I grattacieli di Milano, ecco i magnifici dieci


Il Bosco Verticale:

Bosco_Verticale_from_UniCredit_Tower,_Milan_(17591709258)[1]

Il più bel grattacielo del mondo per il 2014 è tutto italiano: il Bosco verticale di Milano, dell’architetto Stefano Boeri ha infatti vinto l’International Highrise Award, assegnato a Francoforte.

il Bosco verticale in zona Porta Nuova, progettato da Boeri Studio e realizzato dal gruppo Hines Italia di Manfredi Catella. Premiato nel 2015 dal Council on Tall Buildings and Urban Habitat di Chicago, il complesso – composto da due torri alte 110 e 80 metri – incorpora il verde urbano attraverso un sistema di ampie terrazze sulle quali sono stati piantati numerosi alberi e oltre 90 specie di piante

La torre Unicredit

porta-nuova-grattacieli[1]

  • Torre Unicredit: 31 piani per 230 metri di cui 152 di corpo e 78 di guglia;
  • Torre B: 21 piani per 100 metri di altezza;
  • Torre C: 11 piani per 50 metri di altezza

La Torre Unicredit con i suoi 230 metri di altezza è il grattacielo più alto di Milano e d’Italia

La Torre Unicredit è un grattacielo ubicato nel Centro Direzionale di Milano. Con i suoi 230 metri di altezza alla guglia è uno degli edifici più alti d’Italia dopo l’Antenna RAI di Caltanissetta.

La torre fa parte di un complesso di tre edifici disposti a semicerchio intorno a piazza Gae Aulenti progettato dall’architetto César Pelli e calcolato dalla società di Ingegneria MSC Associati s.r.l. di Milano.

La torre Isozaki

2014-11-13-citylife-dritto-8[1]

Altezza Antenna/guglia: 247 m
Tetto: 207 m
Piani 50
Area calpestabile 53000 mq
Ascensori 14 (di cui 6 panoramici)
Architetto Arata Isozaki e Andrea Maffei
Ingegnere Favero&Milan Ingegneria (preliminare e definitivo)Studio Iorio e ECSD Srl (esecutivo)
Appaltatore Colombo Costruzioni S.p.A.
Proprietario Allianz
Proprietario storico  Assicurazioni Generali

La torre Isozaki, soprannominata il Dritto, è un grattacielo progettato dall’architetto giapponese Arata Isozaki e dall’architetto italiano Andrea Maffei e si trova a Milano.

Il «Curvo» di Daniel Libeskind

201311121611304283_citylife[1]

Condizioni In costruzione
Costruzione 2015-2018
Uso uffici
Altezza 173 m
Piani 34
Realizzazione
Architetto Daniel Libeskind

La torre Libeskind, soprannominata il Curvo, fa parte del progetto di riqualificazione della storica Fiera di Milano, essa raggiungerà un’altezza di 173 metri e porta il nome del suo disegnatore, l’architetto americano Daniel Libeskind. L’edificio è concepito come parte di una sfera ideale che avvolge la piazza delle Tre Torri ed è stato studiato per ospitare uffici. La torre è caratterizzata dalla forte iconicità della sua forma curva, con il suo nucleo di distribuzione verticale prismatico, che in parte fuoriesce dalla sagoma.

Lo «Storto» di Zaha Hadid

8759-torre_hadid_2013[1]

Condizioni In costruzione
Costruzione 20142016
Uso Uffici
Altezza 175 m
Piani 44
Realizzazione
Architetto Zaha Hadid
Proprietario Generali

La torre Hadid, soprannominata lo Storto, è uno dei tre grattacieli, il secondo per altezza, previsti nel progetto CityLife, il cui scopo è la riqualificazione della zona dell’ex Fiera di Milano. Una volta completata, diventerà la sede degli uffici di Milano del Gruppo Generali

Il Diamante

DSC02684[1]

La Torre Diamante (detta anche Diamantone o Diamond Tower) è un grattacielo che sorge nel Centro Direzionale di Milano, tra viale della Liberazione e via Galilei.

Condizioni In uso
Costruzione 20102012
Uso uffici
Altezza Tetto: 140 m
Piani 30+4 interrati
Area calpestabile 290.000
Realizzazione
Architetto Kohn Pederson Fox

Il grattacielo Pirelli

1687726981[1]

Condizioni In uso
Costruzione 1956-1960
Inaugurazione 4 aprile 1960
Stile Movimento Moderno
Altezza Tetto: 127,10 m
Piani 32
Area calpestabile 24.000 m²
Realizzazione
Architetto Gio Ponti
Ingegnere Pier Luigi Nervi
Proprietario Regione Lombardia e Comune di Milano

Il 18 Aprile 2002, un piccolo aereo turistico colpisce il ventiseiesimo piano del Pirellone: la sede della regione Lombardia

Costruito tra il 195o e il 1960, il grattacielo Pirelli è il capolavoro di Gio Ponti. A commissionare la torre, che dal 1987 ospita il consiglio regionale della Lombardia, è stato il gruppo industriale Pirelli, deciso a trasferire gli uffici di viale Abruzzi in una sede più prestigiosa.

2008 – panoramica  che si vede dalla terrazza del grattacielo Pirelli di Milano

L’edificio alto 127 metri che si affaccia su piazza Duca d’Aosta spicca per la struttura imponente, alleggerita dall’uso di materiali come ferro, acciaio e vetro. Dopo il grave incidente del 2002, quando un aereo da turismo si abbattè contro la facciata all’altezza del 26° piano, il grattacielo è stato ristrutturato.

Palazzo Lombardia

palazzoregione2[1]

Condizioni In uso
Costruzione 2007 – luglio 2010
Inaugurazione pre-inaugurato il 22 gennaio 2010 con la posa della Madunina in cima; 21 marzo 2011 (cerimonia ufficiale)
Uso Istituzionale (sede della Giunta regionale della Lombardia), commerciale e culturale
Altezza Tetto: 161,3 m
Piani 43
Ascensori 32
Realizzazione
Costo 400 milioni di euro
Architetto Pei Cobb Freed & Partners, Caputo Partnership, SDPartners
Proprietario Regione Lombardia

Costruito tra il 2007 e il 2010, Palazzo Lombardia si sviluppa nell’omonima piazza adiacente a via Melchiorre Gioia. Il progetto – firmato da Pei Cobb Freed & Partners di New York e da Caputo Partnership e Sistema Duemila di Milano – è risultato vincitore di un concorso internazionale indetto dalla Regione lombardia che qui ha trasferito gli uffici di presidenza e la giunta. Il corpo principale – caratterizzato da una torre alta 161 metri in calcestruzzo armato, acciaio e vetro – è circondato da un complesso di edifici curvilinei con funzioni culturale, d’intrattenimento e di servizio. Al centro, una piazza ellittica con una copertura in materiale plastico (denominata piazza Città di Lombardia) che, nel suo genere, vanta il primato in Europa

La torre Solaria

Torresolariamilano[1]

Condizioni In uso
Costruzione 2010-2013
Inaugurazione 2014
Uso Residenziale
Altezza Tetto: 143 m
Piani 37+4 interrati
Realizzazione
Architetto Bernardo Fort-Brescia (Arquitectonica)

 

Con i suoi 143 metri d’altezza la torre Solaria, progettata dallo Studio Arquitectonica di Miami dell’architetto peruviano Bernardo Fort-Brescia, è al vertice della classifica italiana degli edifici residenziali. Il gigante, che ospita 102 appartamenti, è affiancato da altri due corpi (la torre Aria e la torre Solea). Situata all’incrocio tra via Melchiorre Gioia e viale della Liberazione, si innalza sopra piazza Alvar Aalto e si inserisce nel nuovo contesto urbanistico di Porta Nuova. 

La torre Velasca

Torre.Velasca.original.20222[1]

Condizioni In uso
Costruzione 1958
Uso commerciale e residenziale
Altezza Tetto: 106 m
Piani 26
Realizzazione
Architetto Studio BBPR: Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti ed Ernesto Nathan Rogers

Sottoposta a vincolo dalla soprintendenza per i Beni culturali nel 2011, la torre Velasca è tra i simboli più noti di Milano. I grattacielo, alto 106 metri, è stato progettato dallo studio di architettura Bbpr su commissione della Società Generale Immobiliare. La costruzione, ultimata nel 1958, inizialmente doveva essere in ferro e vetro: soluzione abbandonata per i costi troppo elevati e sostituita dal calcestruzzo (i calcoli strutturali furono affidati all’ingegnere Arturo Danusso). I primi diciotto piani sono occupati da negozi e uffici mentre i successivi, fino al ventiseiesimo, ospitano appartamenti privati. L’edificio sorge in un’area sventrata dai bombardamenti alleati nel 1943 e sottoposta a un ampio intervento di riqualificazione. Rivisitazione contemporanea della torre del Filarete al Castello Sforzesco, la struttura si connota per la caratteristica forma «a fungo». L’immagine, dal forte impatto visivo, nel corso dei decenni ha incassato giudizi contrastanti: alcuni entusiastici, altri impietosi. Per non parlare delle definizioni, a dir poco ironiche, coniate dai milanesi: tra le altre «il grattacielo delle bretelle» o «delle giarrettiere».