I nerazzurri non potranno utilizzare il Meazza, che sarà nelle mani degli organizzatori delle Olimpiadi invernali. Da qui la necessità di trasferirsi.
(Foto: Marco Luzzani/Getty Images)
Novità per i quarti di finale della Coppa Italia 2025/26. Nell’attesa che si completino gli ottavi della competizione, l’Inter si sta organizzando per disputare il prossimo turno, che la vedrà protagonista in casa, ma che tuttavia toglierà lo stadio di San Siro dalla disponibilità dei nerazzurri. Il motivo? Le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.
Gli ottavi della competizione si concluderanno il 27 gennaio (l’altra sfida è invece in programma il 13). La vincente di Roma-Torino affronterà l’Inter in trasferta nei quarti. Ma il match, fissato per la prima o la seconda settimana di febbraio si dovrebbe giocare a Monza per l’indisponibilità del Meazza.
Impossibile un cambio di data, a causa del calendario estremamente affollato e con un’Inter impegnata su tutti i fronti in termini di competizioni. Da qui la scelta è ricaduta su Monza, con lo stadio che sarà libero in quei frangenti e che i nerazzurri già utilizzano per le partite casalinghe della formazione Under 23.
Per lo stesso motivo, il match di campionato Milan-Como in programma nel weekend dell’8 febbraio non si disputerà al Meazza. Nel caso dei rossoneri e dei lariani, c’è in ballo l’organizzazione di una trasferta a Perth, in Australia.
Al momento non si registrano danni a persone o cose. Una scossa di magnitudo 4 aveva colpito il comune lo scorso 25 ottobre
Rilevazione di un terremoto
Una scossa di terremoto di magnitudo 3.0 è stata registrata un minuto dopo la mezzanotte di oggi martedì 9 dicembre a Montefredane, in provincia di Avellino, dove il 25 ottobre c’era già stato un evento sismico, ma di magnitudo 4.
Scuole chiuse – L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha rilevato il movimento sismico, che è stato avvertito dalla popolazione, a una profondità di 11 chilometri. “Al momento non si registrano danni a persone o cose“, ha comunicato nella notte il sindaco del comune irpino, Ciro Aquino in un post social, in cui ha spiegato di essersi “subito messo in contatto con la Prefettura di Avellino” e di aver “emanato un’ordinanza di chiusura della scuola, in via precauzionale, per la giornata di oggi” al fine di “effettuare – si legge nel provvedimento – le verifiche tecniche di integrità strutturale degli edifici“.
Il sindaco ha aggiunto: “A quanti mi hanno scritto, desidero rassicurare che la situazione sembra sotto controllo. Le verifiche più accurate saranno effettuate con la luce del giorno“.
“Era trascorso appena un minuto dalla mezzanotte quando la terra è tornata a tremare con una scossa di magnitudo 3.0. Tanta paura, molti cittadini si sono svegliati di soprassalto, soprattutto dopo tre giorni di festa, Fiano&Fuoco, e di spensieratezza, durante i quali la nostra comunità si era animata per l’iniziativa di valorizzazione dei prodotti tipici e delle tradizioni locali. E invece, ancora una volta, il terremoto è tornato a farsi sentire qui a Montefredane, a circa quaranta giorni dagli eventi del 28 e 29 ottobre”, ha riferito ancora Aquino aggiungendo: “Ci siamo immediatamente attivati per monitorare la situazione e capire ciò che stesse accadendo. Eravamo già pronti ad adottare tutte le misure necessarie, perché in queste settimane abbiamo lavorato per mettere in piena efficienza la nostra macchina organizzativa. Presso il Comune sono giunti subito i volontari della Misericordia e della Croce Rossa. Abbiamo disposto, in via precauzionale, la chiusura delle scuole. Nel frattempo, abbiamo installato nuove centraline di monitoraggio sugli edifici pubblici e abbiamo avviato l’installazione delle centraline anche nel Castello Caracciolo, per un controllo più approfondito delle scosse sismiche”, ha proseguito il sindaco nella sua comunicazione.
“È naturale essere preoccupati, ma siamo in costante contatto con gli organi istituzionali e con la Prefettura, con cui ho parlato immediatamente, già nelle prime ore della notte. Resta comprensibilmente un clima di inquietudine, perché queste scosse che si ripresentano dopo quaranta giorni alimentano timori nella popolazione. Speriamo che nelle prossime ore la situazione torni completamente alla normalità e che già domani si possano riaprire senza problemi gli edifici scolastici“, ha concluso
Milano, domenica di follia nell’impianto di via Bonfadini dopo un partita del campionato under 17. Il giorno prima al Leone XIII sono intervenuti i carabinieri per fermare le tensioni tra giocatori, allenatori e genitori
Un altro weekend di ordinaria follia nei tornei giovanili, con l’intervento delle forze dell’ordine, dove inciviltà e comportamenti deprecabili hanno visto protagoniste tutte le componenti, in campo e sugli spalti.
Sabato pomeriggio a Milano, dopo aver perso una partita del campionato regionale under 17, i calciatori della squadra ospite hanno messo a soqquadro lo spogliatoio: porte e docce divelte, water spaccati,soffitto distrutto. Danni per migliaia di euro. Domenica invece, nel campionato under 15, sempre nel capoluogo lombardo, dopo la rete del figlio di un notissimo ex calciatore, ma pure allenatore e dirigente di Milan e Inter, pare sia successo di tutto, nonostante le versioni contrastanti: insulti, minacce, pare addirittura un pugno. Al punto che, e questa è una certezza, a fine gara sono arrivate sul posto due pattuglie delle forze dell’ordine per riportare la calma. E tutto questo, ancora una volta, nel silenzio assordante delle istituzioni calcistiche lombarde, tanto presenti quando si tratta di fare passerelle alle premiazioni, quanto molto distanti in situazioni simili visto quanto accaduto in questo primo scorcio di stagione nella nostra regione, fra partite sospese, arbitri picchiati ed episodi di violenza e razzismo.
All’Ausonia – In riferimento agli atti vandalici di alcuni atleti in via Bonfadini, amarissimo lo sfogo del patron dell’Ausonia 1931, Mario Di Benedetto, che in un video ha documentato quel che è accaduto nel suo centro sportivo: “La squadra del Rozzano che ha perso 3-2 in Ausonia contro l’Academy ha pensato bene di lasciare lo spogliatoio che le era stato riservato in condizioni allucinanti… hanno devastato la stanza, spaccato docce, rotto le maniglie delle porte e parte del soffitto. È sempre più difficile riuscire a fare calcio, è vergognoso quello che vedo ogni giorno. Oltreche ai giovani maleducati che dovrebbero essere il futuro della nostra società io mi rivolgo anche agli adulti e dico ai dirigenti e agli allenatori: ma davvero possono lasciare una cosa del genere e permettere che i ragazzi lo facciano?”.
Leone XIII – Non è andata meglio sul campo della SSD Leone XIII che ospitava il Buccinasco nel match vinto per 2-0. Forti tensioni tra le due panchine, soprattutto nel finale del match: la causa sarebbe stata la mancanza di palloni, che rallentava la ripresa del gioco e avrebbe così fatto arrabbiare il tecnico ospite, Poi, secondo quanto riferito da alcuni tesserati della società di casa, dagli insulti si sarebbe passati alle minacce. Tutto questo mentre sul campo uno dei calciatori del Buccinasco sarebbe addirittura venuto a contatto con un dirigente del Leone XIII scatenando la reazione dell’allenatore avversario.Caos totale, parole grosse e l’immancabile genitore che anzichè rimproverare il figlio se la prende col tecnico avversario. Sentitosi in pericolo, proprio il mister ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine e all’arrivo dei carabinieri avrebbe manifestato l’intenzione di presentare una denuncia.
La replica del Buccinasco – Nega tutto il Buccinasco, che in un comunicato pubblicato sui canali “social” ha voluto dare la propria versione dei fatti: “Nel corso dell’incontro non si è verificato alcun episodio di violenza. L’unico momento di tensione è stato un acceso confronto verbale tra un nostro dirigente e l’allenatore avversario, rapidamente ricondotto alla normalità”. E ancora: “I carabinieri sono intervenuti su segnalazione dell’allenatore di casa. Una volta giunti sul posto hanno accertato l’assoluta tranquillità dell’ambiente sportivo, non rilevando la presenza di soggetti coinvolti in comportamenti violenti”.
C’è però un altro dettaglio: tutto ciò, compreso l’accesso confronto verbale fra le panchine, è avvenuto sotto gli occhi dei calciatori 14enni. Fra questi l’attaccante del Leone XIII Tiago Billò De Araujo,classe 2011, “figlio d’arte” del brasiliano Leonardo e della giornalista e conduttrice Anna Billò. Il ragazzino ha realizzato la rete del 2-0, prima che scoppiasse il finimondo. “Davvero una follia quello che è accaduto”, ha commentato incredulo il papà, che da tempo gira negli oratori e nelle scuole calcio proprio per parlare di fair play a genitori, allenatori e giocatori. Una testimonianza e poche parole che dicono tutto.
I vigili del fuoco della vicina caserma hanno spento le fiamme. Non ci sono persone coinvolte
I vigili del fuoco stanno accertando le cause del rogo nel deposito Atm di via Messina a Milano (foto archivio)
Un principio di incendio si è verificato questa sera all’interno del deposito di via Messina dell’Atm di Milano: le fiamme hanno interessato tre tram parcheggiati e altri due sono stati lievemente danneggiati.Fortunatamente non ci sono persone coinvolte. Da quanto è stato riferito, l’allarme è stato dato poco dopo le 20.30.
Sul posto sono intervenuti immediatamente i vigili del fuoco della caserma vicina che ora Atm ringrazia. Sono in corso gli accertamenti dei tecnici per accertare le cause dell’incendio.