovacco era andato in visita in Russia, per discutere con Putin della fornitura di gas russo alla Slovacchia.
I partiti di opposizione avevano anche chiesto un voto di sfiducia contro Fico: si sarebbe dovuto tenere martedì 21 gennaio, ma dopo che Fico aveva ottenuto che si svolgesse in segreto, le opposizioni avevano ritirato la richiesta per protesta.
Le grandi proteste contro Robert Fico in Slovacchia – (AP Photo/Denes Erdos)
Le grandi proteste contro Robert Fico in Slovacchia – (AP Photo/Denes Erdos)
In fiamme l’area nei pressi del lago Castaic, vicino alla città di Santa Clarita. Il forte vento complica la situazione. La nuova emergenza è scattata quando è ancora in corso la conta dei danni per i roghi di Palisades ed Eaton
Incendio a Los Angeles – AP Photo Ethan Swope da LaPresse
Non c’è pace per Los Angeles: è scoppiato un nuovo rogo e ci sono migliaia di persone in fuga. Il nuovo fronte del fuoco si sta espandendo molto velocemente a circa 56 km a nord, nei pressi del lago Castaic, vicino alla città di Santa Clarita.
BREAKING: A new wildifre has broken out north of Los Angeles, forcing evacuations.
Los Angeles brucia ancora: le immagini del nuovo maxi incendio – L’incendio è alimentato dai forti venti. In totale, già oltre ventimila persone hanno avuto l’ordine di lasciare le proprie case a causa della rapida espansione di questo nuovo rogo denominato “Hughes“.“Abbiamo visto la devastazione causata dalle persone che non hanno seguito quegli ordini negli incendi di Palisades ed Eaton. Non voglio vedere la stessa cosa qui nella nostra comunità. Se avete ricevuto un ordine di evacuazione, per favore uscite“, l’appello di Robert Jensen, del dipartimento dello sceriffo della contea di Los Angeles. Sono stati spostati in via precauzionale anche i detenuti della prigione di Pitchess a Castaic.
HUGHES FIRE burning towards Castaic, fire being pushed by winds gusting to 40mph, humidity at 6%…sometimes you recognize that it is time to leave an area, this is one of those times. @knxnewspic.twitter.com/plZKEqtBI2
A rendere tutto più complicato sono i venti di Santa Ana che, combinati con la scarsa umidità dell’aria e del terreno, creano condizioni perfette per la rapida propagazione delle fiamme.
Mobilitate almeno 10 ambulanze e 5 elicotteri, numerosi i feriti
Immagine diffusa su X
Drammatico incidente nella stazione sciistica di Astun, in Spagna, dove una seggiovia è improvvisamente crollata. Le cause del guasto non sono ancora chiare ma un testimone ha raccontato alla televisione pubblica spagnola “Tve” di aver visto saltare un cavo nel meccanismo. “All’improvviso le seggiovie hanno iniziato a sobbalzare e la gente volava“, ha raccontato.
Decine di feriti gravi – Numerosi i feriti: almeno 17 verserebbero in gravi condizioni, gli altri avrebbero riportato lesioni meno preoccupanti. Secondo quanto riportato dai media, sono stati mobilitati cinque elicotteri e circa dieci ambulanze per evacuare i feriti negli ospedali più vicini.
Mattarella si congratula con Meloni. La premier: “Grazie a chi ha contribuito al suo ritorno”
Cecilia Sala è tornata in Italia dall’Iran dopo essere stata liberata oggi 8 gennaio 2025. L’aereo decollato da Teheran con la giornalista, arrestata il 19 dicembre scorso e detenuta in isolamento nel carcere di Evin, è atterrato a Ciampino alle 16.10 circa. Sala, attesa dai genitori arrivati a Ciampino, sarà accolta anche dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal ministro degli Esteri Antonio Tajani.
A quanto si apprende, a prendere la giornalista a Teheran è andato personalmente il direttore dell’Aise Giovanni Caravelli.
È in volo l'aereo che riporta a casa Cecilia Sala da Teheran. Grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane e sta rientrando in Italia. Ho informato personalmente i genitori della giornalista…
Meloni: “Grazie a chi ha contribuito al suo ritorno” – “Grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane e sta rientrando in Italia“, si legge in una nota della presidenza del Consiglio. La presidente del Consiglio ha espresso “gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile il ritorno di Cecilia Sala, permettendole di riabbracciare i suoi familiari e colleghi“, si legge ancora nella nota di Palazzo Chigi in cui si sottolinea che la premier “ha informato personalmente i genitori della giornalista nel corso di una telefonata avvenuta pochi minuti fa“.
Mattarella si congratula con Meloni – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso alla premier i complimenti per il ritorno di Cecilia Sala in Italia. Successivamente, ha telefonato alla mamma della giornalista, che aveva incontrato nei giorni successivi all’arresto.
Tajani: “Criticati per silenzio ma senza parlare troppo si ottengono risultati positivi” – “Diplomazia e lavoro di squadra: Cecilia Sala sta tornando a casa!“, scrive sul social Xil ministro degli Esteri, Antonio Tajani, dopo la notizia della scarcerazione. Poi al Tg1 aggiunge: ”Grazie alla nostra diplomazia e ai nostri Servizi abbiamo ottenuto un risultato importantissimo. Siamo riusciti a portare a casa anche questa giornalista. Ci siamo impegnati tantissimo, siamo rimasti in silenzio, a volte prendendoci anche qualche critica, ma abbiamo sempre lavorato sottotraccia per cercare di ottenere i risultati. E i risultati sono arrivati. Senza parlare troppo si ottengono i risultati positivi e ci siamo riusciti“.
Governo e maggioranza – “Esprimo profonda e commossa gratitudine al governo e alla nostra diplomazia per l’impegno straordinario che ha permesso di ottenere, in tempi rapidissimi, un risultato davvero eccezionale. A Cecilia Sala e alla sua famiglia giunga il mio abbraccio e quello del Senato della Repubblica“, scrive sui social, Ignazio La Russa presidente del Senato. “Accogliamo con gioia e sollievo la notizia del ritorno a casa di Cecilia Sala. Esprimo un ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito alla sua liberazione: dalle autorità italiane, impegnate con determinazione, al personale diplomatico e a quanti hanno collaborato per giungere a questo risultato. A Cecilia Sala va il nostro abbraccio, con l’augurio che possa presto ritrovare serenità accanto ai suoi cari“: così il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.
“Cecilia Sala liberata, è in viaggio per l’Italia, bentornata“, scrive il vicepremier in un messaggio sui social. “Abbiamo il cuore e il morale alle stelle“, dice all’Adnkronos Carlo Nordio, ministro della Giustizia.
Applausi bipartisan in Aula Senato e Camera per liberazione Sala – Un lungo applauso bipartisan ha accolto nell’Aula del Senato la notizia della liberazione di Cecilia Sala in Iran. “Con grande gioia annuncio che la giornalista Cecilia Sala è stata liberata ed è in viaggio verso l’Italia“, ha detto la presidente di turno, Mariolina Castellone. Per il governo è intervenuta la sottosegretaria agli Esteri, Maria Tripodi “Grazie alla nostra diplomazia, alla nostra intelligence e alla leadership esercitata dalla nostra presidente del Consiglio“, ha detto l’esponente dell’esecutivo.
Compagno di Cecilia Sala: “Gran lavoro italiano” – “Cecilia è libera. Un gran lavoro italiano. Grazie a tutti“. Lo scrive su Instragram Daniele Raineri, giornalista e compagno di Cecilia Sala, postando il video del goal di Fabio Grosso ai mondiali 2006 Italia-Germania.
Mercoledì 08 gennaio 2025
Cecilia Sala è libera, il padre: “Orgoglioso di lei, dal governo un lavoro eccezionale”
La giornalista arrestata a dicembre in Iran è stata rilasciata. Palazzo Chigi: “La premier Meloni ha informato personalmente i genitori”
Finito l’incubo per Cecilia Sala. La giornalista arrestata a dicembre in Iran è stata rilasciata e sta tornando in Italia oggi 8 gennaio a bordo di un aereo dell’Aeronautica militare. Lo rende noto Palazzo Chigi.
È in volo l'aereo che riporta a casa Cecilia Sala da Teheran. Grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane e sta rientrando in Italia. Ho informato personalmente i genitori della giornalista…
Cecilia Sala era stata arrestata lo scorso 19 dicembre per “violazione delle leggi della Repubblica Islamica“. Questa la formula usata dal ministero degli Esteri iraniano. “Grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane e sta rientrando in Italia“, fanno sapere da Palazzo Chigi.
L’arresto di Cecilia Sala e i giorni in cella – Dopo l’arresto, la giornalista è stata portata nel carcere di Evin. Una detenzione andata avanti in durissime condizioni: ha telefonato alla sua famiglia il 1° gennaio e ha detto di dormire sul pavimento della cella con solamente due coperte. All’interno non c’era nemmeno una brandina e le luci erano sempre accese. Ha raccontato di essere stata privata dei suoi occhiali da vista. Sala si trovava in un regime di isolamento completo e da quanto è emerso non avrebbe ricevuto il pacco consegnato dall’ambasciata alle autorità del carcere iraniano, che conteneva alcuni articoli per l’igiene, quattro libri, sigarette, un panettone e una mascherina per coprire gli occhi. Dal giorno dell’arresto si è messa in moto la macchina diplomatica per il suo rilascio. Trattative difficili e nell’ambito delle quali era stato chiesto il silenzio stampa.
Il caso di Cecilia Sala si era intrecciato con quello dell’ingegnere iraniano Mohammad Abedini Najafabadi, arrestato tre giorni prima della giornalista all’aeroporto di Malpensa, su mandato americano e che gli Stati Uniti chiedono all’Italia di estradare. Per il tecnico 38enne, il prossimo 15 gennaio, è stata fissata l’udienza davanti alla Corte d’Appello di Milano per discutere la richiesta dei domiciliari avanzata dalla difesa e su cui la Procura generale ha dato parere negativo ritenendo che non vi siano le garanzie per contrastare il pericolo di fuga. Dal canto suo l’Iran ha sempre smentito un collegamento tra le due vicende, respingendo l’ipotesi di una “ritorsione“. Meloni aveva affrontato il caso Sala anche nel faccia a faccia avuto con Donald Trump.
Scarcerata Cecilia Sala, Palazzo Chigi:“Intenso lavoro diplomazia e intelligence” – La notizia della scarcerazione di Cecilia Sala è stata data da Palazzo Chigi con una nota. Nessun dettaglio, al momento su come si sia arrivati alla liberazione e su cosa accadrà adesso.
Questa la nota integrale: “È decollato pochi minuti fa, da Teheran, l’aereo che riporta a casa la giornalista Cecilia Sala. Grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane e sta rientrando in Italia. Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, esprime gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile il ritorno di Cecilia, permettendole di riabbracciare i suoi familiari e colleghi. Il Presidente ha informato personalmente i genitori della giornalista nel corso di una telefonata avvenuta pochi minuti fa“.
“Diplomazia e lavoro di squadra: Cecilia Sala sta tornando a casa!“, scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Il padre di Cecilia Sala: “Orgoglioso di lei, lavoro eccezionale del governo” – “Sono orgoglioso di lei“, ha detto Renato Sala all’Ansa parlando della figlia. “Ho pianto soltanto tre volte nella mia vita. Credo che il governo del nostro Paese abbia fatto un lavoro eccezionale. Se mi sente la voce rotta, non vedevo l’orizzonte, è stato un lavoro di coordinamento straordinario. Confidavo nella forza di Cecilia“, ha aggiunto.
“Cecilia è libera. Un gran lavoro italiano. Grazie a tutti“, ha scritto su Instagram Daniele Raineri, giornalista e compagno di Cecilia Sala, in viaggia verso l’Italia, postando il video del goal di Fabio Grosso ai mondiali 2006 Italia-Germania.
La denuncia dell’ex centrocampista del Genoa, che su Instagram ha pubblica un video in cui si vedono gli agenti che a Fiumicino lo trascinano di forza giù dal volo diretto a Tel Aviv
Trascinato giù dall’aereo con una presa al collo, spintonato in terra ammanettato e picchiato dagli agenti. È la denuncia pubblica del calciatore belga Stephane Omeonga in forze alla squadra di Serie B israeliana Bnei Sakhnin.
Il centrocampista, ex Avellino (2016-2017), Genoa (2017-2019) e Pescara (2020-2021), il giorno di Natale era salito su un volo di linea diretto da Bruxelles a Tel Aviv, con scalo a Roma, ma era stato inserito sulla black list di Israele e una volta arrivato a Fiumicino è stato fatto scendere: “Ho provato a spiegare che ero un calciatore, un cittadino belga – premette l’atleta – ma gli agenti non si sono fermati e mi hanno trascinato giù dal volo, picchiandomi”.
Secondo quanto apprende Repubblica il giorno di Natale la polizia di frontiera è intervenuta sul volo BZ 131 della compagnia Blue Bird Airways Bruxelles-Tel Aviv, che aveva fatto scalo all’aeroporto di Fiumicino per caricare altri passeggeri diretti in Israele. Gli agenti sono saliti a bordo sollecitati dal responsabile della compagnia aerea e dal comandante del volo: il centrocampista si sarebbe rifiutato di scendere dall’aereo per circa 20 minuti. Dopo l’intervento degli agenti Omeonga è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.
Eppure la versione del calciatore è diversa. Una volta scesi dall’aereo, denuncia Omeonga in un post su Instagram, “lontano dagli occhi di eventuali testimoni, la polizia mi ha buttato a terra e mi ha picchiato: uno dei poliziotti ha anche premuto il ginocchio contro la mia testa».
Dopodiché, racconta, “sono stato portato su una macchina della polizia e ammanettato come un criminale“. Quando è arrivata l’ambulanza “ero sotto choc – riprende – e non sono riuscito a rispondere alle domande dei sanitari. Dalla radio dell’auto della polizia ho sentito dire che andava tutto bene e che avevo rifiutato le cure mediche. Ma ciò è falso, ho chiesto loro di portarmi con loro in ambulanza. Ma sono stato messo in una stanza grigia senza né cibo né acqua e sono stato messo in uno stato di totale umiliazione per diverse ore”.
Il calciatore è stato poi rilasciato. Successivamente, prosegue, “ho saputo che un agente aveva presentato una denuncia contro di me per lesioni che gli avrei causato durante l’arresto, ma ero ammanettato. Finora non ho ricevuto alcuna spiegazione”.
Di qui la denuncia pubblica tramite i social.
Il post è corredato da un video girato da un passeggero del volo Roma- Tel Aviv. Il filmato mostra gli agenti salire a bordo, avventarsi sul centrocampista e trascinarlo via di forza.
“Come essere umano e come padre – insiste Omeonga – non tollero nessuna forma di discriminazione. Dobbiamo rimanere uniti e alzare la voce per educare coloro che ci circondano“, rimarcando come, secondo lui, l’intervento avrebbe avuto un che di razzista.
Terrore negli Stati Uniti a New Orleans, in una zona affollata di turisti durante le celebrazioni di Capodanno. Un primo bilancio parla di 30 persone ferite e almeno 10 morti. Il killer è stato ucciso mentre l’Fbi conferma l’attacco terroristico
Un camion bianco ha falciato la folla a New Orleans durante le celebrazioni di Capodanno. Quello che sembra un attentato è avvenuto in una zona affollata di turisti. L’emittente statunitense Cbs parla di “numerose vittime” e spiega che, dopo aver sfondato una barricata ed essersi lanciato ad alta velocità contro la folla, l’autista è sceso dal mezzo e ha cominciato a sparare, per poi restare a sua volta ucciso dagli agenti intervenuti.
Le prime immagini
L’Fbi: “Trovato un ordigno” – La polizia ha parlato di “atto di terrorismo” e l’Fbi ha confermato questa versione, spiegando inoltre di aver trovato un ordigno rudimentale vicino al punto del massacro. Sono in corso accertamenti e perquisizioni in tutta la zona e sul veicolo da parte di polizia e agenti dell’Fbi. Un primo bilancio ufficiale parla di 30 persone ferite e almeno 10 morti. Secondo quanto riferito dal capo del dipartimento di polizia di New Orleans, Anne Kirkpatrick, sembra che la maggior parte delle persone coinvolte siano residenti locali e non turisti.
I fatti sono avvenuti nel famoso quartiere francese, all’incrocio tra Bourbon Street e Iberville Street intorno alle 3:15 del mattino. La città si stava anche preparando ad ospitare il Sugar Bowl mercoledì sera, l’annuale partita di football universitario richiama fan da tutto il paese.
Il governatore della Lousiana parla di un terribile atto di violenza. Secondo quanto riferito dalle autorità durante una conferenza stampa, l’uomo procedeva ad alta velocità ed era “intenzionato a causare una carneficina“. L’attentatore ha anche sparato sulla polizia e ha ferito due agenti.
Trump punta il dito contro l’immigrazione illegale – Informato della strage Joe Biden, che ha chiamato la sindaca di New Orleans assicurando “pieno sostegno“. “Non esiste alcuna giustificazione per la violenza di alcun tipo e non tollereremo alcun attacco contro nessuna delle comunità del nostro Paese“, ha dichiarato il presidente uscente.
Donald Trump è intervenuto associando l’attacco all’immigrazione illegale, sebbene non ci sia al momento alcun elemento a supporto di tale ipotesi. “Quando ho detto che i criminali che arrivano sono molto peggiori di quelli che abbiamo nel nostro Paese questa affermazione è stata costantemente smentita dai Democratici e dai Fake News Media, ma si è rivelata vera“, ha scritto in un post su Truth. “Il tasso di criminalità nel nostro Paese è a livelli che nessuno ha mai visto prima. I nostri cuori sono con tutte le vittime innocenti e i loro cari, compresi i coraggiosi dirigenti del dipartimento di polizia di New Orleans”.
A horrific act of violence took place on Bourbon Street earlier this morning.
Please join Sharon and I in praying for all the victims and first responders on scene.
Robert Brooks aveva 43 anni. Video mostra il detenuto con le mani legate preso a pugni e calci da tre guardie carcerarie anche quando è privo di sensi
Un detenuto afroamericano è morto la mattina del 10 dicembre scorso, dopo essere stato vittima il giorno precedente di un brutale pestaggio da parte di alcune guardie carcerarie nel penitenziario di Marcy, nella contea di Oneida (New York). L’uomo, Robert Brooks, 43 anni, è morto dopo il ricovero al Wynn Hospital di Utica. Il decesso è avvenuto per “asfissia dovuta a compressione del collo“, secondo il referto medico.
Il video del pestaggio – Ilpestaggio è documentato dalle riprese video della telecamera di una delle guardie e mostra il detenuto con le mani legate dietro la schiena preso a pugni e calci da tre guardie carcerarie anche quando è privo di sensi e con il volto insanguinato. Altre guardie assistono senza intervenire. Sul caso sta indagando il procuratore generale di New York, Letitia James, che ha pubblicato la registrazione della telecamera.
“Le mie sincere condoglianze vanno alla famiglia del signor Brooks“, ha dichiarato James in una conferenza stampa. “Non ho preso alla leggera la pubblicazione di questo video“, ma “è mio dovere e responsabilità” diffondere queste informazioni, ha affermato. James ha detto che è in corso un’indagine “approfondita” e che hanno già incontrato la famiglia di Brooks.
Il commissario della prigione di Stato Daniel Martuscello ha annunciato l’immediato licenziamento delle persone coinvolte e la sospensione dal lavoro e dallo stipendio di altre 13 persone per questo “atto volgare e disumano che ha stroncato senza motivo una vita“. Un’altra guardia si è dimessa. Ha anche annunciato cambiamenti “per garantire che nulla di simile possa mai accadere nelle nostre strutture“. “Questo è un omicidio e ci saranno dei responsabili“, ha sottolineato Martuscello. “Queste persone non rappresentano la cultura del dipartimento o tutto ciò che esso rappresenta“, ha sottolineato. Brooks stava scontando una condanna a 12 anni di carcere.
Era attesa a Roma il 20 dicembre. Lo comunica la Farnesina. Era lì per svolgere servizi giornalistici
La giornalista italiana Cecilia Sala è stata arrestata in Iran. Era lì per svolgere servizi giornalistici quando è stata fermata il 19 dicembre scorso dalle autorità di polizia di Teheran. Lo ha reso noto la Farnesina, precisando che su disposizione del ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, l’ambasciata e il consolato d’Italia a Teheran stanno seguendo il caso con la massima attenzione sin dal suo inizio.
In coordinamento con la presidenza del Consiglio, la Farnesina ha lavorato con le autorità iraniane per chiarire la situazione legale di Cecilia Sala e per verificare le condizioni della sua detenzione. Oggi l’ambasciatrice d’Italia in Iran Paola Amadei, ha effettuato una visita consolare per verificare le condizioni e lo stato di detenzione della giornalista romana Cecilia Sala che ha anche avuto la possibilità di effettuare due telefonate con i parenti.
Chora Media, la Podcast company italiana per la quale la giornalista realizza ‘Stories’, sottolinea che “il motivo del suo arresto non è ancora stato formalizzato“. Cecilia Sala, che lavora anche per Il Foglio, era partita da Roma -dove è nata e cresciuta – per l’Iran il 12 dicembre con “regolare visto giornalistico e le tutele di una giornalista in trasferta“, precisa Chora Media, precisando che Sala aveva fatto una serie di interviste e realizzato tre puntate del podcast ‘Stories‘. Il suo rientro a Roma era previsto per il 20 dicembre, ma la mattina del 19, dopo uno scambio di messaggi, il suo telefono è diventato muto.
Chora Media evidenzia come, conoscendo l’estrema puntualità di Cecilia Sala nell’inviare le registrazioni, sia subito scattato l’allarme e “insieme al suo compagno, il giornalista del Post Daniele Ranieri, abbiamo allertato l’Unità di Crisi della Farnesina“. Sono stati anche chiamati i suoi contatti iraniani, ma nessuno sapeva dove fosse finita. La mattina di venerdì non si è imbarcata sul voto di ritorno e poche ore più tardi Cecilia Sala ha chiamato sua madre e le ha detto che era stata arrestata, portata in carcere e che aveva avuto il permesso di fare una breve telefonata, prosegue la Podcast company italiana, secondo la quale da quel momento è “cominciata l’attività delle autorità italiane, in cui riponiamo tutta la nostra fiducia e con cui siamo in costante contatto per capire cosa sia successo e per riportarla a casa“.
L’assalto in un istituto cristiano del Wisconsin, la polizia: “Un giorno molto triste, la nostra comunità vittima di un atto di violenza in uno dei suoi luoghi più sacri”
La polizia sul luogo della sparatoria
Una sparatoria in una scuola cristiana negli Stati Uniti, avrebbe provocato almeno cinque morti, tra cui un bambino, e cinque feriti. Il bagno di sangue è avvenuto alla Abundant Life Christian School di Madison del Wisconsin. Fonti locali affermano che l’assalitore si sarebbe ucciso. Secondo quanto riferito dalla polizia, l’uomo che ha sparato è stato trovato “a terra” quando gli agenti sono entrati nell’istituto.
La sparatoria sarebbe scoppiata poco prima delle 11 del mattino ora locale e la polizia ritiene che il giovane armato, un minorenne, avrebbe frequentato la scuola. Non è chiaro se le vittime siano studenti, personale o entrambi. In una conferenza stampa il capo della polizia Shon Barnes ha definito la giornata di oggi un “giorno triste, triste” non solo per la comunità, ma anche per il Paese. “Un altro capo della polizia fa una conferenza stampa per parlare della violenza nella nostra comunità, in particolare in uno dei luoghi più sacri per me, che amo, l’istruzione e ho figli che frequentano le scuole“, ha detto Barnes.
La polizia è attualmente presente all’esterno della scuola nella contea di Dane. La scuola ha circa 390 studenti dall’asilo al 12esimo anno. “Questa rimane un’indagine attiva e in corso“, ha dichiarato la polizia di Madison in un comunicato. “Ulteriori informazioni saranno rilasciate non appena disponibili. Al momento chiediamo alle persone di evitare la zona“, aggiunge la nota. Le strade intorno alla scuola sono attualmente chiuse, mentre la polizia di Madison indaga. “Le mie sincere condoglianze e preghiere per tutte le vittime della tragedia alla Abundant Life Christian School. Continuerò a monitorare da vicino la situazione“, ha scritto su X il senatore del Wisconsin Ron Johnson.
Anche il presidente Joe Biden è stato informato della sparatoria nella scuola, ha dichiarato un portavoce della Casa Bianca. “Il presidente è stato informato della sparatoria nella scuola di Madison, nel Wisconsin. Gli alti funzionari della Casa Bianca sono in contatto con le controparti locali a Madison per fornire il supporto necessario“, ha dichiarato la vice addetta stampa Emilie Simons.
I lavoratori Volkswagen in sciopero davanti gli stabilimenti di Wolfsburg(Julian Stratenschulte/dpa via AP)
I sindacati allo scontro con l’azienda produttrice di auto: “La battaglia più dura che abbiano mai visto”
È iniziato losciopero “a oltranza” annunciato dai dipendenti di Volkswagen, in Germania. Tutti i dipendenti del principale produttore automobilistico europeo sono stati infatti chiamati a sospendere il lavoro a partire da oggi, lunedì 2 dicembre, per opporsi alle migliaia di tagli di posti previsti dal gruppo. Il periodo di dialogo sociale che la Germania ritiene obbligatorio si è infatti chiuso per 120.000 dipendenti del marchio alla mezzanotte di venerdì con un muro contro muro.
Le proteste a Wolfsburg, la “capitale” della Volkswagen – Thorsten Groger, negoziatore del potente sindacato dei metalmeccanici tedeschi, Ig Metall, ha avvertito l’azienda, senza giri di parole. “Se necessario, questa sarà la battaglia contrattuale collettiva più dura che Volkswagen abbia mai conosciuto“, le parole di Groger, ritenendo il management “responsabile, al tavolo delle trattative, per la durata e l’intensità del confronto“.
Sciopero dello stabilimento Volkswagen di Wolfsburg (Hendrik Schmidt/dpa via AP)
Nel giorno dello sciopero si sentono subito i primi effetti in borsa: Volkswagen ha perso l’1,46%. I lavoratori incrociano le braccia in tutti gli stabilimenti in Germania in segno di protesta ai tagli salariali e ai possibili licenziamenti da parte del gruppo automobilistico tedesco nel quadro di un rigoroso piano di riduzione dei costi per risollevare i risultati finanziari in calo.
Secondo il sindacato metalmeccanico IG Metall, che ha indetto l’azione, sono previste interruzioni del lavoro in tutto il Paese, compresa la sede centrale della principale casa automobilistica europea a Wolfsburg, nel nord della Germania.
I dipendenti Volkswagen in sciopero a Wolfsburg (Julian Stratenschulte/dpa via AP)
Cosa significa lo sciopero Volkswagen – Si tratta della prima tappa di un movimento sociale che potrebbe raggiungere proporzioni senza precedenti se la direzione e i rappresentanti dei lavoratori non riusciranno a trovare un accordo sulle misure per ripristinare la competitività del gruppo.
Simbolo delle difficoltà dell’industria tedesca, la crisi della Volkswagen assume una particolare risonanza nel bel mezzo della campagna elettorale per le elezioni parlamentari del 23 febbraio nella più grande economia europea.
Il sindacato dei metalmeccanici si è detto pronto “a un conflitto sociale come quello che la Germania non vede da decenni“. Gli effetti di questa protesta, per azienda e lavoratori, non sono ancora chiari.
Il terribile incidente avvenuto nella città di Houston, in Texas: un elicottero con a bordo quattro persone ha colpito in pieno una torre radio. Prima la “palla di fuoco”, poi la pioggia di detriti in fiamme: le terribili immagini sui social
Le terribili immagini dell’incidente avvenuto a Houston, in Texs (Usa)
Una palla di fuoco che illumina il cielo, poi i detriti in fiamme che precipitano al suolo, tra le grida di spavento dei testimoni. Il terribile incidente è stato ripreso da alcuni residenti di Houston, in Texas (Stati Uniti): un elicottero ha colpito in pieno una torre utilizzata per i ripetitori radio, alta circa 300 metri e segnalata con l’apposita illuminazione. Secondo quanto riferito dai media statunitensi ci sarebbero almeno quattro vittime confermate, tra cui un bambino.
Usa, elicottero colpisce una torre ed esplode: quattro morti – Un primo filmato diffuso sui social, registrato dalle telecamere di videosorveglianza, mostra l’esatto momento dell’impatto tra il velivolo e la torre radio e la conseguente esplosione. In un secondo video vengono invece mostrati i detriti infuocati che precipitano verso terra, mentre la torre stessa collassa. L’incidente è avvenuto poco dopo le 20 di ieri, domenica 20 ottobre: le persone decedute sarebbero i quattro occupanti dell’elicottero. La conferma è arrivata dal capo della polizia di Houston: “A bordo dell’elicottero privato Robinson R44 c’erano quattro persone tra cui un bimbo e nessuno è sopravvissuto“.
L’elicottero, ad uso privato, era decollato dall’aeroporto di Ellington, situato a circa 30 km a sud del luogo dell’incidente: al momento le cause della tragedia sono ancora fa chiarire. L’impatto dei detriti infuocati ha anche innescato un violento incendio che i vigili del fuoco sono riusciti a domare soltanto dopo mezz’ora. Uno scenario da incubo che ha costretto le autorità a informare i residenti che potrebbero trovare parti di elicottero e resti umani nei loro cortili. Secondo il sindaco di Houston, John Whitmire, ci vorranno diversi giorni per ripulire l’area dai detriti. La Federal Aviation Administration, l’agenzia Usa che si occupa del trasporto aereo, ha avviato un’indagine sull’incidente: l’intera area è stata messa in sicurezza e interdetta al pubblico.
E’ salito a 51 morti il bilancio delle vittime dell’esplosione avvenuta in una miniera a Tabas, nell’Iran orientale.
Lo riferiscono i media statali di Teheran. Una fuga di metano sarebbe all’origine dell’esplosione, che ha anche provocato 17 feriti, secondo quanto riportato dalla televisione di stato iraniana.
L’esplosione è avvenuta nella tarda serata di sabato, mentre circa 70 minatori erano presenti sul posto di lavoro, a 540 chilometri a sud-est di Teheran. Squadre di emergenza sono state inviate sul posto.
Il governatore generale della provincia del Khorasan meridionale, Javad Ghanaat, ha riferito che, a seguito dell’esplosione nei blocchi B e C della miniera di carbone Madanjou a Tabas, 22 minatori sono rimasti intrappolati nel blocco C. Diverse squadre di soccorso stanno cercando di salvarli creando un’apertura nel tunnel, dove è stata rilevata un’alta concentrazione di gas metano.
Ghanaat ha spiegato che i lavori di soccorso nel blocco B sono terminati, e dei 47 lavoratori che erano presenti, 30 sono morti e 17 sono rimasti feriti.
L’incidente si aggiunge alla lista di tragedie simili avvenute negli anni nelle miniere dell’Iran. Nel 2017, un’esplosione in una miniera di carbone causò almeno 42 vittime, mentre eventi precedenti, avvenuti nel 2013 e nel 2009, provocarono rispettivamente 11 e 20 morti. Gli incidenti sono spesso attribuibili a standard di sicurezza inadeguati e a scarse capacità di risposta alle emergenze nelle regioni minerarie.
Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian, prima della sua partenza per New York, dove parteciperà alla 79ª Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha espresso le sue condoglianze alle famiglie delle vittime dell’incidente. Ha quindi incaricato i membri del suo governo di seguire da vicino l’indagine sulle cause dell’esplosione e di fornire il necessario supporto alle vittime e alle loro famiglie.
La tragedia avvenuta ad Haiti, vicino alla città di Miragoane: il bilancio è di almeno 24 morti e 40 feriti, alcuni con ustioni gravissime. Il primo ministro Garrry Conille: “Una scena terribile”
Almeno 24 morti e altre 40 persone rimaste ferite e con gravissime ustioni di terzo grado. È il tragico bilancio dell’esplosione di un’autocisterna carica di carburante avvenuto sabato 14 settembre per le strade di Haiti, nei pressi della città costiera di Miragoane nel dipartimento di Nippes. Il numero delle vittime è stato confermato dal primo ministro haitianoGarry Conille, che ha poi fatto visita nell’ospedale in cui sono ricoverate alcune delle persone rimaste ferite: “È una scena orribile quella che abbiamo appena visto. Decine di vittime e feriti gravemente ustionati“.
Haiti, esplode autocisterna: almeno 24 morti e 40 feriti – Le autorità locali non hanno fornito informazioni sull’identità e l’età delle vittime, mentre tra i feriti, soprattutto uomini, ci sono anche tre donne e un bimbo. Da chiarire anche la causa dell’esplosione. Secondo un testimone, la cisterna sarebbe stata forata dall’impatto con un altro veicolo, con diverse persone che si sono avvicinate per raccogliere il carburante che stava cadendo sull’asfalto. Una versione confermata da un filmato che circola sui social e che mostra un folto gruppo di persone intorno al mezzo, poco prima della deflagrazione. “C’erano molte persone, è stato terribile – ha raccontato l’uomo all’emittente locale Echo Haiti Media -. Quelli che erano vicini al camion sono stati polverizzati“
Intanto il primo ministro Conille ha convocato una riunione d’emergenza in seguito alla tragedia, in cui affrontare anche il tema dell‘ondata di violenza che continua ad affliggere le strade di Haiti: negli ultimi giorni sono oltre 20 le persone rimaste uccise negli scontri tra bande criminali.
Se ak anpil emosyon mwen vizite lopital Sen Bonifas nan fondèblan, pou ede evakye plizyè konpatriyòt ki boule nan eksplozyon kamyon gaz nan #Miragwan. Mwen salye kouraj ak pwofesyonalis pèsonèl medikal la, menm jan ak tout lòt lopital k ap fè tout sa ki posib pou pran swen brile… pic.twitter.com/q5TetHsUkD
È con grande emozione che mi reco all’ospedale San Bonifas di Fondeblan, per contribuire all’evacuazione di alcuni connazionali rimasti ustionati nell’esplosione di un camion a gas nel #Miragwan . Rendo omaggio al coraggio e alla professionalità del personale medico, così come di tutti gli altri ospedali che stanno facendo tutto il possibile per prendersi cura dei giovani e sostenere i loro genitori. In questi tempi difficili, tutti gli haitiani devono mostrare solidarietà reciproca.
La Apalachee High School è ancora in lockdown ed è circondata da una massiccia presenza della polizia.
Nuovo anno scolastico, stesso tragico copione negli Stati Uniti. Almeno quattro persone sono morte e nove sono rimaste ferite nell’ennesima strage in una scuola americanache poteva avere un esito ben più drammatico se, in base alle prime ricostruzioni dei fatti, l’intervento della polizia non fosse stato tempestivo. Questa volta la paura si è scatenata nella Apalachee High School di Winder, nei pressi della città di Athens, prima delle dieci di mattina quando il quattordicenne Colt Gray, studente dell’istituto, ha aperto il fuoco seminando panico e terrore tra i ragazzi.
La ricostruzione – Le forze dell’ordine e i servizi d’emergenza sono stati chiamati attorno alle 10.23 e l’istituto è stato messo in lockdown, così come tutte le strutture scolastiche nelle vicinanze. Le immagini in diretta delle tv americane mostravano una forte presenza della polizia ma anche di ambulanze, mentre alcuni studenti erano radunati sul campo da football. Il killer si è consegnato alla polizia quando ha capito che altrimenti sarebbe stato ucciso. Il ragazzo è stato già sentito dalle autorità e, secondo quanto riferito dalla polizia, sta collaborando con l’indagine. Al momento non è chiaro con che arma abbia aperto il fuoco.
Le reazioni – Il governatore della Georgia, il repubblicano Brian Kemp, ha annunciato di aver mobilitato tutte le risorse necessarie per affrontare la situazione e Joe Biden è stato subito informato dalla consigliera per la sicurezza nazionale Liz Sherwood-Randall del nuovo episodio di violenza delle armi. «L’amministrazione continuerà a coordinarsi con i funzionari federali, statali e locali man mano che riceveremo maggiori notizie», ha affermato la Casa Bianca in una nota.
Per fortuna, dopo circa due ore, un sospetto è stato arrestato dalla polizia e gli studenti sono stati liberi di tornare dalle loro famiglie. Ancora non è chiaro il movente ma, a nemmeno due settimane dall’inizio della scuola, l’unica certezza è che le stragi di questo tipo negli Stati Uniti continuano ad essere una piaga inestirpabile e saranno uno dei temi caldi al centro degli ultimi mesi di campagna elettorale. «Non possiamo più accettare le stragi negli Stati Uniti, non sono normali. Quando è troppo è troppo», ha detto Joe Biden. «Dobbiamo fermare l’epidemia della violenza delle armi», gli ha fatto eco Kamala Harris. In linea con gli sforzi del presidente, Harris e il suo vice Tim Walz hanno in programma una stretta sui controlli per l’acquisto di armi e hanno portato sul palco della convention dem a Chicago la drammatica testimonianza delle madri di Sandy Hook, la scuola elementare dove è avvenuta una delle peggiori carneficine della storia americana, e di Uvalde, in Texas. Dall’altra parte Donald Trump e JD Vance si professano sostenitori del secondo emendamento della Costituzione, il diritto ad avere un’arma, liquidando il dramma delle stragi come una questione che riguarda solo la salute mentale. L’ex presidente ha definito infatti il killer un «mostro malato e squilibrato». L’anno scorso gli Usa hanno registrato il maggior numero di sparatorie di massa dal 2006 e nonostante i continui appelli dell’attuale presidente al Congresso per bandire almeno «armi da guerra», come gli Ar-15, in un Paese in cui ne circolano 390 milioni tra pistole, fucili e mitragliatori i divieti non riescono a passare.
LIVE: NBC News Special Report: School shooting reported at Apalachee High School near Atlanta; authorities report "casualties" and one suspect in custody. https://t.co/XIW82ysI6Lhttps://t.co/hlkS7nZmHK
Si incendia una ruota panoramica a Lipsia, 23 feriti
Secondo le persone presenti, una cabina ha preso fuoco e le fiamme si sono estese all’abitacolo adiacente. Aperta un’indagine della polizia per capire le cause dell’incendio
Almeno 23 persone sono rimaste ferite dopo che due cabine di una ruota panoramica hanno preso fuoco durante un festival musicale a Lipsia, nella Germania orientale. L’incendio è scoppiato in una cabina e si è propagato a quella adiacente: testimoni oculari hanno riferito che i due abitacoli “giravano all’impazzata“.
“Eravamo a circa 100-150 metri di distanza e volevamo andare al concerto successivo, poi abbiamo visto che stava bruciando e che alcune persone erano ancora sulla ruota panoramica. È stato un momento pazzesco, solo assistere alla scena. E poi la ruota panoramica ha iniziato a impazzire, a girare all’impazzata mentre c’erano ancora delle persone all’interno e stava ancora bruciando. È stato intenso“, ha detto uno dei presenti.
La polizia ha dichiarato che i primi soccorritori e almeno quattro agenti sono stati esaminati in ospedale per una possibile inalazione di fumo, ma hanno riportato ferite lievi. La Croce rossa tedesca ha detto che almeno due persone sono gravi, quattro persone hanno riportato ustioni e una è stata ferita da una caduta.
Un portavoce della polizia ha dichiarato che è in corso un’indagine sulle cause degli incendi e che gli investigatori sono sul posto. “Non ci sono informazioni sulla causa dell’incendio in questo momento. Gli investigatori sono sul posto e stanno indagando sulle cause dell’incendio e convocheranno anche un investigatore di incendi dolosi. L’area dell’incendio è bloccata per il momento“, ha dichiarato il portavoce del dipartimento di polizia di Lipsia, Josephin Sader.
L’incendio è scoppiato intorno alle 21 ora locale al festival indie-rock Highfield della città, nello stato tedesco orientale della Sassonia. Gli organizzatori stimano che circa trentamila persone abbiano partecipato all’evento.
La tragedia è avvenuta a Kroev, una cittadina sul fiume Mosella
Choc in Germania: un hotel a Kroev, cittadina tedesca sulle rive del fiume Mosella, è crollato uccidendo almeno una persona, mentre altre 8 sono disperse sotto le macerie, tra cui un bambino. In salvo altre 5 persone: in totale, al momento del crollo, nella struttura erano presenti 14 persone.
Immagini dal luogo della tragedia, avvenuta nella notte, mostrano parti crollate dell’edificio di diversi piani.
I rischi di ulteriori crolli avrebbero inizialmente rallentato i soccorsi, secondo l’emittente Swr. Gli edifici adiacenti sono stati intanto sgomberati per sicurezza.
I feriti – Fra le persone ancora da trarre in salvo, alcune sono ferite in modo grave, hanno precisato, mentre proseguono le operazioni dei soccorritori. «Diverse persone sono riuscite a lasciare in modo autonomo l’edificio», ha spiegato ancora la Polizia.
Il bambino– Tra gli ospiti dell’albergo crollato c’è anche un bambino. I soccorritori, riferisce la Bild, sono in contatto con i genitori del piccolo e riferiscono che «al momento sta dormendo tranquillamente».
🚨🇩🇪 PARTIAL HOTEL COLLAPSE IN KRÖV: ONE DEAD, EIGHT TRAPPED
After a hotel partially collapsed in Kröv on the Mosel, one person was found dead and eight others remain trapped, some with serious injuries, as reported by Trier police.
Auto completamente distrutta e grande paura per l’ex giocatore di Pisa e Fiorentina
L’ex giocatore del Pisa Carlos Dungae sua moglie sono rimasti coinvolti in un incidente stradale: è successo nella mattinata di ieri, sabato 13 luglio, e le immagini che arrivano dal Brasile sono raccapriccianti. Per fortuna non è successo il peggio: Dunga e la moglie sono in ospedale ma non in pericolo di vita. L’ex centrocampista e ct del Brasile era a bordo della sua auto, a Campina Grande do Sul, nella regione metropolitana di Curitiba quando si è verificato il sinistro. Secondo la Polizia stradale federale, l’incidente è avvenuto al chilometro 39 dell’autostrada: qui l’auto di Dunga si sarebbe ribaltata. I coniugi, che sono rimasti coscienti per tutto il tempo mentre venivano soccorsi e curati, hanno riportato soltanto diverse ferite. Dunga e sua moglie sono stati portati all’ospedale Angelina Caron, a Campina Grande do Sul. La polizia ha effettuato anche un test dell’etilometro per verificare la presenza o l’assenza di alcol e il risultato è stato negativo. A Pisa giocò nella stagione 1987-88 collezionando 23 partite e segnando 2 gol in Serie A.
Un uomo di 63 anni ha aperto il fuoco sui familiari per poi togliersi la vita
Una sparatoria in Germania, nel Baden-Württemberg, ha provocato tre morti e due feriti.
“I primi accertamenti” dietro la sparatoria ad Albstadt, la città tedesca nel land del Baden-Württemberg, “fanno pensare a un gesto interno alla famiglia, non ci sono prove di una strage indiscriminata“
Lo fa sapere la polizia tedesca. Un uomo di 63 anni ha aperto il fuoco sui familiari per poi togliersi la vita. “I servizi di emergenza hanno trovato tre morti, incluso il sospetto assalitore, e due feriti gravi“, spiegano le forze dell’ordine, indicando che “non vi è alcun pericolo per la popolazione“.
L’uomo, un cacciatore, ha aperto il fuoco sulla famiglia uccidendo la madre e il figlio e ferendo gravemente la moglie e la figlia, che si trova ora in ospedale in pericolo di vita. Il 63enne ha quindi puntato l’arma verso di sé ed è stato trovato morto nel giardino di casa. Sarebbero diverse le armi registrate a nome del cacciatore. L’allarme è scattato intorno alle 12:30 richiedendo il dispiegamento di oltre una trentina di pattuglie tra polizia, forze speciali e soccorritori. L’operazione su vasta scala è avvenuta in una zona residenziale della città.
Decine i mezzi di soccorso e due elicotteri sul posto. Un portavoce del Ministero degli Interni del Baden-Württemberg ha confermato: “Abbiamo una situazione operativa di polizia“. L’attacco è avvenuto nella cittadina di Lautlingen.
L’Fbi ha identificato il sospettato per l’attentato durante il comizio di Donald Trump, ferendo il candidato alla Casa Bianca: Thomas Matthew Crooks, un ventenne della Pennsylvania, che è stato poi ucciso. Le accuse alla sicurezza: «Come ha fatto a salire indisturbato e armato su quel tetto?»
L’uomo sospettato di aver tentato di uccidere Donald Trump era un ventenne bianco di Bethel Park, una cittadina della Pennsylvania: Thomas Matthew Crooks.
Secondo l’Fbi, che ha confermato l’identità di Crooks, si è trattato ditentato omicidio(ci sono state polemiche da parte della destra perché alcuni media non l’hanno definito così sin dall’inizio).
L’attentatore non aveva precedenti penali e figura nei registri pubblici come un elettore repubblicano. Risulta però una donazione da 15 dollari al Progressive Turnout Project attraverso la piattaforma di donazioni democratiche ActBlue, nel 2021. Secondo il New York Times,Crook si era diplomato alla Bethel Park High School nel 2022 e aveva ricevuto un premio da 500 dollari nell’ambito di un’iniziativa di matematica e scienze.
Lingua originale: inglese. Traduzione di https://translate.google.com/?sl=en&tl=it&op=translate Il NYP ha identificato l’assassino di Trump come Thomas Matthew Crooks, diplomato alla Bethel Park High School nel 2022. Ecco il filmato di lui che accetta il diploma all’inizio. Crooks ha ricevuto il National Math & Science Initiative Star Award per i risultati accademici.
Secondo Nbc News, le foto del corpo del sospettato mostrano una maglietta grigia che promuove un canale Youtube dedicato alle armi.
Al momento non è ancora noto il movente. Secondo il New York Times, l’arma era un fucile semiautomatico AR-15, ma anche questo non è stato confermato dalle autorità.
«Un fallimento della sicurezza» – C’è chi sostiene che si tratti di un fallimento della sicurezza. La protezione dei servizi segreti per Trump era stata recentemente aumentata, come sempre accade quando un candidato si avvicina alla nomination del suo partito e alla convention, che inizia lunedì a Milwaukee.
Non è chiaro come il cecchino sia riuscito a posizionarsi, non visto, su un tetto fuori dal perimetro del comizio ma comunque abbastanza vicino. Il comizio era iniziato alle 6 del pomeriggio locali (mezzanotte in Italia): i due-tre colpi che hanno ferito al volto e all’orecchio Trump sono partiti dopo 10-15 minuti. Trump si è salvato, ma uno spettatore è stato ucciso e altri due sono stati gravemente feriti.
Il presidente Joe Biden si trovava nella sua casa al mare in Delaware, ma dopo aver convocato una breve conferenza stampa e aver chiamato il suo rivale nelle elezioni di novembre è volato subito alla Casa Bianca nella notte per gestire da lì questo momento gravissimo. Trump ha lasciato poco dopo la Pennsylvania a bordo del suo aereo.
Le accuse a Biden: «Contro Trump isteria ridicola» – Il senatore J.D. Vance, considerato una possibile scelta come vice per Donald Trump, insieme ad altri esponenti repubblicani puntano il dito contro Biden e i democratici per il tentativo di assassinare Trump. «Per settimane i leader democratici hanno alimentato un’isteria ridicola secondo cui la vittoria della rielezione di Donald Trump sarebbe la fine della democrazia in America», ha detto numero due del Grand Old Party alla Camera, l’italo-americano Steve Scalise, lui stesso gravemente ferito durante una sparatoria nel 2017 il cui responsabile, ucciso dalla polizia, apparteneva a diversi gruppi anti-repubblicani e si era offerto volontario per la campagna presidenziale del senatore Bernie Sanders. «Chiaramente abbiamo visto in passato pazzi di estrema sinistra agire con una retorica violenta. Questa retorica incendiaria deve finire», ha aggiunto. «Joe Biden ha mandato gli ordini», ha scritto su X il deputato della Georgia Mike Collins.
Sanguinante ma in piedi, l’ex presidente Usa ha alzato il pugno prima di essere portato via dal Secret
Donald Trump è stato colpito da spari ad un comizio in Pennsylvania.
Il tycoon è stato subito circondato dal secret service e si è rialzato, cosciente, ma è stato visto sanguinare dall’orecchio destro. Una volta in piedi Trump ha alzato il pugno. La folla lo ha salutato con grida di incoraggiamento ma era anche in preda al panico per gli spari uditi. Il portavoce di Donald Trump ha fatto sapere che il tycoon “sta bene ed è al sicuro” dopo l’attacco al comizio in Pennsylvania.
Sono circa una decina i colpi che si sono uditi al comizio in cui è rimasto ferito Donald Trump. Urla tra la folla, ma non c’è stato un fuggi fuggi generale: i fan hanno gridato “Usa, Usa” mentre il tycoon alzava il pugno, portato via dal Secret Service.
“Prego per Donald Trump“. Lo ha scritto lo speaker della Camera americana Mike Johnson dopo l’attacco all’ex presidente durante un comizio in Pennsylvania.
Trump dopo essere stato ferito, ‘fatemi prendere le mie scarpe’ – Subito dopo essere stato colpito durante un comizio in Pennsylvania e mentre il Secret Service lo stava portando via dal palco, Donald Trump ha chiesto ai suoi agenti di fargli prendere “le sue scarpe“. Sconvolto e con la camicia aperta, il tycoon è stato poi trascinato all’interno del suv.
Sul web il video dell’attentatore di Trump, a terra insanguinato – Sul web, X in particolare, stanno circolando video che mostrano l’uomo che ha sparato contro Donald Trump al comizio in Pennsylvania bloccato dalle forze dell’ordine. Da alcuni filmati si vede l’uomo a terra ricoperto di sangue. Non è ancora chiaro se sia stato arrestato o ucciso dalla polizia.
Salvini sugli spari a Trump, ‘go Donald go!!!’ – Il vicepremier Matteo Salvini ha postato un messaggio su X sugli spari contro Donald Trump in un comizio in Pennsylvania, aggiungendo un video e un “Go Donald go!!!“.
Campagna Trump, l’ex presidente in un ospedale locale – Donald Trump è stato portato in un ospedale nella zona di Butler, in Pennsylvania, per un controllo ma “sta bene“. Lo riferisce il portavoce della campagna Steven Cheung. “Il presidente Trump ringrazia le forze dell’ordine e i primi soccorritori per la loro rapida azione dopo questo atto atroce“, ha aggiunto.
Trump ferito nell’ultimo comizio prima della convention – Donald Trump è stato ferito mentre stava tenendo un comizio nello stato in bilico della Pennsylvania, a Butler, un’area a lui favorevole. Era l’ultimo comizio in programma prima della convention repubblicana di Milwaukee, che inizia lunedì e che giovedì deve incoronarlo nominee del partito per la Casa Bianca.
Biden informato ‘sull’incidente al comizio di Trump’ – Joe Biden ha ricevuto un “briefing iniziale sull’incidente al comizio dell’ex presidente Trump“: lo rende noto la Casa Bianca.
Musk: ‘Pieno appoggio a Trump, spero in una rapida ripresa’ – “Appoggio pienamente il presidente Trump e spero in una sua rapida ripresa“: lo scrive su X Elon Musk, postando le immagini dell’attentato al tycoon durante un comizio in Pennsylvanya e il suo pugno alzato mentre veniva portato via dal Secret Service.
Trump says “wait” and pumps his fist toward the crowd in a show of strength as blood pours down his face after being shot at pic.twitter.com/VFzZt7Pwl8
Lingua originale: inglese. Traduzione di https://translate.google.com/?sl=en&tl=it&op=translate Trump dice “aspetta” e alza il pugno verso la folla in una dimostrazione di forza mentre il sangue gli cola sul viso dopo essere stato colpito da un proiettile
Una persona è morta e otto sono rimaste ferite quando il tetto di un terminal appena ristrutturato dell’aeroporto di Nuova Delhi è parzialmente crollato durante le forti piogge, hanno detto i funzionari dei vigili del fuoco. “Otto persone sono rimaste ferite e una è morta. Le operazioni di soccorso sono state completate“, ha dichiarato all’AFP Atul Gard, direttore del servizio antincendio di Delhi.
Le immagini pubblicate online mostrano veicoli schiacciati sotto gigantesche travi d’acciaio nel piazzale delle partenze del Terminal 1 dell’aeroporto, uno dei numerosi progetti inaugurati dal primo ministro Narendra Modi a marzo in vista delle elezioni generali del Paese. Il terminal è utilizzato solo per i voli nazionali e le autorità aeroportuali hanno dichiarato che tutti i voli in partenza sono stati cancellati fino al primo pomeriggio.
“A causa delle forti piogge che si sono abbattute dalle prime ore di questa mattina, una parte della tettoia… è crollata intorno alle 5 del mattino“, si legge in un comunicato pubblicato online. “Il personale di emergenza sta lavorando per fornire tutta l’assistenza necessaria e l’aiuto medico alle persone colpite“. Gli altri terminal stanno funzionando normalmente, cosi’ come gli arrivi al Terminal 1.
Nuova Delhi è stata colpita da forti piogge negli ultimi giorni, quando il monsone annuale ha raggiunto la capitale indiana.
E’ durato poco più di tre ore il tentativo di golpe, che ha gettato la Bolivia nel caos.
A scompaginare la trama guidata dall’ormai ex comandante dell’Esercito, Juan José Zuñiga, è stata la nomina dei nuovi vertici militari.
Non appena incaricato, il generale Jose Wilson Sanchez Velasquez, ha ordinato a tutti i militari a fare immediato ritorno nelle caserme ed “evitare lo spargimento di sangue“. La risposta è stata quasi immediata. I soldati che nel pomeriggio avevano fatto irruzione nel palazzo del governo, occupando piazza Murillo, mentre il presidente Luis Arce era riunito con l’intero gabinetto, hanno ripiegato eseguendo gli ordini. E lo stesso Zuniga è stato visto lasciare la piazza a bordo di un carroarmato, mentre il popolo cantava l’inno nazionale. Al culmine della tensione, a metà pomeriggio, mentre il presidente Luis Arce si mostrava in una trasmissione in diretta nel Palazzo del Popolo con tutto il suo gabinetto deciso a resistere al tentativo di golpe, le truppe al comando di Zuñiga hanno fatto irruzione nell’edificio con un blindato forzando il portone principale del palazzo. Pochi minuti e l’ex comandante – destituito ieri dopo aver minacciato pubblicamente l’ex presidente Evo Morales – è tornato in piazza per chiedere le dimissioni di Arce e del suo esecutivo, e annunciare ai media la nomina di un nuovo governo e la liberazione di tutti i detenuti politici.
Il terzo scalo più trafficato del Regno Unito in termini di numero di passeggeri, è stato “colpito da un’importante interruzione di corrente”
L’aeroporto di Manchester, nel nord dell’Inghilterra, ha annunciato la cancellazione di tutti i voli in partenza da due terminal in seguito a un blackout elettrico. L’aeroporto, che è il terzo più trafficato del Regno Unito in termini di numero di passeggeri, è stato “colpito da un’importante interruzione di corrente questa mattina presto“, ha annunciato sul social network X.
“L’elettricità è stata ripristinata, ma il guasto ha interessato sistemi importanti, tra cui l’elaborazione delle carte d’imbarco e il controllo dei bagagli”, ha aggiunto l’aeroporto, prima di annunciare la cancellazione di “tutti i voli” dai terminal 1 e 2 “fino a nuovo avviso“. I passeggeri che dovevano partire da questi terminal sono invitati a non recarsi in aeroporto e a contattare la propria compagnia aerea. I passeggeri in partenza dal terminal 3 potrebbero subire ritardi, avverte l’aeroporto. Inoltre, a causa del guasto, i loro bagagli potrebbero “non essere imbarcati sui voli“.Il guasto sta interessando anche gli arrivi degli aerei. “Alcuni voli in arrivo sono stati dirottati su altri aeroporti”.
Un volo Singapore Airlines proveniente da Houston, negli Stati Uniti, è dovuto atterrare a Heathrow, a Londra, mentre un altro aereo proveniente da Singapore è stato costretto ad atterrare a Gatwick, sempre a Londra. Un volo Etihad Airways dall’aeroporto di Abu Dhabi è stato dirottato all’aeroporto di Birmingham. Le foto pubblicate sui social network mostrano lunghe code di passeggeri e alcuni parlano di “caos“. La compagnia aerea Jet2, che opera voli dai terminal 1 e 2, ha dichiarato sul suo sito web di aver cancellato decine di voli. Ha inoltre dichiarato di non poter imbarcare i bagagli in quanto il sistema dell’aeroporto era “inutilizzabile“.
Due persone ferite all’addome versano in gravi condizioni. L’aggressore è stato arrestato
Quattro persone sono rimaste ferite, di cui due in modo grave, all’interno della metropolitana a Lione, in Francia, da un uomo armato di coltello. Lo rende noto l’emittente Bfmtv citando la prefettura del Rodano e la Procura di Lione. L’aggressore è stato arrestato dalla polizia, ha annunciato su X il vice responsabile della sicurezza della città, Mohamed Chihi.
Tra le vittime, le due persone ferite all’addome versano in gravi condizioni mentre le altre due hanno subito ferite più lievi. Una quinta persona è in stato di shock. La polizia ha aperto un’indagine per omicidio volontario, mentre al momento non è stata considerata la pista del terrorismo.
L’aggressione è avvenuta in una fermata della tube nel Nord-Est della metropoli
Londra, 30 aprile 2024
Terrore stamattina alla stazione della metropolitana Hainault di Londra, alla periferia Nord-Est della capitale, quando un uomo con una lunga spada katana ha accoltellato “almeno quattro persone“, secondo i primi riscontri ufficiosi. L’aggressore è stato arrestato. Al momento, non si conoscono le condizioni di salute dei feriti. Di certo, l’uomo, felpa gialla con cappuccio e un grosso coltello in mano, ha aggredito alcuni viaggiatori che si apprestavano a prendere la metropolitana e almeno due poliziotti in divisa che hanno tentato di fermarlo.
Che cosa è accaduto – Al momento, Scotland Yard “non crede che si tratti di un episodio legato al terrorismo” e non ci sarebbero altri sospetti o complici dell’uomo. Secondo le prime ricostruzioni, il 36enne si sarebbe schiantato, alla guida di un furgone, contro un’abitazione del quartiere poco prima delle 7 di mattina, ora locale. Poi, sceso dal veicolo, avrebbe impugnato la spada da samurai e aggredito a caso alcuni passanti, prima di essere affrontato dalla polizia. La stazione della metropolitana di Hainault è stata chiusa, e c’è una grossa presenza di volanti e ambulanze all’esterno.
Il tema della sicurezza – Il caso arriva a due giorni dalle elezioni comunali di Londra, in cui è favorito il sindaco laburista musulmano Sadiq Khan, che potrebbe ottenere il suo terzo mandato alla guida della capitale britannica. Ma una delle critiche più veementi al suo operato – in primis dalla sua principale sfidante, la conservatrice Susan Hall – è proprio riguardo alla sicurezza della città e all’emergenza accoltellamenti che negli ultimi anni a Londra sono aumentati. Quanto accaduto stamattina ad Hainault potrebbe aggravare la percezione di insicurezza di parte della popolazione londinese ed avere un impatto anche sulle scelte di voto del 2 maggio.
Traduzione https://translate.google.com/: Video dell’aggressore a Hainault questa mattina. Presumibilmente ha aspettato fuori dalle case e ha attaccato i residenti a caso.