Del Piero, stadio, Finanza, I giorni neri della Juve


21 ottobre 2011 Fonte: Repubblica.it

Del Piero, stadio, Finanza, I giorni neri della Juve

 
Tre casi scoppiati all’improvviso agitano un’atmosfera più che serena fino a pochi giorni fa in casa bianconera: l’annuncio del presidente Agnelli dell’addio di Alex a fine stagione e le polemiche che ne sono seguite, l’inchiesta della procura sull’agibilità del nuovo impianto (in arrivo una nuova perizia e altri indagati) e l’ispezione in sede su mandato della Consob.
 
IL CASO DEL PIERO: “AGNELLI MI HA RICORDATO IN ANTICIPO LA SCADENZA” – La sorprendente reazione a catena di avvenimenti destabilizzanti è cominciata alle 10.30 di martedì scorso, con il dibattutissimo annuncio urbi et orbi del presidente Agnelli: “Del Piero, grazie e addio”. Un vento gelato ad agitare la bandiera della Juve che aveva sì concordato che questa sarebbe stata la sua ultima stagione, però, chissà, forse… Un inutile pre pensionamento, a detta di molti. Un modo per distogliere l’attenzione dal bilancio rosso-record, secondo altri. Un’uscita dai modi e dai tempi sbagliati, forse per sedare sul nascere eventuali progetti di Champions del giocatore, con probabilissime richieste di prolungare di un altro anno l’accordo con il capitano di lungo corso. Che, ieri, ha interrotto il silenzio assordante dei giorni scorsi per rispondere al messaggero di “Striscia la Notizia” Valerio Staffelli: “Diciamo che il presidente mi ha ricordato in anticipo la scadenza del mio contratto…”, il commento attapirato di Alex. Quel “in anticipo” dice tutto sull’anacronismo (voluto?) dell’intervento presidenziale
IL CASO STADIO: NUOVA CONSULENZA TECNICA E NUOVI POSSIBILI INDAGATI – Quanto allo Stadium, dopo lo shock iniziale, tutto sembra esente da pericoli immediati, con una vasta copertura di assicurazioni ufficiali: “Nel confermare il regolare svolgimento delle partite programmate, la Juventus ribadisce la propria certezza sull’assoluta sicurezza strutturale dello stadio”. Ma ciò non toglie che, dopo l’inchiesta avviata dalla Procura – con un’ipotesi di reato da far tremare i polsi: “pericolo di crollo colposo” -, gli spettatori domani sera rischino di portare più attenzione agli eventualissimi scricchiolii dell’impianto che non a quelli, sempre eventualissimi, della squadra di Conte. Oltre a confermare che il materiale impiegato nella costruzione del nuovo impianto è a norma – scrupolosamente analizzato, testato e certificato Ce -, la Juve ribadisce di essere casomai parte lesa, ringrazia il Prefetto e il Sindaco “per l’efficace e tempestiva collaborazione” e attende gli sviluppi di una vicenda che sembra soltanto alle battute iniziali. Oggi, infatti, è stata disposta una consulenza tecnica dalla Procura di Torino per vagliare una serie di aspetti legati all’agibilità dello Stadium. Se ne occuperà una squadra di esperti, alcuni dei quali scelti all’interno del Politecnico della città. Il problema riguarda l’acciaio usato per i pennoni e altre sovrastrutture; gli inquirenti stanno vagliando anche la condotta dei fornitori e di tutte le aziende che a vario titolo si sono occupate del materiale. Alle perquisizioni di ieri sono seguite le prime identificazioni delle persone potenzialmente interessate, il preludio a nuove iscrizioni nel registro degli indagati.

IL CASO CONSOB: L’ISPEZIONE PROSEGUE – Nel giovedì (bianco)nero, dopo il passaggio dei Carabinieri, la sede Juve è stata teatro anche teatro di un’ispezione della Guardia di Finanza che, su incarico della Consob, ha acquisito documenti finanziari relativi a bilanci, delibere e aumenti di capitale. Tutto dovrebbe essere ricondotto alla richiesta di chiarimenti da parte dell’organo che tutela gli investitori (la Juve è quotata in Borsa) sulla procedura di ricapitalizzazione da 120 milioni, con particolare attenzione all’azzeramento del capitale. Opzione, quest’ultima, scartata dalla Juve proprio su imbeccata della stessa Consob, che ha consigliato al club di diluire le quote degli azionisti che non avrebbero sottoscritto l’aumento di capitale (tra gli azionisti anche le finanziarie del colonnello Gheddafi). I funzionari delle Fiamme Gialle si sono stabiliti in un ufficio della sede bianconera di corso Galileo Ferraris, dove per circa una settimana passeranno al setaccio ogni carta. Il tutto con la collaborazione della stessa Juventus. Che, comunque, non può che sentirsi sotto assedio.

un pò di tutto e di più……. spaziando dalla cronaca alla cultura e alla tecnologia ecc.

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