E’ ben gradito un’applauso!!! Grazie
2025
| Daniel Ek, il fondatore di Spotify, ha investito 600 milioni in una startup di droni militari |
| Ha guidato il più grande round di finanziamento per la società tedesca Helsing, ora valutata 12 miliardi di euro e impegnata nella produzione di massa di sistemi d’arma autonomi |
Daniel Ek, fondatore e amministratore delegato della piattaforma di streaming musicale Spotify, ha guidato un investimento di 600 milioni di euro nella startup tedesca Helsing, specializzata nella produzione di droni da combattimento dotati di intelligenza artificiale. L’operazione, annunciata martedì 17 giugno attraverso la società di investimenti Prima Materia di Ek, porta la valutazione di Helsing a 12 miliardi di euro, confermandola come una delle aziende tecnologiche private di maggior valore d’Europa.
La trasformazione di Helsing da software a produttore di armi – Helsing è stata fondata nel 2021 da tre imprenditori tedeschi — Torsten Reil, Niklas Köhler e Gundbert Scherf, ex commissario del ministero della Difesa tedesco. L’azienda nasce come sviluppatrice di software militare basato sull’intelligenza artificiale, progettando programmi in grado di analizzare e combinare dati provenienti da sensori infrarossi, telecamere, radar e sonar montati sui veicoli da combattimento. Il suo prodotto di punta, Altra, elabora queste informazioni generando una mappa digitale del campo di battaglia aggiornata in tempo reale, fornendo così agli ufficiali una visione complessiva delle operazioni in corso. A partire dalla fine del 2023, però, Helsing intraprende un’evoluzione strategica: da fornitore di tecnologie software si trasforma in produttore integrato di sistemi d’arma.
La svolta hardware si concretizza con lo sviluppo del drone HX-2, un velivolo da combattimento elettrico presentato pubblicamente nel dicembre 2024. Questo dispositivo, capace di raggiungere obiettivi fino a 100 chilometri di distanza, rappresenta una generazione avanzata di armi autonome progettate per operare senza dipendere dai sistemi Gps tradizionali e per resistere alle interferenze elettroniche nemiche. La caratteristica distintiva risiede nella capacità di coordinamento multiplo: diversi droni possono formare sciami controllati da un singolo operatore attraverso il software Altra, creando così una rete di attacco distribuita.
La tecnologia sviluppata da Helsing è già trovato una sua prima applicazione sul campo in Ucraina, dove l’azienda tedesca ha avviato la fornitura di droni attraverso due commesse distinte al governo di Kyiv. La prima riguarda il modello di drone HF-1, progettato per resistere alle interferenze Gps utilizzate dalle forze russe. In questo caso, Helsing fornisce il software di controllo, mentre la produzione di 4mila unità è stata affidata a un partner ucraino la cui identità resta riservata per motivi di sicurezza. Il contratto, interamente finanziato dalla Germania, vale 500 milioni di euro. Diverso è l’approccio per il modello HX-2, che Helsing produce direttamente nella sua nuova fabbrica nel sud della Germania. Questa struttura, secondo TechCrunch, può assemblare oltre mille droni al mese e si occuperà della produzione di altre 6mila unità destinate all’Ucraina. L’azienda ha inoltre annunciato piani per replicare questo modello produttivo in altri paesi europei, nell’ottica di ridurre la dipendenza del continente da fornitori esterni nel settore della difesa.
L’investimento di Ek – Daniel Ek non è nuovo agli investimenti nel settore militare. Già nel 2021 aveva investito 100 milioni di euro in Helsing attraverso Prima Materia, la società di investimenti che ha fondato insieme a Shakil Khan, uno dei primi finanziatori di Spotify. L’operazione attuale rappresenta quindi un raddoppio della scommessa sull’azienda tedesca, con Ek che assume anche il ruolo di presidente del consiglio di amministrazione di Helsing. Prima Materia ha guidato il round di finanziamento insieme ad altri investitori istituzionali come Lightspeed Venture Partners, Accel, General Catalyst e il gruppo industriale svedese Saab.
Per sostenere questi massicci investimenti militari, Ek ha dovuto vendere una parte consistente delle proprie azioni Spotify. I dati di Music business worldwide mostrano come il fondatore abbia incassato 376 milioni di dollari dalle vendite di azioni nel solo 2024, accelerando un processo iniziato nel luglio 2023 che gli ha fruttato in totale 724 milioni di dollari. Nonostante queste cessioni significative, Ek mantiene saldamente il controllo della piattaforma musicale attraverso una struttura azionaria che gli garantisce il 29,1% dei diritti di voto pur possedendo solo il 14,3% del capitale. Questa strategia gli consente di finanziare la diversificazione dei propri investimenti senza perdere il comando operativo di Spotify.
L’orientamento verso l’industria bellica aveva già provocato proteste di alcuni artisti nel 2021, quando Ek fece il primo investimento da 100 milioni in Helsing. All’epoca, musicisti come Darren Sangita e Skee Mask avevano ritirato la propria musica dalla piattaforma e non si esclude che altri possano fare lo stesso ora che l’investimento viene consolidato. Riguardo a questo rischio Ek ha dichiarato al Financial Times: “Sono sicuro che la gente lo criticherà, e va bene così. Mi concentro su quello che penso sia giusto, e sono convinto al 100% che questa sia la cosa giusta per l’Europa”.

