E’ ben gradito un’applauso!!! Grazie
Mercoledì 03 settembre 2025
| Istria settentrionale, una regione sommersa |
| Buie e Cittanova travolte da piogge torrenziali. La sensazione era quella di trovarsi in un territorio tagliato in più isole, senza collegamenti sicuri |

Martedì, le prime luci dell’alba hanno portato con sé un nuovo incubo d’acqua e fulmini. La costa istriana, già provata da precipitazioni eccezionali solo pochi giorni prima, è stata nuovamente travolta da un’ondata di maltempo che ha scaricato in poche ore quasi 100 litri di pioggia per metro quadrato. Torrenti di pioggia hanno travolto i territori di Buie, Umago, Cittanova, Momiano e Verteneglio, sommergendo strade, piazze e campagne. Le arterie principali sono diventate fiumi in piena, i collegamenti interrotti da frane, smottamenti e alberi abbattuti, mentre i Vigili del fuoco e la polizia lottavano senza sosta per garantire la sicurezza. Uno scenario apocalittico, in cui l’acqua divorava l’asfalto e si insinuava nelle abitazioni. La popolazione osservava impotente, stretta tra la paura e l’incredulità per un territorio che, nel giro di poche ore, sembrava essersi trasformato in un’immensa laguna.
Strade e traffico paralizzati – Questa nuova ondata di maltempo ha scaricato quantità record di pioggia in poche ore. In soli 60 minuti, a Umago sono caduti 98 millimetri, a Buie 108 millimetri, mentre Cittanova ha registrato addirittura 120 millimetri, segnando uno dei picchi pluviometrici più intensi dell’anno. Numerosi ingressi verso Buie sono stati chiusi, in quanto le strade principali e secondarie sono state sommerse dall’acqua o invase da detriti. Le forti correnti hanno travolto marciapiedi e carreggiate, superando spesso le protezioni e le barriere stradali, creando veri e propri fiumi in piena. In alcuni tratti, sono stati registrati smottamenti e cadute di alberi, che ha reso la viabilità estremamente pericolosa. Le abitazioni al piano terra sono state invase dall’acqua, causando danni materiali e strutturali ancora non quantificabili. I Vigili del fuoco lavoravano senza sosta per eliminare l’acqua davanti alle palazzine e liberare le strade più critiche. Le strade principali e i collegamenti con le periferie sono trasformati in torrenti impetuosi con l’asfalto che è spesso invisibile sotto l’acqua e il rischio di incidenti è altissimo. La situazione rimane drammatica e altamente instabile, con le autorità che invitano i cittadini a evitare di recarsi nelle zone sopra indicate almeno fino al miglioramento delle condizioni meteorologiche. Le immagini arrivate dalle strade raccontano delle città sospese tra il silenzio inquietante e la furia dell’acqua.

Situazione critica – Cittanova è stata la località più colpita. La cittadina si è svegliata paralizzata, cantine e piani terra allagati, strade ridotte a torrenti e il traffico in tilt. La pioggia incessante ha sommerso soprattutto le zone più basse della località, trasformando strade e parcheggi in specchi d’acqua impetuosa. La polizia locale è intervenuta immediatamente, posizionando pattuglie per impedire il passaggio degli automobilisti e limitare i rischi. L’acqua, che scorreva veloce tra le vie, poteva nascondere buche e tombini sollevati facendo sì che ogni errore si potesse trasformare in tragedia. Anche a Cittanova i Vigili del fuoco erano impegnati a eliminare l’acqua accumulata davanti alle palazzine per cercare di limitare i danni agli edifici e alle abitazioni.
Il comandante dei Vigili del fuoco regionali, Dino Kozlevac, ha confermato che la situazione è stata particolarmente critica. “A Cittanova abbiamo ricevuto il numero più alto di chiamate di soccorso. Le squadre locali sono state immediatamente rinforzate con unità da Rovigno, Parenzo e Pinguente. Tutte le forze disponibili erano sul campo. A preoccupare non sono solo i danni immediati agli edifici, ma anche le infrastrutture, come la strada tra Verteneglio e Fiorini, che è stata completamente sommersa, diventando impraticabile a causa di una vera e propria colata d’acqua”, ha concluso.
Arteria principale fuori uso – La strada di Verteneglio, arteria principale che collega Cittanova e Buie con le località periferiche, è diventata un vero e proprio pericolo pubblico. In molti tratti l’asfalto è risultato scomparso, la carreggiata trasformata in fiumi impetuosi. Era impossibile distinguere il percorso. La strada appariva come un confine insormontabile, un simbolo della forza devastante del maltempo che ha paralizzato l’Istria settentrionale.
Buie, pur trovandosi in posizione sopraelevata, non è stata risparmiata dagli effetti del maltempo. La cittadina, che domina l’entroterra istriano, ha visto scorrere veri e propri torrenti lungo i vicoli del centro storico. Come nelle altre località, pure qui nelle campagne, i vigneti e gli oliveti hanno subito danni a causa del ruscellamento e della violenza delle piogge.

Paura e incertezza per il futuro – Diversi agricoltori lamentano la perdita di terreni erosi e colture compromesse. Le strade che collegano Buie alla costa sono state rese difficilmente percorribili: gravi i problemi di mobilità e isolate temporaneamente alcune frazioni. A Buie la mattina si è aperta con uno scenario quasi irreale. Le strade che collegano i diversi quartieri al centro città sono state spezzate da frane e smottamenti. Dal rione di Stazione per ore non è stato possibile raggiungere il centro, bloccato da due grossi cedimenti, uno tra il distributore di benzina e il semaforo, l’altro poco più in alto, lungo la strada alta che costeggia la zona sportiva, anche questa completamente sommersa dall’acqua: vi spuntavano appena le traverse nel campo di calcio. I flussi di traffico, già rallentati dalla pioggia battente, si sono così completamente interrotti. A complicare ulteriormente la situazione, il fatto che anche le vie verso la costa sono rimaste impraticabili e i lavoratori che all’alba tentavano di dirigersi verso Cittanova sono stati costretti a invertire la marcia, fermati dalle forze dell’ordine lungo il tratto di Verteneglio, dove l’acqua ha trasformato la carreggiata in un canale fangoso e ingovernabile.
La sensazione, per chi si muoveva tra queste strade, era quella di trovarsi in una città tagliata in più isole, senza collegamenti sicuri, con il territorio frammentato da frane, allagamenti e smottamenti improvvisi. Ma la preoccupazione più grande si è concentrata sulla zona di Rudine, dove l’acqua non si limitava a invadere le strade, ma premeva sulle fondamenta stesse della città. Il muro di contenimento che sorregge il campo sportivo in cemento ha iniziato a mostrare crepe profonde, dalle quali sgorgava un getto continuo e inquietante. Come detto ieri, la pressione dell’acqua “è tale da far temere il peggio, che l’intera barriera possa cedere di colpo”, riversando terra e detriti sulle palazzine sottostanti. Gli abitanti osservavano con ansia, scambiandosi sguardi carichi di paura. “Ogni goccia che cade ci fa tremare”, mormora una residente della zona, “perché pensiamo oramai che basti poco per far crollare tutto”. A Buie, come nel resto dell’Istria settentrionale, non è solo l’acqua ad aver invaso le case e le strade, ma pure l’incertezza, la fragilità di un territorio che sembra non riuscire più a difendersi.

Quartieri in emergenza – A Umago la Protezione civile ha ricevuto oltre 30 segnalazioni di allagamenti in poche ore. I quartieri residenziali sono i più colpiti, con abitazioni sommerse da acqua e fango. La situazione ha raggiunto livelli critici. La pressione dell’acqua ha sollevato tombini e chiusini, rendendo estremamente pericoloso percorrere qualsiasi strada, anche a piedi. Le immagini arrivate dalle zone più colpite mostrano automobili sommerse fino ai paraurti e strade dove la corrente scorre impetuosa, trasformando la città in un labirinto d’acqua.
“È come se avessimo vissuto due alluvioni in una sola settimana. Non abbiamo nemmeno avuto il tempo di ripulire le cantine dall’ultima volta, e già siamo di nuovo sott’acqua”, racconta un residente della zona di Monterol. Le squadre di soccorso hanno lavorato senza sosta con pompe idrauliche per svuotare scantinati e rimuovere l’acqua dalle strade, mentre i cittadini hanno tentato di proteggere le proprie case con sacchi di sabbia.
Un «treno» di tempeste – A Momiano, il maltempo ha fatto traboccare la fontana principale, trasformando la vicina strada viabile in un piccolo lago e impedendo il passaggio di veicoli e pedoni. Altri tratti sono stati sommersi, costringendo a interventi per recuperare i mezzi rimasti intrappolati nell’acqua e liberare le vie principali. Secondo i meteorologi di Istramet, il fenomeno registrato è quello del cosiddetto “oborinski vlak” (un treno di precipitazioni) che continua a colpire lo stesso territorio. Questo spiega perché, a distanza di pochi giorni, Cittanova e Umago, siano state travolte due volte di seguito. La violenza del maltempo non si è limitata alle piogge: in sole due ore sono stati registrati quasi 2000 fulmini, che hanno illuminato il cielo istriano come in un continuo bombardamento elettrico.

La voce delle istituzioni – Il DHMZ (Istituto meteorologico statale) ha emesso un’allerta, invitando la popolazione alla prudenza. “Il nord Adriatico rimarrà instabile ancora per tutta la giornata di martedì e mercoledì”, spiegano gli esperti. Sul piano operativo, la Protezione civile ha ribadito la necessità di segnalare tempestivamente ogni emergenza, mentre i comuni colpiti hanno allestito punti di supporto per le famiglie con case allagate. Le previsioni indicano che la situazione potrebbe migliorare solo da giovedì, con il ritorno del sole e di temperature più alte. Ma la tregua potrebbe essere breve in quanto già da venerdì sera nuove piogge sono possibili sulle aree settentrionali, mentre nel weekend non si escludono altri rovesci localizzati nell’entroterra. L’Istria settentrionale conferma ancora una volta la sua vulnerabilità ai fenomeni meteorologici estremi. Tra case allagate, strade interrotte, raccolti agricoli compromessi e un turismo che vive giornate di incertezza, l’emergenza mette in luce l’urgenza di piani di prevenzione più robusti.
In visita anche Boris Miletić – A visitare le aree colpite dal maltempo e dalle inondazioni è stato ieri mattina anche il presidente della Regione istriana, Boris Miletić, assieme alla vicepresidente regionale Gordana Antić, la quale ricopre pure la funzione di capo del Servizio della Protezione civile della Regione istriana. Nell’occasione Miletić ha incontrato il sindaco di Cittanova, Anteo Milos, come pure i rappresentanti della Protezione civile e degli altri servizi pubblici di emergenza presenti in quel momento nell’area.
“Purtroppo, come molte altre parti dell’Istria, anche Cittanova è stata duramente colpita dal maltempo verificatosi oggi. Gli addetti ai servizi cittadini competenti sono già sul campo. La priorità è assicurare ai cittadini la necessaria assistenza, la pulizia delle strade, come pure gli interventi urgenti nelle aree in cui si sono verificati i danni più gravi”, ha dichiarato il presidente della Regione istriana.
Le abbondanti precipitazioni hanno portato all’intorbidimento delle acque della rete di approvvigionamento idrico, allo sversamento delle acque di scarico, alle inondazioni delle parti inferiori della città, ma anche ai danni a una parte dell’infrastruttura stradale.
Nel ringraziare tutti coloro che sono intervenuti, Boris Miletić e Gordana Antić hanno voluto invitare la cittadinanza ad attenersi alle istruzioni degli uffici pubblici competenti e ad astenersi dai viaggi che non sono indispensabili. Come si legge nello stesso comunicato stampa della Regione, le Città di Cittanova e Buie inviteranno i cittadini danneggiati a rivolgersi agli uffici cittadini delle due autonomie locali per un (eventuale) risarcimento.

