E’ ben gradito un’applauso!!! Grazie
| novembre 2025 |
| Rifiuti speciali smaltiti senza “pulirli” nel Comasco: indagate 66 persone |
| Gli scarti venivano avviati in discarica con operazioni di “giro bolla“ senza alcun trattamento: in quattro accusati di associazione per delinquere, nei guai anche trenta autisti considerati conniventi |
Lurago d’Erba, 9 novembre 2025 – Una vasta gestione illecita di rifiuti scoperta dal Noe, il Nucleo Operativo Ecologico dei carabinieri, e dalla Dda di Milano, concentrato attorno ad alcune società del settore, anche operative nel Comasco: la Cereda Ambrogio srl di Lurago d’Erba e La Nuova Terra di Milano con sedi a Vertemate con Minoprio e Bregnano.
Nelle ultime ore, il sostituto procuratore Francesco De Tommasi, ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini a 66 persone fisiche e 10 società, a cui vengono attribuiti ruoli differenziati nella raccolta, gestione e smaltimento non a norma di rifiuti di vario genere. Di associazione a delinquere sono accusati i vertici della Cereda – Ambrogio Paolo Cereda, presidente del Cda e Giovanna Gulia Cereda, amministratore delegato – assieme a due dipendenti, Danilo Mazzola, responsabile commerciale e Luca Riva, responsabile della logistica: tra 2020 e 2023 avrebbero gestito ingenti quantitativi di rifiuti, attraverso la simulazione di operazioni di recupero, in realtà non sottoposti ad alcun trattamento.
Il “giro del fumo” – In concorso sono chiamati una trentina di autisti, tra cui molti dipendenti, per aver ricevuto, trasportato, recuperato, smaltito e gestito “clandestinamente e abusivamente”, decine di tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi. I rifiuti misti, tra cui metalli, provenienti da società esterne, sarebbero transitati nell’impianto della Cereda Ambrogio Srl solo sulla carta, senza subire alcun trattamento, e poi avviati in discarica con operazioni di “giro bolla“.
Traffici che avrebbero garantito alla Cereda Ambrogio srl, nel biennio 2021-2022, profitti per circa mezzo milione di euro. Viene inoltre contestata la gestione di 800 tonnellate di pneumatici fuori uso nel 2020, e 600 l’anno successivo, e altri 300 nel 2022, per i quali la società di Lurago d’Erba non era autorizzata al trattamento, facendone perdere la tracciabilità.

Il modus operandi – Le contestazioni della Dda sono molto articolate, e contestano molteplici casi di gestione non a norma dei rifiuti, come anche 124 tonnellate di rifiuti metallici, che sarebbero transitati verso la discarica senza operazioni di recupero. Le indagini sono arrivare a individuare anche altre società più piccole, tutte operative nel settore della gestione dei rifiuti.
Come la Floricoltura Ghezzi Giuseppe e la Ghema di Rovellasca, il cui rappresentante legale e amministratore unico Giuseppe Ghezzi, in concorso con altri, avrebbe organizzato il ritiro e la gestione di rifiuti portati o prodotti nelle due aziende, circa 360 tonnellate di cemento e derivati da demolizione, conferendoli nel 2022 nel cantiere della società Como Calcio 1907 a Mozzate, fittiziamente trasformati in aggregati riciclati senza effettuare le operazioni di recupero previste dall’autorizzazione ambientale.

