Il decreto Piantedosi imponeva alle navi umanitarie di effettuare una sola operazione di soccorso. Ma l’emergenza migranti ha imposto un cambio di passo: per Frontex sbarchi in Italia cresciuti del 115%
La nave umanitaria Ocean Viking ha effettuato nelle ultime 48 ore ben 15 operazioni di salvataggio, portando a bordo complessivamente 623 migranti recuperati da piccole imbarcazioni in difficoltà. Lo ha comunicato la ong Sos Mediterranee a cui l’imbarcazione fa capo: «Si tratta della più grande operazione di soccorso di sempre della Ocean Viking» ha comunicato medesima ong. La nave ha fatto rotta su Porto Empedocle, dove ha sbarcato parte dei naufraghi e successivamente su Civitavecchia. Tutte le operazioni sono avvenute in coordinamento con le autorità italiane e sono lo specchio dell’aggravarsi della situazione lungo la rotta del Mediterraneo centrale.
Dei 15 salvataggi, specifica ancora Sos Mediterranee, 14 sono avvenuti nel tratto di mare compreso tra il porto tunisino di Sfax e Lampedusa «nella regione di ricerca e salvataggio maltese , coordinati dalle autorità italiane». Tra i sopravvissuti ci sono 15 bambini, 146 minori non accompagnati, e 462 adulti. Provengono principalmente da Sudan, Guinea, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Benin e Bangladesh.
Come detto il complesso dell’operazione è uno scenario nuovo rispetto a soltanto pochi mesi fa e disciplinato dal contestato decreto Piantedosi approvato in via definitiva lo scorso febbraio: quest’ultimo chiedeva alla navi ong di effettuare un solo salvataggio e poi a fare rotta immediatamente verso il porto di sbarco indicato dal Viminale. In questi mesi i migranti sono stati più volte indirizzati verso porti lontani dal punto di soccorso (La Spezia, Livorno, Ravenna…). L’intento dichiarato era quello di limitare l’azione delle sigle umanitarie ritenute dal governo un elemento di «pull factor» cioè di attrazione dei barchini dei migranti. Solo nel caso di situazioni di pericolo e di urgenza le ong possono effettuare salvataggi multipli ma in coordinamento con le autorità nazionali. Ed è quanto è avvenuto nelle ultime ore.
La situazione infatti è rapidamente mutata, trasformandosi in una emergenza: da gennaio sono arrivati sulle coste italiane 94.792 migranti, più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2022. Il quadro si fa più drammatico col passare delle ore: tra venerdì e oggi la sola Lampedusa ha registrato 36 approdi, per un totale di circa 1.600 migranti. Altri 250 hanno raggiunto Pantelleria. Le operazioni sono rese più complicate dal fatto che gruppi di piccole dimensioni affrontano la traversata su piccoli barchini . L’ultimo rapporto di Frontex – l’agenzia Ue per il controllo dei confini – segnala un incremento di passaggi lungo la rotta centrale del Mediterraneo (quella diretta in Italia) del +115% mente tutte le altre sono in calo.
Mutato il quadro generale, mutata anche la strategia: di fatto è scattato un «armistizio» – previsto come detto dallo stesso decreto Piantedosi in casi di emergenza – e viene consentito alle ong di effettuare più salvataggi prima di dirigersi al porto di sbarco. I salvataggi – come è stato nel caso della Ocean Viking – vengono portati a termine effettuati anche nella zona di competenza di Malta. Quest’ultima – come è noto – non ha sottoscritto l’accordo del 1979 che regola la ricerca e il soccorso di imbarcazioni in difficoltà, ritenendo la zona di competenza assegnatale troppo estesa rispetto alle capacità dell’isola.

