Emendamento Mulé, c’è il nuovo testo con più peso alla Serie A: “Inizia una nuova era”
Milano, 11 luglio 2024

Il vicepresidente della Camera, firmatario del decreto legge che sancisce il diritto delle leghe a un’equa rappresentanza negli organi direttivi delle federazioni: “È la scossa per avviare le riforme che servono per tornare a vincere”. Casini: “Finalmente riconosciuto un ruolo adeguato rispetto al sostegno economico dato all’intero movimento del calcio”
È arrivata la nuova formulazione dell’emendamento Mulé al Decreto Sport e cristallizza l’indicazione di un maggior peso alla Serie A. “Oggi per il calcio italiano inizia una nuova era con il giusto riconoscimento del peso e del ruolo Lega di serie A all’interno della Federazione. Si apre una nuova pagina, che mette finalmente al passo con i tempi il nostro sistema“, ha detto Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, e firmatario del decreto legge. “Oggi è un nuovo giorno, che deve portare all’evoluzione e alla crescita del nostro movimento di cui la Serie A è, e deve essere, parte trainante a beneficio anche dei giovani, dello sport di base e delle nazionali – dice Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A -. Ringraziamo il Governo, con il Ministro Abodi, e il Parlamento per l’indagine conoscitiva del Senato e per il lavoro svolto dalla Camera sull’emendamento dell’On.Mulè, per quanto fatto per raggiungere questo primo, importante, risultato“.
IL NUOVO TESTO – Questa la parte nuova dell’emendamento, a cui nelle ultime ore avevano reagito Fifa e Uefa con una lettera durissima: “1-bis. Nel rispetto degli statuti delle federazioni di riferimento al fine di garantire una adeguata rappresentanza nei sistemi federali di cui al presente articolo, negli sport a squadre composte da atleti professionisti e con meccanismi di mutualità generale previsti dalla legge, le leghe sportive professionistiche hanno diritto a un’equa rappresentanza negli organi direttivi delle federazioni sportive nazionali di riferimento che tenga conto anche del contributo economico apportato al relativo sistema sportivo”.
PARLA MULÉ – “Fino ad ora il ruolo della Lega di Serie A, che con il suo apporto finanziario garantisce al calcio le energie necessarie per alimentarsi, era mortificato da una sotto rappresentazione antistorica oltreché palesemente ingiusta all’interno del consiglio federale”, ha dichiarato Mulé: “Devo alla lungimiranza del governo e del ministro dello Sport in particolare, Andrea Abodi, se oggi si è potuta scrivere questa pagina che equivale a una svolta necessaria e non più rinviabile per il nostro calcio”. E ancora: “L’emendamento approvato infatti rappresenta la scossa che di qui a poco porterà al traguardo di un ampio processo riformatore affinché vi sia un’evoluzione che possa garantire all’Italia di tornare a raggiungere i successi che merita: dalla valorizzazione dei giovani e dei vivai e fino ai risultati della Nazionale di calcio”.
LA LEGA SERIE A – “L’approvazione dell’emendamento al decreto sport in Commissione cultura e sport della Camera darà maggiore rappresentatività alla Lega Serie A nel sistema federale. Ciò rappresenta, dopo anni, un primo traguardo importante”, è il commento del presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini. “Viene infatti affermato un principio cardine delle democrazie contemporanee, quello della “no taxation without representation” – su cui i vertici della Figc erano stati da me sollecitati già nel marzo 2022, purtroppo senza alcun seguito fino ad oggi – per cui la Serie A vedrà finalmente riconosciuto un ruolo adeguato rispetto al sostegno economico che fornisce all’intero movimento del calcio“. Infine: “La norma è un primo passo, indispensabile, del percorso di riforme che la Serie A ha chiesto da tempo. L’attenzione rivolta dalle massime istituzioni del Paese alla definizione di misure e strumenti necessari per una riforma profonda del settore mostra che il calcio inizia finalmente a essere considerato un comparto industriale, alla stregua di altri settori che contribuiscono alla crescita economica e sociale del Paese“.
Fifa e Uefa contro l’emendamento Mulé: “Europeo 2032 a rischio”. Malagò: “Fa riflettere…”
articolo di Elisabetta Esposito: https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/11-07-2024/fifa-e-uefa-contro-l-emendamento-mule-niente-europei-2032.shtml?intcmp=hyperlink-articolo-gazit
Roma, 11 luglio 2024

Le due organizzazioni hanno sottolineato l’incompatibilità del contenuto del testo con gli obblighi della Figc: “Potrebbe essere sospesa”
Durissima lettera di Fifa e Uefa contro il famoso emendamento Mulè al Decreto Sport che sposterebbe gli equilibri del calcio dando maggior peso alla Serie A. Nella comunicazione, inviata alla Figc che l’ha subito inoltrata al Governo, si legge: “Ciascun singolo punto contenuto nel testo dell’emendamento è incompatibile con gli obblighi della Figc, in quanto federazione membro della Fifa e della Uefa“.
I RISCHI – In una seconda parte si ipotizzano sanzioni pesanti: “Se tale emendamento dovesse essere adottato e reso esecutivo nella sua formulazione originale, o anche in una nuova formulazione che continuerebbe a sostenere sostanzialmente gli elementi materiali trattati in questa lettera, non ci sarebbe altra scelta di sottoporre la questione agli organi decisionali competenti per l’esame di misure appropriate, inclusa un’eventuale sospensione della Figc. Una sospensione che renderebbe incompatibile l’Italia quale Paese co-ospitante della fase finale del Campionato Europeo Uefa 2032“.
LA REPLICA DI MALAGÒ – Dopo essersi già espresso in mattinata, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, nel pomeriggio ha commentato la presa di posizione degli organismi calcistici internazionali: “È una lettera che fa riflettere e sulla quale fare delle considerazioni. Non penso che non ci siano responsabili né che il nostro Paese sia l’unico in cui ci sono delle dinamiche di interpretazione o discussione su temi di politica sportiva – ha detto il numero uno dello sport italiano a margine del consiglio odierno -. In questo preciso momento storico, in cui siamo testa e cuore sulla spedizione di Parigi, ne avremmo fatto volentieri a meno. Bisogna fare tutte le possibili riflessioni anche perché siamo l’Italia e siamo la nazione ospitante degli europei del 2032. Meglio mettere acqua sul fuoco perché non mi sembra un vantaggio per nessuno adottare politiche diverse“.

