PARIGI – Spettacolare incendio questa notte a Parigi, dove ha preso fuoco il campanile alto una trentina di metri che si erge sull’edificio che ospita il municipio del 12esimo arrondissement. Le fiamme, di origine ancora indeterminata, non hanno provocato vittime.
L’incendio, visibile in gran parte della capitale, è stato domato dopo tre ore di intervento dei pompieri, chiamati dopo le 3 del mattino e intervenuti con una sessantina di mezzi e 150 uomini. Le fiamme si sono sviluppate dal tetto ed hanno raggiunto il campanile che sovrasta l’edificio.
La guglia, secondo il responsabile dei pompieri, Matthieu Lamouliatte, necessita di verifiche quanto alla sua stabilità. Non ci sono tracce che lascino al momento pensare ad una natura dolosa dell’evento.
L’ex calciatore di Roma, Inter e Cagliari è finito in manette in Belgio. È accusato di traffico internazionale di stupefacenti
Radja Nainggolan con la maglia della Roma – (Foto LaPresse)
Grossi guai per Radja Nainggolan. L’ex calciatore di Cagliari, Roma, Inter e Spal è stato arrestato in Belgio con l’accusa di traffico internazionale di stupefacenti. Il giocatore belga, 36 anni, sarebbe attualmente sotto interrogatorio, come riferito dai colleghi di BruxellesToday.
Belgio, arrestato Radja Nainggolan – Nella mattinata sono state effettuate 30 perquisizioni tra Anversa e Bruxelles. Il procuratore Julien Moinil ha spiegato: “L’inchiesta si basa su presunti fatti di importazione di cocaina dall’America del Sud all’Europa via il porto d’Anversa, e la distribuzione in Belgio“. La procura di Bruxelles ha confermato lunedì mattina che l’ex centrocampista della nazionale, attualmente tesserato in un club di Serie B del suo Paese, è stato “privato della libertà” per il suo presunto coinvolgimento in un’indagine per traffico di droga.
“L’arresto di Nainggolan fa parte di un’indagine più ampia sulla criminalità organizzata, incentrata sulla distribuzione di cocaina in Belgio – si legge nel comunicato della procura -. Al momento gli interrogatori sono ancora in corso. Nel rispetto della presunzione di innocenza, non verranno fornite ulteriori informazioni“. Stamattina Nainggolan era atteso agli allenamenti del Lokeren-Temse, suo attuale club, e quando non è stato visto arrivare in molti si sono chiesti cosa stesse succedendo. Poi la notizia dell’arresto ha chiarito ogni dubbio. Non si tratta del primo problema di Nainggolan con le autorità del suo Paese. Nell’agosto del 2021 era stato fermato dalla polizia di Anversa, che gli aveva ritirato la patente per guida in stato d’ebbrezza e alta velocità. Alcuni mesi dopo invece era arrivato l’arresto, sempre ad opera della polizia, che aveva colto il calciatore alla guida senza il documento valido.
La carriera tra Belgio e Serie A – Genio e sregolatezza. Croce e delizia. La personalità di Nainggolan è sempre stata eccentrica, ma le sue doti in campo sono sempre state indiscutibili. Un “gladiatore” con lampi di genio fin dagli esordi nelle giovanili del Beerschot, squadra di Anversa poi fallita nel 2013. Nel 2005 l’arrivo in Italia, dove ha trascorso gran parte della sua carriera, indossando le maglie di Piacenza, Cagliari, Spal, Roma e Inter. Il mediano era poi rientrato in Belgio nel 2021 per militare nell’Anversa, dal quale sarebbe stato espulso due anni dopo per cattiva condotta. “Galeotta” in quel caso una sigarettaelettronica fumata in panchina, l’ennesimo episodio spiacevole che costrinse il club belga a sospendere il centrocampista. Rimasto senza contratto, la scorsa settimana Nainggolan aveva firmato per il Lokeren, squadra che milita nella serie B belga, segnando pure un gol nella sua partita d’esordio.
La mattina del 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche dell’Armata Rossa scoprirono il campo di concentramento e liberarono i superstiti
Sono trascorsi 80 anni dal giorno della liberazione di Auschwitz. È la mattina del 27 gennaio 1945 quando le truppe sovietiche dell’Armata Rossa, guidate del maresciallo Ivan Stepanovic Konev arrivarono per prime nella città polacca di Oswiecim (in tedesco Auschwitz), scoprendo il campo di concentramento e liberandone i superstiti. Le parole dei testimoni rivelarono per la prima volta, in maniera compiuta, gli orrori dei campi di concentramento. In quella cittadina vi era un complesso formato da almeno tre campi principali (comprendendo anche quelli di Birkenau e Monowitz) e una quarantina di sottocampi. L’apertura dei cancelli del campo fece conoscere non solo molti testimoni della tragedia, ma anchei metodi di tortura e annientamentoutilizzati in quel lager nazista.
La data del 27 gennaio in ricordo dell’Olocausto, il genocidio nazista che portò allo sterminio del popolo ebraico e di altre minoranze, è indicata quale data ufficiale agli Stati membri dell’Onu, in seguito alla risoluzione 60/7 del primo novembre 2005.
L’Italia ha formalmente istituitola giornata commemorativa, nello stesso giorno, alcuni anni prima della corrispondente risoluzione delle Nazioni Unite: essa ricorda le vittime dell’Olocausto, delle leggi razziali fasciste e coloro che hanno messo a rischio la propria vita per proteggere i perseguitati ebrei, nonché tutti i deportati militari e politici italiani nella Germania nazista.
Fino al primo gennaio 2022 l’Ente nazionale per la Memoria della Shoah Yad Vashem di Gerusalemme riconosceva nel mondo, 28.217 persone come Giusti tra le nazioni, cioè non ebrei che durante l’Olocausto si sono impegnati, a rischio della vita e senza nessun interesse economico, a soccorrere gli ebrei perseguitati, fra cui 766 italiani.
Esiste anche una Giornata europea dei Giusti che, sull’esempio del riconoscimento dato da Yad Vashem ai non ebrei che salvarono gli ebrei durante la Shoah, ricorda chi si è battuto contro tutte le persecuzioni e in difesa dei diritti umani. Il 10 maggio 2012 il Parlamento europeo ha istituito, su proposta di Gariwo la foresta dei Giusti, la Giornata europea dei Giusti che si celebra il 6 marzo, anniversario della morte di Moshe Bejski, che per 25 anni è stato presidente della Commissione dei Giusti di Yad Vashem.
Giornata della Memoria, ad Auschwitz la cerimonia con Mattarella e altri capi di Stato
Il 27 gennaio ricorre l’80esimo anniversario della liberazione di Auschwitz, dove è in corso la commemorazione con i leader mondiali. Ma da New York a Parigi a Roma sono tante le iniziative in programma, che includono mostre, spettacoli e proiezioni per mantenere viva la memoria della Shoah
Il 27 gennaio di ogni anno si celebra ilGiorno della Memoria,per ricordare le vittime della Shoah. Questa giornata, istituita in Italia con la legge 211 del 20 luglio 2000, commemora il 27 gennaio 1945, giorno in cui l’esercito sovietico entrò nel campo di concentramento di Auschwitz, scoprendone e rivelandone al mondo l’orrore. Si ricorda la Shoah, lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, gli italiani deportati nei campi di concentramento, la prigionia, la morte, nonché coloro che si sono opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. In tantissime città del mondo hanno già preso il via numerose iniziative culturali, mostre, spettacoli e incontri, per non dimenticare lo sterminio del popolo ebraico.
La cerimonia ad Auschwitz – Questa mattina sono cominciate a Auschwitz le commemorazioni per gli 80 anni dalla liberazione del campo di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau. Circa 50 sopravvissuti si sono recati al muro della morte di Auschwitz I, dove centinaia di persone furono fucilate, e hanno deposto candele e corone di fiori ai suoi piedi. Un uomo in testa al corteo indossa il berretto dell’uniforme data ai prigionieri dei campi di concentramento. Il presidente polacco Andrzej Duda pronuncerà anche un discorso prima di una cerimonia di 90 minuti a cui parteciperanno re Carlo e altri leader mondiali, compreso il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Questo appuntamento ha fatto slittare a domani, 28 gennaio, la tradizionale cerimonia prevista al Quirinale.
Il rifugio di Anna Frank ricreato a New York – A New York, presso il Center for Jewish History a Manhattan, è esposta fino al 30 aprile “Anne Frank The Exhibition”, una mostra che ricrea il contesto che ha plasmato la vita di Anna Frank dai primi anni a Francoforte in Germania fino all’ascesa del Nazismo che costrinse la sua famiglia a trasferirsi ad Amsterdam nel 1933, dove vissero in clandestinità fino al 1944, e alla sua morte nel campo di concentramento a Bergen-Belsen. Curata da Ronald Leopold, direttore della casa di Anna Frank di Amsterdam, e Tom Brink, a capo della divisione pubblicazioni e presentazioni del museo, “Anne Frank The Exhibition” ricrea, su una superficie di quasi 700 mq, il rifugio segreto di Anna Frank ad Amsterdam.
A Parigi le foto di Auschwitz scattate dai nazisti – A Parigi, al Memoriale della Shoah, è in mostra “Comment les nazis ont photographié leurs crimes, Auschwitz 1944” (“Come i nazisti hanno fotografato i loro crimini, Auschwitz 1944”), una raccolta di quasi 200 foto scattate nel 1944 per documentare l’arrivo degli ebrei ungheresi nel campo di concentramento. Nelle foto in bianco e nero, donne che fissano l’obiettivo, adulti seduti, sfiancati dal viaggio, vicino a un vagone, altri che attendono la ”selezione” tra i deportati ancora in grado di lavorare e quelli condannati alle camere a gas.
Le iniziative in Italia – In occasione del Giorno della Memoria 2025, sono numerose le iniziative organizzate in Italia per commemorare le vittime della Shoah. Ecco una panoramica dei principali eventi.
Milano – Lunedì 27 gennaio a Milano sono in programma diverse iniziative istituzionali: la deposizione delle corone in memoria dei partigiani,operai scioperanti, resistenti, ebrei torturati nel Comando generale nazista di Milano all’ex Albergo Regina in via Silvio Pellico e la commemorazione al Monumento del Deportato al Parco Nord. In Sala Alessi a Palazzo Marino si tiene un incontro tra gli studenti e le associazioni Aned, Anpo e Ucei. Alla sera, il Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” propone il concerto “Milano è memoria 2025 – Milano ricorda la Shoah”. Gli istituti superiori parteciperanno alla proiezione del film “LILIANA” (il racconto intimo e personale della straordinaria vita di Liliana Segre) al Cinema Ducale. Il Comune di Milano renderà, inoltre, pubblica la geomappa della popolazione ebraica censita a Milano nel 1938, sulla base della documentazione contenuta nel Fondo Israeliti conservato presso la Cittadella degli Archivi. Negli spazi underground della Stazione Garibaldi e del Passante ferroviario verrà proposta una mostra di opere realizzate dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Infine, il Memoriale della Shoah di Milano offrirà visite guidate gratuite per tutta la giornata, accompagnate da guide specializzate e studenti del programma Pcto.
Ferrara – A Ferrara, Il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah offre ingressi gratuiti e organizza incontri per le scuole, sia in presenza che da remoto.
Roma – Nella Capitale è previsto un calendario di 40 iniziative, tra cui incontri, visite guidate, mostre, spettacoli, presentazioni di libri e proiezioni cinematografiche. In particolare, oggi, alla Biblioteca Ennio Flaiano, si terranno incontri con le scuole sulla mostra “Io voglio vivere. La vera storia di Anne Frank“. Il Teatro del Lido di Ostia ospiterà lo spettacolo “Diva“, un omaggio alle donne che hanno rivoluzionato la scena berlinese degli anni ’20 e ’30. Al Teatro Biblioteca Quarticciolo, i bambini parteciperanno a un’attività teatrale ispirata alla storia di ebrei danesi che fuggirono verso la Svezia nel 1943. In serata, la Casa della Memoria e della Storia presenterà il libro “La notte dei ricordi” e al centro ebraico italiano il Pitigliani è in programma l’iniziativa “Storie e canti degli ebrei d’Europa – Bente Kahan, Marco Valabrega”. Il Museo Macro offrirà visite guidate della mostra “Post Scriptum. Un museo dimenticato a memoria” e proiezioni cinematografiche sulla memoria storica.
Firenze – A Firenze, si tengono eventi dedicati al Giorno della Memoria presso il Memoriale delle Deportazioni, il Museo Novecento e il MAD Murate Art District.
“Dalle carceri alla morte”, le storie degli italiani deportati durante il fascismo
Quale ruolo hanno avuto le carceri fasciste nella repressione, deportazione e uccisione di migliaia di italiani nei campi di concentramento nazisti? A pochi giorni dalla Giornata della Memoria, cerca di rispondere a questa e altre domande un progetto web finanziato dall’Ambasciata tedesca in Italia
Quale ruolo hanno avuto le carceri fasciste nella repressione, deportazione e uccisione di migliaia di italiani nei campi di concentramento nazisti? A pochi giorni dalla Giornata della Memoria, cerca di rispondere a questa e altre domande “Dalle Carceri alla Morte”, progetto web ideato e coordinato dal giornalista Francesco Bertolucci e finanziato dall’Ambasciata tedesca in Italia. Realizzato insieme all’associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti (Aned) coi video del regista Victor Musetti e la consulenza dello storico Costantino Di Sante, “Dalle Carceri alla Morte”, disponibile gratuitamente online, ha alle spalle una ricerca sul campo che ha portato a percorrere in poco meno di un anno oltre 10mila chilometri – dall’Italia alla Germania passando per l’Austria e toccando campi di concentramento come Dachau, Mauthausen ed Ebensee oltre alle carceri di Torino, Milano, Firenze, Roma, Bologna, Trieste, Genova e Sulmona.
Attraverso il sito che conta di quasi 8 ore di contributi tra video e audio – tra cui quelli di Aldo Cazzullo, Andrea Pennacchi e Francesco Filippi– è possibile capire perché si poteva finire nelle carceri fasciste durante il ventennio, conoscere il ruolo delle carceri fasciste nella deportazione, le storie di chi è stato deportato, chi venne deportato dall’Italia e perché sappiamo poco di tutto questo. Il tutto supportato da interviste audio a storici, una mappa interattiva che permette di conoscere il percorso fatto dai circa 40mila deportati italiani partiti da ogni singola stazione verso i campi, video spiegazioni sulle carceri più importanti e documentari che ripercorrono insieme ai parenti il viaggio compiuto da alcuni deportati verso i campi nazisti, con le storie di chi ce l’ha fatta e di chi, tristemente, nei lager ha perso la vita. Tra queste storie, quella del primo trasporto dall’Italia di deportati politici o di chi finì nei lager perché aveva organizzato il primo sciopero nell’Europa sotto il tallone nazifascista sfidando apertamente il Terzo Reich. Ma anche di chi venne deportato perché era parente di partigiani, era di fede ebraica o, suo malgrado, capitò nel posto sbagliato e nel momento sbagliato. Il sito è pensato anche per non udenti grazie alle trascrizioni di ogni singola intervista e i sottotitoli presenti in ogni video e per non vedenti grazie alla possibilità di ascoltare i testi.
Necessario l’intervento delle forze dell’ordine. La società marchigiana smentisce le prime ricostruzioni: la responsabilità è di “chi doveva occuparsi della sicurezza”
Scontri dopo l’Aquila-Sambenedettese
Spranghe e cinghie. In Serie D, scontri tra i tifosi dopo L’Aquila-Sambenedettese, gara di cartello della giornata vinta 3-0 dai marchigiani. Al termine dell’incontro, diversi tifosi rossoblù (un migliaio, in tutto, quelli sugli spalti) avrebbero invaso il campo per festeggiare il successo insieme ai giocatori. Alcuni però si sarebbero spinti fino al settore della curva riservato ai sostenitori di casa, che a loro volta sarebbero scesi sul terreno gioco. A quel punto sono iniziate le violenze, che avrebbero provocato anche dei feriti. È stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno dovuto lavorare a lungo per riportare la situazione sotto controllo.
La nota della Sambenedettese – In serata, però, la Sambenedettese ha diffuso una nota in cui “smentisce” la ricostruzione dei “disordini avvenuti alla conclusione della partita, quasi a imputare il fatto alla tifoseria ospite”.
Secondo la società, “quanto accaduto sembrerebbe da ricondurre alle opinabili scelte operate da chi doveva occuparsi della sicurezza. I tifosi della Sambenedettese che si trovavano in tribuna sono stati indirizzati verso la curva ospiti passando per il campo, per farli defluire dallo stadio. In quel mentre alcuni tifosi dell’Aquila, dalla propria curva, hanno scavalcato i cancelli e si sono diretti verso la curva ospiti. Tale fatto ha generato gli scontri. La mancanza di idonee misure di sicurezza ha reso possibile, altresì, che due tifosi dell’Aquila forzassero la porta di ingresso che dal campo conduce agli spogliatoi, fortunatamente senza esiti negativi per l’incolumità delle persone”.