E’ ben gradito un’applauso!!! Grazie
venerdì 17 ottobre 2025
| Sigfrido Ranucci e l’auto esplosa: “Stanotte contro di me salto di qualità” |
| articolo Redazione Adnkronos: https://www.adnkronos.com/cronaca/sigfrido-ranucci-e-lauto-saltata-in-aria-stanotte-contro-di-me-salto-di-qualita_5WbO5zxuUp4rGTdwgGdwoA |
| Il giornalista ha presentato denuncia in seguito all’esplosione avvenuta davanti alla sua abitazione: “Chi è stato? Impossibile dirlo adesso”. L’indagine: ordigno lasciato tra due vasi |

Sigfrido Ranucci ha “ricostruito con i carabinieri quanto è successo ieri. C’è una lista infinita di minacce, di varia natura, che ho ricevuto e di cui ho sempre informato l’autorità giudiziaria e di cui i ragazzi della mia scorta hanno sempre fatto rapporto. Io comunque mi sento tranquillo nel senso che lo Stato e le istituzioni mi sono sempre state vicine in questi mesi. Quello di stanotte è stato un salto di qualità preoccupante perché proprio davanti casa, dove l’anno scorso erano stati trovati dei proiettili“. A dirlo il giornalista e conduttore di Report, lasciando gli uffici della Compagnia Carabinieri Trionfale dove ha presentato denuncia in seguito all’esplosione, avvenuta la scorsa notte, che ha distrutto la sua auto parcheggiata davanti casa a Campo Ascolano, comune di Pomezia, alle porte di Roma.
Racconta il giornalista: “Ho sentito un boato tremendo, erano le 22.17. Sono riusciti a sentirlo anche i carabinieri attraverso l’audio di alcune persone, che erano in zona, e che stavano registrando con il telefono in quel momento”.
In merito al rafforzamento del livello di protezione Ranucci conferma il passaggio alla macchina blindata. Chi è stato? “È impossibile dirlo in questo momento: si tratta un contesto abbastanza allargato ed è su quello che sono state fatte le segnalazioni in questi mesi”, spiega il giornalista.
L’indagine: ordigno lasciato tra due vasi – E’ stato lasciato tra due vasi esterni, presumibilmente con la miccia accesa, l’ordigno rudimentale che questa notte è esploso davanti all’abitazione del giornalista. Un ordigno dunque che non sarebbe stato azionato a distanza né con un timer. Gli inquirenti che lavorano alle indagini stanno cercando eventuali telecamere che possano aver ripreso elementi utili a ricostruire chi ha posizionato l’ordigno
| Bomba distrugge le auto di Sigfrido Ranucci, un chilo di esplosivo piazzato sotto casa. Piantedosi: “Rafforzata la protezione” |
| C’è stato un forte boato, poi le fiamme. Il giornalista vive sotto scorta da tempo per le molte minacce ricevute per le sue inchieste con Report |

Paura per il giornalista e conduttore della trasmissione tv Report, Sigfrido Ranucci. Nella serata del 16 ottobre, poco dopo le 22, davanti alla sua abitazione a Campo Ascolano, frazione del comune di Pomezia (Roma), un’esplosione ha distrutto la sua automobile e quella di sua figlia. Le vetture erano parcheggiate una accanto all’altra. Un ordigno rudimentale era piazzato, secondo le prime informazioni, tra il cancello e i mezzi della famiglia Ranucci. C’era quasi un chilo di esplosivo. A dare la notizia è stato lo stesso Ranucci intervenendo a Rainews24 e le immagini del dopo esplosione sono state diffuse sul profilo X di Report. Non ci sono feriti, ma la figlia del giornalista era passata dal luogo dove è avvenuto lo scoppio poco prima: “Poteva ucciderla“.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri e gli investigatori della Digos, che hanno avviato i rilievi tecnici. Sull’episodio indaga l’antimafia di Roma. Al momento il pm della Dda Carlo Villani – coordinato dall’aggiunto Ilaria Calò – procede per danneggiamento con l’aggravante del metodo mafioso in attesa di ricevere le prime informative dalle forze dell’ordine intervenute. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha disposto il rafforzamento delle misure di protezione per Ranucci.
Report: “Esplosione potente, poteva uccidere” – In un post pubblicato sul profilo X della trasmissione Report si legge: “Questa notte un ordigno è stato piazzato sotto l’auto del giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci. L’auto è saltata in aria, danneggiando anche l’altra auto di famiglia e la casa accanto. La potenza dell’esplosione è stata tale per cui avrebbe potuto uccidere chi fosse passato in quel momento”.
Ranucci: “Mia figlia passata lì poco prima” – Al momento dell’esplosione il giornalista era a casa. La figlia, venti minuti prima, aveva parcheggiato la sua macchina accanto a quella del padre. Poi il boato.
“L’ordigno – racconta lo stesso Ranucci a Rainews – era tra il cancello di casa e le auto. L’esplosione ha distrutto la mia auto e quella di mia figlia, che era vicino. È stata molto forte. Da quello che mi dicono gli artificieri, pensano fosse un ordigno rudimentale con un chilo di esplosivo. Io ero rientrato da una ventina di minuti, poi mia figlia, poi sarebbe passato mio figlio. Potenzialmente avrebbe potuto uccidere una persona”.
Ranucci già in passato ha subito minacce e intimidazioni, tutte denunciate. Il giornalista è impegnato in queste settimane nella preparazione della nuova stagione di Report, al via il 26 ottobre su Raitre. “Non so dire – aggiunge Ranucci – se c’è un collegamento. In passato sì, abbiamo avuto minacce di varia natura. Abbiamo anche trovato qui dei proiettili, poi qualcuno ci seguiva. Sono tutti episodi denunciati“.
I vicini di casa di Ranucci: “Abbiamo sentito un boato…” – “Intorno alle 22.20 abbiamo sentito un boato. Pensavamo fossero i ragazzini che qui fanno i botti di Natale, ma la deflagrazione era davvero troppo forte. Noi abitiamo in fondo alla via e abbiamo sentito le pareti tremare. Mia zia, che abita invece proprio qui accanto, ci ha raccontato di una esplosione forte, che ha fatto cascare i quadri. La paura è stata tanta“, racconta all’Adnkronos una vicina di casa di Sigfrido Ranucci.
“Sappiamo chi vive qui – continua la donna – ma non ho pensato a una bomba, anche perché mai ci sono stati episodi simili. La mia impressione iniziale anzi è stata di una macchina elettrica esplosa. In strada era pieno di gente, chi non poteva scendere era affacciato alle finestre. L’atmosfera era davvero concitata“.
Piantedosi: “Rafforzata la protezione per Ranucci” – ”Piena solidarietà a Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia per il grave attentato di cui è stato vittima. Un gesto vigliacco e gravissimo che rappresenta un attacco non solo alla persona ma alla libertà di stampa e ai valori fondamentali della nostra democrazia. Ci sarà il massimo impegno delle forze di polizia per accertare rapidamente gli autori. Ho dato mandato di rafforzare al massimo ogni misura a sua protezione”, dice il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
Meloni: “Libertà e indipendenza dell’informazione sono valori irrinunciabili” – Vicinanza a Ranucci è stata espressa da colleghi, sindacati e dalle massime cariche dello Stato a iniziare da Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio manifesta “piena solidarietà al giornalista Sigfrido Ranucci e la più ferma condanna per il grave atto intimidatorio da lui subito. La libertà e l’indipendenza dell’informazione sono valori irrinunciabili delle nostre democrazie, che continueremo a difendere“.
“Un gesto gravissimo, vile, inaccettabile. Un ordigno ha fatto esplodere l’auto di Sigfrido Ranucci, davanti alla sua abitazione. Per fortuna nessuno è rimasto ferito, ma resta la gravità estrema di un atto che colpisce non solo un giornalista, ma la libertà stessa di informare e di esprimersi. A lui e alla sua famiglia la mia piena solidarietà e vicinanza“, scrive Guido Crosetto sul profilo X del ministero della Difesa.
“Quanto successo a Pomezia è di una gravità inaudita e inaccettabile. Totale solidarietà a Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia”, le parole del vicepremier Matteo Salvini sui social.
Di “grave atto intimidatorio” parla anche l’altro vicepremier Antonio Tajani che esprime “piena solidarietà” a Ranucci e alla sua famiglia. “Non esiste motivazione che possa giustificare questa violenza“, aggiunge.
”La nostra piena solidarietà a Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia per l’attentato incendiario di questa notte. C’è viva preoccupazione per quanto successo: un gesto profondamente inquietante perché quando si attacca un giornalista si attacca la democrazia”, sottolinea la Giunta esecutiva centrale dell’Anm.
La Rai: “Respingiamo con forza ogni minaccia“ – L‘ad Rai Giampaolo Rossi e l’intera azienda “si stringono al fianco di Sigfrido Ranucci ed esprimono massima solidarietà per il grave e vile attentato intimidatorio“. “Il ruolo della Rai e di chi opera al suo interno è quello di garantire dialogo, pluralismo e rispetto nel racconto quotidiano del nostro tempo – si legge in una nota -. La Rai respinge con forza e determinazione ogni minaccia contro chi svolge il proprio lavoro nel Servizio Pubblico. L’essenza vitale della nostra democrazia è la libertà informativa che la Rai garantisce e che i suoi giornalisti rappresentano“.
Usigrai: “Attentato ci riporta agli anni più bui”. – “Un attentato spaventoso che ci riporta indietro agli anni più bui. Siamo vicini a Sigfrido Ranucci alla sua famiglia dopo che nella notte la sua auto è esplosa davanti a casa. Pochi minuti prima era passata lì davanti la figlia“. A sottolinearlo è l’esecutivo dell’Usigrai. “Siamo certi che né Sigfrido né i colleghi di Report si lasceranno intimorire. Saremo sempre al loro fianco – continua l’Usigrai – affinché possano continuare liberamente il loro lavoro d’inchiesta. Abbiamo denunciato in questi mesi come la Rai abbia ridotto lo spazio a disposizione di Report e sopratutto il clima d’odio e insofferenza per le inchieste della redazione. In prima serata su Rai1 si è arrivati addirittura – da parte della seconda carica dello Stato – a definire i colleghi di Report ‘calunniatori seriali’, senza che né il conduttore né l’azienda prendessero le distanze. Una campagna d’odio contro il giornalismo d’inchiesta che deve finire“.

