L’incidente ferroviario di Viareggio avvenne il 29 giugno 2009
Esso si verificò in seguito al deragliamento del treno merci 50325 Trecate-Gricignano e alla fuoriuscita di gas da una cisterna contenente GPL perforatasi nell’urto; per cause fortuite si innescò quasi subito un incendio di vastissime proporzioni che interessò la stazione di Viareggio, con il successivo scoppio della cisterna stessa, qualche centinaio di metri a sud del fabbricato viaggiatori e le aree circostanti.
Le persone decedute a causa del disastro sono state 32. Undici sono decedute nell’esplosione e nel seguente incendio e altre venti per le ustioni, nei mesi successivi. All’elenco dei decessi a causa dell’incidente si è aggiunto quello di una anziana colpita da infarto presumibilmente a causa dello shock per lo scoppio o della vista della scena del disastro
Il 31 gennaio 2017 Il tribunale di Lucca ha emesso la sentenza di primo grado: condannando, tra gli imputati, a 7 anni e 6 mesi di carcere Michele Mario Elia (nel 2009 amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana), a 7 anni di carcere Mauro Moretti (nel 2009 amministratore delegato di Ferrovie dello Stato) e a 7 anni e 6 mesi Vincenzo Soprano, ex amministratore delegato di Trenitalia e di FS Logistica. Tutti e 33 gli imputati sono accusati, a vario titolo, di disastro ferroviario, incendio colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni personali. La sentenza ha in parte ribaltato le richieste di condanna dei Pm, il cui impianto accusatorio attribuiva le principali responsabilità ai vertici delle ferrovie, per cui era stato chiesto fino al massimo della pena per i reati contestati (16 anni). La corte lucchese ha ritenuto di comminare le pene più elevate ai responsabili di Gatx Rail e a quelli dell’officina Jungenthal responsabili dei problemi di meccanica alla base dell’incidente di Viareggio.
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