E’ ben gradito un’applauso!!! Grazie
Giovedì 18 settembre 2025
| Proteste contro la manovra, la Francia scende in piazza: “Siamo un milione” |
| Cortei in diverse città francesi. Numerose le persone fermate |

È stato un “giovedì nero” in Francia, per le proteste di piazza contro la manovra, la stessa che ha portato alla caduta del premier François Bayrou. I sindacati e i manifestanti esultano: “In strada siamo più di un milione“. Per il governo invece sono stati “oltre 500.000 i manifestanti“, la metà. E il primo ministro francese Sébastien Lecornu, con un inatteso e inconsueto comunicato post cortei, ha assicurato di essere concentrato sui temi portati in piazza annunciando nuove consultazioni con i sindacati nei prossimi giorni.
Oltre 300 arresti nelle manifestazioni in tutto il paese – Ma non ha mancato di condannare “con la massima severità” le violenze contro le forze dell’ordine e i danneggiamenti avvenuti a margine della giornata di mobilitazione indetta da tutti i sindacati. Soltanto qualche incidente ha macchiato la giornata di mobilitazione. Il bilancio degli arresti è comunque importante. Secondo i dati ufficiali del ministero dell’Interno, 309 sono i fermati in tutta la Francia, mentre 10 sono i feriti tra i manifestanti, uno tra i giornalisti (di France TV) e 26 fra poliziotti e gendarmi. Si tratta di un bilancio lontano dalle giornate di violenza dei gilet gialli o delle manifestazioni contro la riforma delle pensioni del 2023.
A Parigi, il corteo è stato pacifico fino alla conclusione, a place de la Nation, quando sono scattate le abituali scene di guerriglia fra polizia – forte di uno schieramento massiccio di uomini e mezzi – e black bloc che non obbedivano all’ordine di dispersione. Prima di questi scontri in coda al corteo – con i manifestanti già rientrati a casa – c’erano stati lungo il percorso danneggiamenti a vetrine di negozi, soprattutto banche, oltre a pensiline spaccate e qualche falò acceso nelle strade.
Festeggia Bruno Retailleau, ministro dell’Interno, ha proclamato con soddisfazione: “La Francia non è stata bloccata“. Ma cosa rivendicano i francese? Tassa sui ricchi, riforma delle pensioni, inflazione e carovita: sono stati questi i temi dominanti nei circa 250 cortei che hanno percorso le strade di grandi città e piccoli centri del Paese. Non sono mancati gli appelli delle dimissioni rivolti al presidente Emmanuel Macron.
In attesa delle prossime mosse del premier francese Lecornu – L’impressione generale è che si attenda l’esito delle consultazioni del primo ministro Lecornu. Secondo alcuni analisti, se Lecornu avrà effettivamente ricevuto carta bianca da Macron per importanti concessioni, la conferma arriverà nei prossimi giorni. Abile negoziatore, Lecornu mantiene un canale aperto sia con Marine Le Pen sia con i socialisti, che continuano a minacciare la sfiducia ma non hanno chiuso la porta alle trattative.

