Fabio Cudicini, spesso chiamato “Ragno Nero”, è stato un leggendario portiere italiano. Nato il 20 ottobre 1935 a Trieste, è famoso soprattutto per il suo periodo con l’AC Milan, dove ha vinto numerosi titoli, tra cui uno Scudetto, una Coppa dei Campioni e una Coppa Intercontinentale. Ha anche giocato per la Roma e l’Udinese durante la sua carriera.
Cudicini era noto per la sua incredibile agilità e costanza tra i pali, guadagnandosi il soprannome di “Ragno Nero” a causa del suo abbigliamento nero e delle sue parate acrobatiche. È morto l’8 gennaio 2025 all’età di 89 anni.
Addio al ‘Ragno Nero’, è morto Fabio Cudicini: l’ex portiere di Milan e Roma aveva 89 anni
Il cordoglio dei rossoneri per il “campione di tutto”
Addio a Fabio Cudicini, meglio conosciuto come il “Ragno nero”, storico ex grande portiere di Roma e Milan scomparso a 89 anni.
“La tela del Ragno sul nostro Cuore rossonero. Per sempre – si legge nell’annuncio del Milan sui social.- È scomparso Fabio Cudicini campione di tutto con il Milan, grande portiere e grande persona. Le condoglianze di tutti i rossoneri al figlio Carlo, cresciuto nel Club, e a tutta la famiglia. Ciao Fabio“.
Nato a Trieste il 20 ottobre 1935, Fabio Cudicini prima di approdare al Milan ha vestito le maglie di Udinese (tre stagioni), Roma (otto stagioni) e Brescia (una). In cinque stagioni con la maglia rossonera ha collezionato 183 presenze e ha vinto uno scudetto (1967-68), una Coppa dei Campioni (1968-69), una Coppa Intercontinentale (1969), una Coppa delle Coppe e una Coppa Italia. “Black Spider” (Ragno Nero) venne ribattezzato dalla stampa britannica dopo due grandi prestazioni a Glasgow e Manchester. Con la Roma, invece, erano arrivate una Coppa Italia e una Coppa delle Fiere, mentre ha ottenuto la salvezza in Serie B, indossando nella sua lunga carriera la casacca del Brescia.
Rino Tommasi in una foto d’archivio (ROBERTO ARCARI/CONTRASTO)
Famoso e amato giornalista sportivo, seguiva soprattutto boxe e tennis: aveva 90 anni
Mercoledì mattina è morto il giornalista sportivo Salvatore Tommasi, detto Rino, che aveva 90 anni e per molto tempo aveva raccontato lo sport sui giornali e in televisione: era nato nel 1934 a Verona, dov’è morto. Esperto principalmente di tennis e boxe, aveva lavorato per diversi quotidiani come laGazzetta dello Sport,Tuttosport e il Mattino, e per varie emittenti televisive.
Su Canale 5 fu il primo direttore dei servizi sportivi, all’inizio degli anni Ottanta, poi passò a Telepiù, dove divennero molto note e apprezzate le telecronache di tennis fatte assieme a Gianni Clerici, morto due anni fa. Seguì il pugilato non solo da giornalista e telecronista, ma anche come organizzatore, perché soprattutto negli anni Sessanta organizzò a Roma vari incontri piuttosto prestigiosi.
Per due volte, nel 1982 e nel 1991, fu premiato dall’ATP, il principale circuito tennistico maschile, come miglior scrittore di tennis dell’anno. Era esperto anche di altri sport, soprattutto americani: commentò diversi Super Bowl e seguì undici edizioni delle Olimpiadi (a Londra, nel 2012, fu premiato come uno dei giornalisti più presenti nella storia dei Giochi). Aveva uno stile molto particolare, tanto autorevole quanto coinvolgente e ironico. Era inoltre molto attento e interessato all’utilizzo dei numeri e dei dati ed era anche un eccellente inventore di neologismi e nuove espressioni per raccontare lo sport, soprattutto durante le telecronache con Clerici.
«Tommasi sembrava un computer umano, non sbagliava una data o il risultato di un incontro o un dato, mentre Clerici gli contendeva la capacità aneddotica e culturale. Non a caso, reciprocamente si chiamavano ComputeRino e Dottor Divago», ricorda ilCorriere della Sera. Dopo la notizia della sua morte, molti giornali hanno pubblicato una frase attribuita a Gianni Brera, forse il più noto giornalista sportivo italiano di sempre, che lo descriveva come «un cervello essenzialmente matematico però capace di digressioni epico-fantastiche quali consente uno sport come il pugilato. Io lo chiamo Professore senza la minima ombra di esagerazione scherzosa».
Il sito specializzato Ubitennis ha raccolto un po’ di neologismi e modi di dire introdotti da Tommasi e oggi diventati di uso comune nel racconto dello sport, in particolare del tennis: «Il suo personalissimo cartellino (quello usato per assegnare i round nella boxe, ndr), il 3-0 pesante, quello con due break di vantaggio, la palla calante che inevitabilmente portava ad una volèe perdente, il diritto anomalo, i tennisti che, chiamati a giocare di fino, rivelavano le umili origini, e poi la benedizione, la veronica, il ricamo che a volte diventava ricamino». Era famoso anche il circoletto rosso, il modo che usava per annotarsi sul taccuino un punto particolarmente spettacolare.
È scattato l’ordine di evacuazione per 40mila residenti ed è stato dichiarato lo stato di emergenza. Il rogo minaccia anche il Getty Villa Museum
Decine di migliaia di persone in fuga, edifici circondati dalle fiamme, vegetazione distrutta. Sono ore terribili per Los Angeles, in piena emergenza incendi. Le immagini che rimbalzano tra media e social network sono apocalittiche. È scattato l’ordine di evacuazione per 40mila residenti ed è stato dichiarato lo stato di emergenza.
View from the sky above LA. Pacific Palisades and Malibu engulfed in flames. Absolutely Horrific. pic.twitter.com/Q5O8XgEHng
Il fuoco minaccia le ville delle star di Hollywood – Il fuoco è divampato sulle colline sopra Los Angeles, alimentato da forti venti. L’area devastata è quella chiamata Pacific Palisades, che confina con le montagne di Santa Monica a nord-ovest della città. Si tratta di una zona tra le più ricche, con ville multimilionarie costruite nel mezzo di ripidi canyon. Anche l’attore James Woods ha documentato sui social, con un video, quanto sta accadendo. Nel video si vede la terrazza esterna della sua villa in fiamme.
Fiamme lambiscono il Getty Museum – Il rogo minaccia anche il Getty Villa Museum, ospitato in un edificio strutturato come un’antica villa romana, che contiene oltre 44.000 opere di arte antica. Katherine E. Fleming, presidente e ceo del J. Paul Getty Trust, che gestisce il museo ha dichiarato che “il personale e la collezione sono rimasti al sicuro. Fortunatamente, Getty ha compiuto grandi sforzi per ripulire la zona circostante dalla vegetazione – ha aggiunto – come parte dei suoi sforzi di mitigazione degli incendi durante tutto l’anno. Alcuni alberi e vegetazione in loco sono bruciati, ma il personale e la collezione sono rimasti al sicuro. Ulteriori misure di prevenzione degli incendi in atto presso la Villa includono lo stoccaggio dell’acqua in loco. L’irrigazione è stata immediatamente distribuita in tutto il terreno martedì mattina. Le gallerie del museo e gli archivi della biblioteca sono stati sigillati dal fumo tramite sistemi di trattamento dell’aria all’avanguardia. La costruzione a doppia parete delle gallerie fornisce anche una protezione significativa per le collezioni“.
Alcune scuole di Los Angeles hanno deciso di chiudere e le lezioni si spostano online. A Pasadena il centro per gli anziani è stato evacuato dato che le fiamme sono arrivate a un isolato dalla struttura: un centinaio di utenti, molti in sedia a rotelle, sono stati portati via dagli operatori.
The #PalisadesFire is absolutely exploding in West LA and is quickly moving toward homes in Pacific Palisades. The images just continue to get worse. Sadly, the weather for Wednesday calls for even worse winds gusting 60-90 MPH in the Santa Ana Mountains.
I numeri del disastro sono tutti in un post su X del Los Angeles County Fire Department: “2921 acri, 0% di contenimento”. “Il comportamento estremo dell’incendio – si legge – con macchie a breve e lungo raggio, continua a mettere a dura prova gli sforzi antincendio del Palisades Fire“.
L’amministrazione Biden ha garantito risorse federali e approvato aiuti di emergenza. “Vengo informato frequentemente sugli incendi nella zona ovest di Los Angeles. Io e il mio team siamo in contatto con i funzionari statali e locali e abbiamo offerto tutta l’assistenza federale necessaria per contenere i terribili incendi nelle Pacific Palisades“, ha dichiarato Biden in un comunicato.
The footage of the fire ripping through the Pacific Palisades neighbourhood of west Los Angeles is extraordinary. Watch ↓. 🇺🇸 🔥 pic.twitter.com/hzWhv7lytP
Mattarella si congratula con Meloni. La premier: “Grazie a chi ha contribuito al suo ritorno”
Cecilia Sala è tornata in Italia dall’Iran dopo essere stata liberata oggi 8 gennaio 2025. L’aereo decollato da Teheran con la giornalista, arrestata il 19 dicembre scorso e detenuta in isolamento nel carcere di Evin, è atterrato a Ciampino alle 16.10 circa. Sala, attesa dai genitori arrivati a Ciampino, sarà accolta anche dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal ministro degli Esteri Antonio Tajani.
A quanto si apprende, a prendere la giornalista a Teheran è andato personalmente il direttore dell’Aise Giovanni Caravelli.
È in volo l'aereo che riporta a casa Cecilia Sala da Teheran. Grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane e sta rientrando in Italia. Ho informato personalmente i genitori della giornalista…
Meloni: “Grazie a chi ha contribuito al suo ritorno” – “Grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane e sta rientrando in Italia“, si legge in una nota della presidenza del Consiglio. La presidente del Consiglio ha espresso “gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile il ritorno di Cecilia Sala, permettendole di riabbracciare i suoi familiari e colleghi“, si legge ancora nella nota di Palazzo Chigi in cui si sottolinea che la premier “ha informato personalmente i genitori della giornalista nel corso di una telefonata avvenuta pochi minuti fa“.
Mattarella si congratula con Meloni – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso alla premier i complimenti per il ritorno di Cecilia Sala in Italia. Successivamente, ha telefonato alla mamma della giornalista, che aveva incontrato nei giorni successivi all’arresto.
Tajani: “Criticati per silenzio ma senza parlare troppo si ottengono risultati positivi” – “Diplomazia e lavoro di squadra: Cecilia Sala sta tornando a casa!“, scrive sul social Xil ministro degli Esteri, Antonio Tajani, dopo la notizia della scarcerazione. Poi al Tg1 aggiunge: ”Grazie alla nostra diplomazia e ai nostri Servizi abbiamo ottenuto un risultato importantissimo. Siamo riusciti a portare a casa anche questa giornalista. Ci siamo impegnati tantissimo, siamo rimasti in silenzio, a volte prendendoci anche qualche critica, ma abbiamo sempre lavorato sottotraccia per cercare di ottenere i risultati. E i risultati sono arrivati. Senza parlare troppo si ottengono i risultati positivi e ci siamo riusciti“.
Governo e maggioranza – “Esprimo profonda e commossa gratitudine al governo e alla nostra diplomazia per l’impegno straordinario che ha permesso di ottenere, in tempi rapidissimi, un risultato davvero eccezionale. A Cecilia Sala e alla sua famiglia giunga il mio abbraccio e quello del Senato della Repubblica“, scrive sui social, Ignazio La Russa presidente del Senato. “Accogliamo con gioia e sollievo la notizia del ritorno a casa di Cecilia Sala. Esprimo un ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito alla sua liberazione: dalle autorità italiane, impegnate con determinazione, al personale diplomatico e a quanti hanno collaborato per giungere a questo risultato. A Cecilia Sala va il nostro abbraccio, con l’augurio che possa presto ritrovare serenità accanto ai suoi cari“: così il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana.
“Cecilia Sala liberata, è in viaggio per l’Italia, bentornata“, scrive il vicepremier in un messaggio sui social. “Abbiamo il cuore e il morale alle stelle“, dice all’Adnkronos Carlo Nordio, ministro della Giustizia.
Applausi bipartisan in Aula Senato e Camera per liberazione Sala – Un lungo applauso bipartisan ha accolto nell’Aula del Senato la notizia della liberazione di Cecilia Sala in Iran. “Con grande gioia annuncio che la giornalista Cecilia Sala è stata liberata ed è in viaggio verso l’Italia“, ha detto la presidente di turno, Mariolina Castellone. Per il governo è intervenuta la sottosegretaria agli Esteri, Maria Tripodi “Grazie alla nostra diplomazia, alla nostra intelligence e alla leadership esercitata dalla nostra presidente del Consiglio“, ha detto l’esponente dell’esecutivo.
Compagno di Cecilia Sala: “Gran lavoro italiano” – “Cecilia è libera. Un gran lavoro italiano. Grazie a tutti“. Lo scrive su Instragram Daniele Raineri, giornalista e compagno di Cecilia Sala, postando il video del goal di Fabio Grosso ai mondiali 2006 Italia-Germania.
Mercoledì 08 gennaio 2025
Cecilia Sala è libera, il padre: “Orgoglioso di lei, dal governo un lavoro eccezionale”
La giornalista arrestata a dicembre in Iran è stata rilasciata. Palazzo Chigi: “La premier Meloni ha informato personalmente i genitori”
Finito l’incubo per Cecilia Sala. La giornalista arrestata a dicembre in Iran è stata rilasciata e sta tornando in Italia oggi 8 gennaio a bordo di un aereo dell’Aeronautica militare. Lo rende noto Palazzo Chigi.
È in volo l'aereo che riporta a casa Cecilia Sala da Teheran. Grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane e sta rientrando in Italia. Ho informato personalmente i genitori della giornalista…
Cecilia Sala era stata arrestata lo scorso 19 dicembre per “violazione delle leggi della Repubblica Islamica“. Questa la formula usata dal ministero degli Esteri iraniano. “Grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane e sta rientrando in Italia“, fanno sapere da Palazzo Chigi.
L’arresto di Cecilia Sala e i giorni in cella – Dopo l’arresto, la giornalista è stata portata nel carcere di Evin. Una detenzione andata avanti in durissime condizioni: ha telefonato alla sua famiglia il 1° gennaio e ha detto di dormire sul pavimento della cella con solamente due coperte. All’interno non c’era nemmeno una brandina e le luci erano sempre accese. Ha raccontato di essere stata privata dei suoi occhiali da vista. Sala si trovava in un regime di isolamento completo e da quanto è emerso non avrebbe ricevuto il pacco consegnato dall’ambasciata alle autorità del carcere iraniano, che conteneva alcuni articoli per l’igiene, quattro libri, sigarette, un panettone e una mascherina per coprire gli occhi. Dal giorno dell’arresto si è messa in moto la macchina diplomatica per il suo rilascio. Trattative difficili e nell’ambito delle quali era stato chiesto il silenzio stampa.
Il caso di Cecilia Sala si era intrecciato con quello dell’ingegnere iraniano Mohammad Abedini Najafabadi, arrestato tre giorni prima della giornalista all’aeroporto di Malpensa, su mandato americano e che gli Stati Uniti chiedono all’Italia di estradare. Per il tecnico 38enne, il prossimo 15 gennaio, è stata fissata l’udienza davanti alla Corte d’Appello di Milano per discutere la richiesta dei domiciliari avanzata dalla difesa e su cui la Procura generale ha dato parere negativo ritenendo che non vi siano le garanzie per contrastare il pericolo di fuga. Dal canto suo l’Iran ha sempre smentito un collegamento tra le due vicende, respingendo l’ipotesi di una “ritorsione“. Meloni aveva affrontato il caso Sala anche nel faccia a faccia avuto con Donald Trump.
Scarcerata Cecilia Sala, Palazzo Chigi:“Intenso lavoro diplomazia e intelligence” – La notizia della scarcerazione di Cecilia Sala è stata data da Palazzo Chigi con una nota. Nessun dettaglio, al momento su come si sia arrivati alla liberazione e su cosa accadrà adesso.
Questa la nota integrale: “È decollato pochi minuti fa, da Teheran, l’aereo che riporta a casa la giornalista Cecilia Sala. Grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane e sta rientrando in Italia. Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, esprime gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile il ritorno di Cecilia, permettendole di riabbracciare i suoi familiari e colleghi. Il Presidente ha informato personalmente i genitori della giornalista nel corso di una telefonata avvenuta pochi minuti fa“.
“Diplomazia e lavoro di squadra: Cecilia Sala sta tornando a casa!“, scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Il padre di Cecilia Sala: “Orgoglioso di lei, lavoro eccezionale del governo” – “Sono orgoglioso di lei“, ha detto Renato Sala all’Ansa parlando della figlia. “Ho pianto soltanto tre volte nella mia vita. Credo che il governo del nostro Paese abbia fatto un lavoro eccezionale. Se mi sente la voce rotta, non vedevo l’orizzonte, è stato un lavoro di coordinamento straordinario. Confidavo nella forza di Cecilia“, ha aggiunto.
“Cecilia è libera. Un gran lavoro italiano. Grazie a tutti“, ha scritto su Instagram Daniele Raineri, giornalista e compagno di Cecilia Sala, in viaggia verso l’Italia, postando il video del goal di Fabio Grosso ai mondiali 2006 Italia-Germania.
Si è sviluppato vicino a un ricco quartiere residenziale ai piedi di una zona boschiva e si è esteso molto rapidamente per via del vento: migliaia di persone sono state evacuate
A Los Angeles, in California, si è sviluppato un grosso incendio che si è esteso molto rapidamente nel giro di poche ore, e per cui sono evacuate migliaia di persone in varie zone residenziali: al momento non ci sono notizie di persone morte.
L’incendio è divampato nella mattinata di martedì (ora locale) a Pacific Palisades, un ricco quartiere residenziale nella parte settentrionale della città, tra le montagne di Santa Monica e la zona costiera.
È iniziato vicino al Topanga State Park, una zona boschiva vicina alle montagne, e si è diffuso in maniera estramamente rapida per via dei venti molto forti in quel punto, che hanno raggiunto i 160 chilometri orari, combinati con un livello di umidità molto basso.
Si sono formati ingorghi di traffico per via delle molte persone che stanno cercando di lasciare quell’area ed è stata interrotta la corrente a migliaia di persone e in diverse contee, per limitare ulteriori estensioni dell’incendio. Sul posto ci sono centinaia di vigili del fuoco che cercano di riprendere il controllo della situazione.