In Lombardia oltre 13mila vittime per le particelle inquinanti. Inizio ottobre da dimenticare: polveri sottili sopra la norma in tutto il territorio

Un velo di foschia sulla pianura padana, tra alta pressione e inquinamento. Lo ha ripreso il satellite Copernicus Sentinel-3, con una foto che è diventata l’immagine del giorno, mercoledì scorso. “All’inizio di ottobre – spiegano dal programma dell’Unione Europea, che si definisce come un occhio sulla Terra – un sistema di alta pressione ha portato cieli sereni nel Nord Italia, ma anche la crescita di concentrazioni di particolato nella valle del Po“.
I dati nelle province – I dati delle centraline Arpa, in effetti, lo confermano: da inizio ottobre, praticamente in quasi tutte le città lombarde, si rileva la crescita di Pm10 e, soprattutto, delle Pm2.5. Solo per restare ai dati di Arpa Lombardia nei capoluoghi lombardi del 4 ottobre, ovunque si sono registrati valori superiori ai 10 microgrammi/m3 indicato come limite annuale per le Pm2,5: 27 la concentrazione media a Brescia, 32 a Bergamo, 24 a Como, 29 a Lecco, 15 anche a Sondrio.
In aumento anche le Pm10. Per ora, secondo i dati delle medie delle centraline Arpa, solo Mantova ha bruciato il bonus annuale dei 35 giorni di superamento delle Pm10 previsto dall’Europa. Brescia è andata sopra i limiti 23 volte, Bergamo 14, Como 13, Lecco 5, Sondrio 3.
Rischio salute e mortalità – Per quanto i trend, rispetto agli anni passati, siano in aumento, resta forte l’impatto delle polveri sottili sulla salute. Secondo l’elaborazione dei dati Eurosat fatta da Openpolis, l’Italia ha il record in Europa di 140 morti al giorno a causa dell’inquinamento, in particolare per l’esposizione al Pm2.5, con la Pianura Padana tra le zone più a rischio.
Se prendiamo i dati dell’Agenzia europea dell’ambiente (gli ultimi sono del 2020), e consideriamo lo scenario che rappresenta la mortalità che potrebbe essere evitata se fossero rispettati i valori raccomandati dall’Oms nelle linee Guida del 2021 (45 microgrammi al giorno invece dei 50 attuali per Pm10; 5 microgrammi invece di 10 come soglia annuale delle Pm2.5), in Lombardia abbiamo oltre 13mila morti premature legate alle Pm2.5, oltre 35 al giorno.
Smog, la foto impressionante del satellite Copernicus sull’inquinamento della Pianura Padana
Il 3 ottobre Milano e molte altre città della Pianura Padano hanno raggiunto concentrazioni record di polveri sottili PM 10 e PM 2,5

Che sia la Pianura Padana sia una delle zone più inquinate d’Europa è risaputo. Ma vederlo in fotografia dallo spazio è impressionante. Ma negli ultimi giorni il livello di smog è stato impressionante. Mercoledì Milano è risultata avere il livello quotidiano di polveri sottili più alto del mondo, peggio di Pechino, Shanghai e New Delhi. Lo smog di quel giorno è stato immortalato dal satellite europeo Copernicus in un’immagine satellitare in cui è chiaramente un velo di foschia che si estende dal Piemonte al Mar Adriatico.
All’inizio di ottobre, scrivono gli analisti, “un sistema di alta pressione ha portato cieli sereni sul Nord Italia, ma anche un aumento delle concentrazioni di particolato nella Pianura Padana. Secondo le autorità locali, in città come Milano e Torino, i livelli di PM 10 e PM 2,5 hanno superato le soglie e i limiti dell’Organizzazione mondiale della sanità per i principali inquinanti atmosferici che comportano rischi per la salute”.
I rischi delle polveri sottili – Il particolato fine si divide a seconda della grandezza in PM 10 (più grande) e PM 2,5 (più piccolo). Queste emissioni sono principalmente legate all’industria e alla combustione di combustibili fossili. Il PM2,5 ha una vita più breve del PM10 grossolano e tende a rimanere più vicino alla fonte di inquinamento, essendo raro il trasporto a lungo raggio del PM2,5.
Tuttavia – spiegano gli esperti del Copernicus – “a causa delle dimensioni delle particelle, il PM2.5 può penetrare nei polmoni ed entrare nel flusso sanguigno. L’esposizione continuata contribuisce allo sviluppo di malattie respiratorie e cardiovascolari o di cancro ai polmoni. Il potenziale aumento delle emissioni durante l’autunno può essere in gran parte compensato dall’aumento dei venti e delle precipitazioni tipici di questa stagione”.

