E’ ben gradito un’applauso!!! Grazie
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| Troppe aggressioni agli arbitri, nel Lazio arriva lo sciopero dei fischietti: nessuna partita dall’Eccellenza alle giovanili |

Troppe violenze nei confronti degli arbitri. E allora il calcio laziale prende una decisione storica: si ferma per un weekend. E qualora non bastasse, lo stop diventerebbe ancora più lungo. La decisione è stata presa all’unanimità da tutti i presidenti delle varie associazioni arbitrali di categoria. Dunque nel prossimo fine settimana, dall’Eccellenza all’under 14, nessuno scenderà in campo. Una presa di posizione forte per dire basta alla violenza sui fischietti.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso il caso di Edoardo Cavalieri di Civitavecchia, aggredito durante Corchiano-Celere (III categoria, girone A) che ha riportato una prognosi di 30 giorni per l’infrazione del capitello radiale al gomito sinistro. Un danno grave, visto che il trentenne non potrà esercitare per diverso tempo la sua professione di fisioterapista. Ma è solo l’ultimo episodio di tanti.
Tra i più clamorosi quello del novembre 2018 che vide l’arbitro Bernardini finire in coma dopo un’aggressione alla fine della partita in Promozione fra la Virtus Olympia e l’Atletico Torrenova.
Nel 2019 invece toccò al 27enne Daniele Pozzi, che in seconda categoria fu inseguito fino alla sua auto e picchiato da tifosi e tesserati. Si tratta di una punta dell’iceberg, perché di violenze, anche verbali, ormai se ne contano a centinaia: solo fino al 31 maggio scorso erano stati 519 i casi rilevati in tutta Italia nei confronti degli arbitri, in aumento rispetto ai 334 del 2023.
Ora però l’Osservatorio Anti Violenza e tutti i presidenti di sezione hanno deciso di fermarsi, con una decisione ritenuta «insindacabile» e «necessaria», nonostante le recenti modifiche agli articoli 35 e 36 del Codice di Giustizia Sportiva per l’inasprimento delle sanzioni a carico di tesserati violenti nei confronti di arbitri. A nulla è valso il tentativo del presidente del Cra Lazio della Lnd, Roberto Avantaggiato, che invece dello sciopero aveva chiesto “solo” un ritardo nei match di 15′, con gli arbitri che invece non hanno fatto alcun passo indietro proclamando così uno sciopero che ha del clamoroso, a livello nazionale. E ora è probabile che l’esempio del Lazio presto possa essere seguito da altre Regioni.

