In città il termometro è salito a 45 gradi, ma manca l’energia per l’aria condizionata e per i depuratori Il ministro Musumeci: «Situazione assurda». A Siracusa toccati i 48 gradi
«I cavi interrati non hanno resistito al calore». È questa la principale causa della grave emergenza che ha colpito Catania e altri luoghi del mondo etneo. Proprio mentre in città si sono toccati oggi i 45 gradi (48 a Siracusa!), e mentre le previsioni parlano di altre giornate da bollino rosso. Ad affermarlo è Nello Musumeci, Ministro per la Protezione Civile, al termine di un incontro in prefettura nel capoluogo etneo, dove da giorni, in molti quartieri, manca luce e acqua.
Ai lavori hanno partecipato anche i capi Dipartimento nazionale e regionale della Protezione civile, Fabrizio Curcio e Salvo Cocina, il sindaco Enrico Trantino e la prefetta Maria Carmela Librizzi. A Catania, colpita dal caldo torrido come il resto dell’Isola, è in atto un’emergenza mai vista prima in questo ambito.
Vi sono zone dove da oltre 72 ore mancano sistematicamente luce ed acqua, poiché «Sidra» (società partecipata al 100% dal Comune che gestisce la rete idrica nel capoluogo etneo e in alcuni paesi dell’hinterland) ed altri fornitori, senza l’erogazione dell’energia elettrica, non possono garantire il servizio dell’acqua.
Alcuni esperti avevano subito notato che i continui e prolungati blackout non erano giustificati dall’aumento, se pur significativo, del consumo dell’energia elettrica per far funzionare i climatizzatori. Vi doveva essere anche una causa infrastrutturale. E la spiegazione è stata data dal Ministro Nello Musumeci: «L’eccessivo caldo ha determinato un’incapacità di resistenza al calore dei cavi interrati. Oltre 500 tra tecnici e operai sono al lavoro per fare fronte all’emergenza». E la situazione non è affatto risolta: «Altri due giorni saranno difficili: oggi e domani — ha aggiunto Musumeci — anche se da domani pomeriggio il nostro servizio meteo prevede un leggero miglioramento con un vento di maestrale che dovrebbe aiutare a ridurre la temperatura». Per far comprendere la gravità della situazione lo stesso ministro Musumeci parla di una «situazione assurda».
«Per evitare il ripetersi di tale assurda situazione, l’Enel provvederà ad investire nei prossimi due anni 412 milioni di euro del Pnrr per il potenziamento e l’adeguamento della rete elettrica», ha detto il ministro.
La questione dell’ammodernamento delle infrastrutture in Sicilia e in Italia rimane cruciale. «Stiamo pagando da un lato il cambiamento climatico, al quale già da qualche anno avremmo dovuto guardare con maggiore attenzione, dall’altro lato un’infrastruttura che non appare assolutamente adeguata al nuovo contesto», ha aggiunto Musumeci. continua a leggere



