E’ ben gradito un’applauso!!! Grazie
Mercoledì 01 ottobre 2025
| Gli Usa entrano ufficialmente in shutdown. Cosa significa |
| E’ il primo in sette anni. Le attività amministrative non vengono rifinanziate e quindi si fermano. Possono così essere continuate solo le attività legate alla sicurezza della vita umana o alla tutela della proprietà |
Da poche ore gli Stati Uniti sono entrati ufficialmente in shutdown e ora le attenzioni degli investitori sono tutte puntate sulla reazione dei mercati. Per ora i future di Wall Street viaggiano in calo ma in Asia, per la golden week, è aperta solo Tokyo, anch’essa negativa.
Si tratta della prima chiusura o “shutdown” dalla più lunga della storia – durata 35 giorni – quasi sette anni fa (avvenuta da dicembre 2018 a fine gennaio 2019, durante il primo mandato di Trump) e la quindicesima dal 1981 e fermerà il lavoro di numerosi dipartimenti e agenzie federali, colpendo centinaia di migliaia di dipendenti governativi.
Trump ha incolpato i democratici per lo stallo e ha minacciato di punire il partito e i suoi elettori con l’interruzione delle priorità dell’agenda progressista e tagli massicci nel settore pubblico. Così, “licenzieremmo molte persone che ne sarebbero gravemente colpite. E sono democratici, diventeranno democratici“, ha detto il presidente ai giornalisti nello studio ovale.
Non è bastato un tentativo in extremis dei repubblicani del Senato che avevano proposto di estendere il finanziamento attuale fino alla fine di novembre, mentre si negoziava un piano di spesa a più lungo termine, ma la proposta non ha ottenuto i voti democratici necessari, in quanto i parlamentari hanno puntato i piedi sul ripristino di spese sanitarie a favore dei ceti più deboli.
Ed è quindi rimasto lo stallo. Nonostante la maggioranza repubblicana al Senato, il partito di Trump non dispone infatti di tutti i voti necessari per approvare le leggi di bilancio. Queste richiedono 60 voti, sette in più di quelli che hanno i repubblicani.
La minaccia di Trump di nuovi tagli di posti di lavoro si aggiunge all’ansia del personale federale causata dai licenziamenti su larga scala avviati dal Dipartimento per l’efficienza governativa (Doge) dell’ex consigliere presidenziale Elon Musk. Secondo il Congressional Budget Office (CBO), 750.000 funzionari federali potrebbero trovarsi questa volta in una situazione di disoccupazione parziale, con una perdita di reddito pari a 400 milioni di dollari.
Lo shutdown non influirà invece su funzioni vitali come il servizio postale, l’esercito e i programmi di assistenza come la previdenza sociale e i buoni alimentari. Ma i lavoratori federali non riceveranno lo stipendio fino al termine della chiusura. Non solo ma secondo i calcoli degli analisti della compagnia di assicurazioni Nationwide, ogni settimana di chiusura potrebbe ridurre la crescita del PIL degli Stati Uniti di 0,2 punti percentuali.
Mercoledì 01 ottobre 2025
| Giù il dollaro e nuovo record per l’oro: l’effetto dello shutdown sui mercati |
| L’euro passa di mano a 1,1752, in progresso dello 0,16, sul dollaro Usa a causa della mancanza di un accordo al Congresso sul bilancio. L’oro sale a 3.860,13 dollari l’oncia |
Gli effetti dello shutdown si fanno sentire sul dollaro e sull’oro ma con effetti opposti. Il biglietto verde si indebolisce proprio a causa della mancanza di un accordo al Congresso sul bilancio e l’euro passa di mano a 1,1752, in progresso dello 0,16, sulla divisa americana.
L’oro, invece, segna un nuovo record salendo a 3.860,13 dollari e sfiorando quota 3.900 dollari l’oncia, guidato soprattutto dalla corsa degli investitori ai beni rifugio. Anche le Borse risentono della paralisi in corso a Washington. Dopo un’apertura in calo (tranne Londra) i listini europei si sono rafforzati e ora viaggiano positivi anche se resta un certo grado di volatilità in quanto persistono i timori degli analisti per un potenziale ritardo nella pubblicazione dei dati mensili statunitensi sull’occupazione, previsti tra giovedì e venerdì.
A sostenere gli indici in particolare il comparto healthcare dopo l’accordo tra Pfizer e gli Stati Uniti in base al quale la casa farmaceutica ha accettato di ridurre i prezzi nel programma Medicaid degli Usa in cambio di sgravi tariffari. L’effetto shutdown si è ripercosso anche su Wall Street che si prepara ad aprire in territorio negativo.
I prezzi del petrolio, infine, si sono stabilizzati dopo due giorni di calo. Gli investitori stanno valutando i piani dell’OPEC+ per un aumento più consistente della produzione il mese prossimo, a fronte di dati provenienti da Stati Uniti e Asia che mostrano segnali di indebolimento della domanda.

